Re: ISHMAEL: pensieri, dubbi, domande, critiche.

Inviato da  Dr-Jackal il 16/10/2011 18:00:28
Citazione:
Se non abbiamo mai applicato le misure adatte a impedire una crescita demografica non significa che l'attuazione di strategie differenti non permettano di conseguire lo scopo prefisso.

E' teoricamente possibile, certo, ma finché queste misure adatte non verranno ideate e non si VERIFICHERA' che funzionino come previsto anche in pratica, che possano risolvere il problema rimane una speranza priva di fondamento, alla stregua di sperare che la natura umana cambi e diventi più lungimirante e altruista. E continuando a sperare nei miracoli si ottiene sempre la stessa cosa: niente.
Fortunatamente abbiamo un'alternativa basata su tutti i dati degli ultimi diecimila anni e sulle leggi ecologiche del nostro pianeta.

Citazione:
Con una popolazione molto ridotta rispetto ad oggi e una tecnologia avanzata allora si che i problemi sarebbero risolti. Diciamo dunque che la mitologia culturale sta nell'idea che la Terra sia capace grazie alla tecnologia di sostentare un numero di persone gia' eccessivo e in continua crescita esponenziale.

Allora l'idea di diminuire la popolazione e contenerla poi entro un certo numero e' l'unico modo che abbiamo (stando alle nostre attuali conoscienze) per poter eliminare tutti gli altri problemi che ne derivano.

Esatto. Ora ci capiamo.

Citazione:
La crescita demografica nei paesi africani dove si soffre la fame rimane alta comunque, come si puo' sperare allora che la riduzione nella produzione di cibo (graduale oltretutto!) faccia scopare la gente di meno?

L'obiettivo non è far scopare la gente di meno, ma rendere fisicamente impossibile un aumento demografico. Dato che siamo fatti di cibo e per esistere ne abbiamo assoluto bisogno, controllare il cibo ci permette di controllare la popolazione. Se in un territorio c'è abbastanza cibo solo per 100 milioni di persone ci potranno essere 110 milioni in condizioni al limite del'inedia o 90 in condizioni di abbondanza, ma oltre queste fluttuazioni non si andrà. Non ce ne potranno essere 800 milioni, perchè non ci sarebbe cibo sufficiente a far esistere tutti.
La crescita demografica in Africa rimane alta perché le nazioni civilizzate continuano a mandare sempre più cibo in quelle zone, credendo così di aiutarle e di risolvere la fame (e mantenendole invece dipendenti da aiuti esterni e in condizioni di fame sempre più diffusa, visto che la popolazione - e quindi il numero di affamati - continua ad aumentare; è per questo che la fame ha continuato a peggiorare inesorabilmente negli ultimi decenni, a dispetto dei nostri tentativi di risolverla).

Citazione:
Non ha funzionato perche' era una legge destinata a fallire. Prendiamo un mondo con una poopolazione sostenibile per il pianeta. Si vara una legge che impone che ogni coppia non puo' avere piu' di 2 figli, nel momento in cui si trasgredisce la legge devono essere prese le giuste precauzioni. Nel caso la mdre non avesse ancora partorito la si costringe ad abortire, nel caso lo abbia gia' fatto si punisce con la pena di morte la madre o il padre coplevoli a seconda del fatto che il figlio in piu' sia maschio o femmina, in questo modo non si punisce il figlio innocente e si mantiene stabile la popolazione. Non penso che la legge avrebbe bisogno di essere applicata le persone si autoregolerebbero per non incorrere nelle pene previste. Brutale ? No, solo un accorgimento necessario a garantire a tutti, contemporanei e posteri, che non porti alle popolazioni enormi sofferenze odirene, alle guerre e che garantisca la continuita' della vita sulla terra.

Sono d'accordo che accorgimenti simili non sarebbero inutilmente brutali ma necessari, visto che stiamo rischiando l'estinzione. Per esempio, smettere di inviare cibo dall'esterno alle popolazioni affamate e lasciare che il loro numero cali fino a diventare sostenibile dal loro ambiente risolverebbe una volta per tutte la fame, a dispetto della sua apparente brutalità. Non si tratterebbe di "abbandonarle a loro stesse", ma di lasciare che le leggi ecologiche facciano il loro (globalmente benefico) lavoro come avviene con ogni popolazione vivente quando il numero supera il nutrimento disponibile. Questa nostra convinzione che sia nostro dovere aiutarle (e che sappiamo come fare) è arrogante e infondata. Non siamo i supereroi della situazione, siamo i fessi che continuano a cercare di spegnere un incendio con la benzina. E' meglio che ci asteniamo dal giocare alle divinità e dal cercare di "salvare" gli altri se non sappiamo come fare.

La tua proposta di legge però è destinata al fallimento come quella cinese, visto che ha tutti i suoi punti deboli e altri nuovi:

1) La popolazione non deve rimanere stabile, perché già ora è eccessiva, deve ridursi, quindi ogni coppia potrebbe avere un figlio solo, oppure dovrebbero essere accoppati entrambi i genitori se ne nascessero due, e i due bambini dovrebbero passare sotto la tutela dello Stato (con conseguente creazione di giganteschi orfanotrofi che comporterebbero spese e problemi logistici inimmaginabili). Ma anche solo accoppare un solo genitore danneggerebbe enormemente la famiglia, e quindi i bambini "innocenti", visto che i genitori single come sai se la passano molto male, quindi farla accettare anche solo alla maggioranza della gente sarebbe un'impresa. Il che ci porta al punto 2:

2) Far passare una legge simile in tutti i paesi in tempo per evitare la nostra estinzione mi sembra al limite dell'impossibile. Già solo far accettare alla maggior parte della gente che uccidere uno o entrambi i genitori troppo prolifici sia tollerabile mi sembra onestamente IMPOSSIBILE nella nostra civiltà che è, anzi, sempre più contraria alla pena di morte anche in caso di omicidi multipli. Se qualcuno di non-potente proponesse una legge simile verrebbe semplicemente ignorato; se fosse uno potente a proporla scatenerebbe discussioni e scariche di insulti infinite tra le varie fazioni che non porterebbero a nulla di fatto, come sempre avviene in quei casi. Probabilmente verrebbe anche isolato dalla propria fazione come "eretico" e perderebbe ogni potere politico, visto che nessuna fazione politica vuole essere associata con qualcuno che propone idee così radicali e moralmente riprovevoli (secondo la massa).

3) Alternativamente anziché farla passare democraticamente bisognerebbe imporla, ma imporre con la forza una legge simile causerebbe rivolte e disordini inimmaginabili, roba da Rivoluzione d'Ottobre. Inoltre rimarrebbe l'incubo logistico di farla applicare e rispettare. E a questo riguardo:

4) La tua speranza che la legge non dovrebbe essere applicata perché le persone "si regolerebbero da sole per non incorrere nelle pene previste" è priva di qualunque fondamento e smentita da tutto il nostro passato. Nessuna legge è mai stata rispettata senza venire infranta (e molto spesso), a prescindere dalle punizioni che prevedeva (pena di morte inclusa, anzi ci sono studi secondo cui promettere pene troppo severe aumenterebbe la percentuale di reati, e la cosa migliore è mantenere le punizioni moderate ma rapide, pensa un po'!). Non è MAI avvenuto che una legge non avesse bisogno di venire applicata con la forza dallo Stato (con esercito, polizia, tribunali e prigioni). Credere in questa cosa significa, di nuovo, indulgere in vane speranze.
Quando si avrà anche UN solo esempio di legge rispettata da tutti perché la gente si regola da sola in modo da non incorrere nelle pene previste, allora avrà senso proporla come strategia d'azione. Fino a quel momento è una tesi smentita dai dati in nostro possesso, e quindi non può venire considerata valida.

5) Mi sembra inoltre che continui a essere convinto che il problema sia limitato al far accettare questa legge alle nazioni sviluppate, quando invece il problema principale è composto da quelle sottosviluppate, visto che sono loro a causare la quasi totalità della crescita demografica globale. E far rispettare anche la più semplice delle leggi in quei paesi è letteralmente IMPOSSIBILE, te lo può dire chiunque sappia come funzionano le cose in quelle zone. Far applicare una legge simile è un incubo logistico perfino in una nazione parzialmente sviluppata come la Cina, immagina di doverlo fare in tutte le nazioni sottosviluppate del globo.

6) Ogni legge poi ha dei punti deboli intrinseci: può venire aggirata (tramite cavilli o corruzione), infranta, manipolata in modo che ottenga il risultato contrario, ecc.
Senza contare il solito importante dettaglio logico: le leggi cercano di limitare gli EFFETTI del problema anziché di annullarne le CAUSE (in questo caso, la causa della sovrappopolazione è il cibo sempre maggiore reso disponibile per il consumo). Controlla le cause e non hai bisogno di controllare gli effetti. Prova a controllare gli effetti, e al massimo otterrai risultati marginali (come dimostrano tutte le nostre leggi).

Piuttosto che affidarci alle leggi (che nella nostra storia non hanno mai funzionato come previsto) mi sembra molto più sensato affrontare il problema dal punto di vista biologico: limitiamo la quantità di cibo a nostra disposizione, e la popolazione NON POTRA' crescere. Riduciamola gradualmente, e la popolazione DOVRA' ridursi anch'essa, perché gli umani senza cibo non possono esistere. Se producessimo abbastanza cibo per 2 miliardi di persone, ci sarebbero solo 2 miliardi di persone (circa), non ne potrebbero esistere 6 o 7. Non potrebbero fisicamente. Questa non è una teoria, è un FATTO biologico. Una base molto più affidabile su cui lavorare, no?
Ecco perché mi sembra l'unica angolazione sensata da cui affrontare il problema.

Abbiamo già modo di monitorare la quantità di cibo che viene prodotta ogni anno da ogni singola azienda agricola (viene registrato ogni chilo di grano prodotto), e sappiamo anche di quanto cibo ogni individuo necessita per vivere. Perché non proviamo a fare in modo che divenga disponibile per il consumo solo la quantità di cibo che desideriamo noi (accuratamente calcolata in modo da portare a un leggero calo della popolazione)? Non ti pare sensato? Controlliamo la CAUSA del problema (il cibo) e il problema (la distruzione ambientale causata dalla sovrappopolazione) si risolve da sè! Non abbiamo BISOGNO di leggi, a quel punto. Non ti sembra una soluzione elegante?

Viene prodotto più cibo nonostante i nostri sforzi? Bene, DISTRUGGIAMO il cibo in eccesso (sembra una bestemmia a gente abituata a credere che dobbiamo produrre sempre più cibo per sfamare gli affamati, ma come abbiamo visto in quel modo in realtà si peggiora la situazione). Basterebbe questo.

Sarebbe difficile anche attuare questa soluzione, non c'è dubbio, ma di gran lunga meno che applicare globalmente una legge come quella che hai proposto, non credi?
Inoltre la sua efficacia è confermata dalle leggi ecologiche e dai dati in nostri possesso sul rapporto tra popolazione e disponibilità di cibo, anziché essere una questione di fiducia (per giunta immotivata) nella legge.
Visto che abbiamo a disposizione un'alternativa come questa, perché dovremmo intestardirci con altre proposte la cui efficacia non è dimostrata nemmeno in teoria ed è addirittura contraddetta da tutto il nostro passato?

Guarda la frase nella tua firma: "Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi". Sono quattromila anni (dal Codice di Hammurabi) che continuiamo a cercare di risolvere i nostri problemi controllandone gli effetti con leggi statali e potere governativo, e sempre con risultati molto scadenti. Non sarà ora di cominciare a fare qualcosa di diverso? Di mirare alle cause, per esempio?

Citazione:
Non dico che sia possibile democraticamente ma che se vi fosse una volonta' unica e determinata nel farlo la cosa sarebbe realizzabile.

Che la crisi ecologica sia ancora reversibile o no dipende dal fatto se abbiamo superato o meno uno dei punti di non ritorno del nostro ambiente: quei punti oltre i quali i danni arrecati diventerebbero troppo gravi perché l'ambiente li possa riparare anche se smettessimo di danneggiarlo e continuerebbero comunque a peggiorare autonomamente. Se fai un buco abbastanza largo in una diga, a un certo punto puoi anche smettere di scavare perché ci pensa la situazione stessa (in questo caso la pressione dell'acqua) ad allargarlo sempre di più fino a distruggere l'intera diga. Anche se tu smetti di fare qualunque cosa, la situazione continua a peggiorare da sola. Secondo l'ecologia, anche il nostro ambiente ha "punti di non ritorno" simili.
Dato che nessuno al mondo sa se questi punti di non ritorno sono stati superati (né quali siano esattamente), essere sicuri che la crisi ecologica sia ancora reversibile è impossibile. Potrebbe già essere troppo tardi, e secondo alcuni ecologi lo è. Secondo altri invece abbiamo ancora qualche decennio. E' impossibile avere un'idea chiara della situazione per via dell'assurda complessità dei meccanismi in esame, ma quel che è sicuro è che la situazione è gravissima. Su quello sono d'accordo praticamente tutti.

Citazione:
Accordarsi sul non attaccarsi mai non sarebbe stato possibile?

Innanzitutto ripeto che non ce n'era (e non ce n'è) alcun BISOGNO. La strategia delle rappresaglie imprevedibili manteneva già (e mantiene tuttora, dove esiste ancora) la pace tra le varie tribù, evitando che ognuna di esse venisse sterminata o schiavizzata. Grazie a essa, tutte le tribù continuano a esistere senza venire cancellate. Non è un difetto da cambiare, è un PREGIO del loro stile di vita. E' l'unica strategia bellica tribale sopravvissuta fino a noi e trovata universalmente tra le tribù, il che significa che in milioni di anni di evoluzione umana si è rivelata evolutivamente stabile. In altre parole è quella che funziona nel modo migliore possibile per le varie tribù coinvolte. E' per questo che è sopravvissuta e che è trovata universalmente: 3 milioni di anni di tentativi non sono riusciti a produrre qualcosa di meglio. Credi che le tribù avrebbero potuto riunirsi e improvvisare un sistema migliore? Stando alla storia della nostra civiltà, non avrebbero potuto. Noi infatti ci stiamo provando inutilmente da 10.000 anni. Sono dieci millenni che proviamo a ideare sistemi bellici, legali e sociali che funzionino bene per le nostre megasocietà quanto quelli tribali funzionano per le tribù, e il meglio che abbiamo ottenuto sono guerre spaventosamente distruttive e continue, leggi infrante ogni secondo, carceri che peggiorano i criminali anziché redimerli, una scuola che sforna perlopiù semianalfabeti incapaci anche di ragionare logicamente, ecc. (l'analfabetismo di ritorno qua in Italia quant'è? Un quinto della popolazione? Di più?)

Quindi, secondo te è possibile che centinaia o migliaia di culture diverse e spesso incompatibili in vari aspetti si potessero accordare e stabilire una pace duratura tra tutte? Non riesco a immaginare come una cosa simile sarebbe possibile, ma immaginiamo che avvenga.
Immagina che le centinaia di tribù di un certo territorio si stufino delle rappresaglie imprevedibili (il che sarebbe assurdo quanto per noi stufarci di parlare, visto che per loro è un comportamento normalissimo e positivo, ma ammettiamo che lo facciano) e trovino (non si sa come) il modo di accordarsi per non attaccarsi mai e per coesistere in pace, ognuna nel proprio territorio. Bene. La pace è fatta.

Passano dieci anni, e nessun problema. Tutti si ricordano del motivo per cui la pace è stata stabilita, quindi tutti la rispettano. Ne passano cinquanta. Poi cento. Ora le tribù sono composte dai discendenti di quelli che hanno stabilito la pace, da nuovi individui che non hanno il minimo ricordo dell'epoca in cui le tribù si erano stufate delle rappresaglie imprevedibili (le tribù non hanno libri di storia), né dei motivi per cui avevano deciso di abbandonare quella strategia. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di esseri umani, con tutti i soliti difetti degli esseri umani, circondati da popoli con usanze e leggi diverse. E sappiamo come gli umani reagiscono al diverso: se va bene lo tollerano, se va male lo aggrediscono. Quanto credi che ci vorrebbe in queste condizioni da "polveriera" prima che scoppiasse una lite tra due gruppi (probabilmente di giovani) all'interno di due tribù? E poi un'altra, e altre dieci? E quanto prima che una o più di queste liti si espandano a intere tribù, mettendole l'una contro l'altra?
I conflitti tra esseri umani avvengono sempre, prima o poi. E' inevitabile, perché dipende dalla nostra natura. In tutte le comunità umane, senza eccezioni, prima o poi qualcuno aggredisce qualcun altro, o lo deruba, o lo violenta, o lo uccide. E' inevitabile. Dove ci sono umani, ci sono competizione, incomprensioni e conflitti. Non esistono comunità in cui queste cose non avvengono, ma solo comunità in cui vengono gestite efficacemente (come quelle tribali) e comunità in cui invece vengono gestite male (come le nostre).
Cercare di eliminare i conflitti tra esseri umani equivale a cercare di cambiare la natura umana: una perdita di tempo, come abbiamo già detto varie volte.

A quel punto, comunque, le tribù si troverebbero a dover creare dei metodi per gestire queste situazioni di conflitto. E a forza di tentativi, nel giro di secoli o millenni, quale metodo credi che emergerebbe (di nuovo) come il più efficace di tutti?
Io punterei i miei soldi su quello che permette alle varie tribù di mandare il messaggio: "Siamo qui, siamo forti, e se invadete il nostro territorio sarà peggio per voi; sappiamo che lo stesso vale per voi, quindi neanche noi vi invaderemo".
Lo scopo delle Rappresaglie Imprevedibili infatti non è conquistare o sterminare, ma solo MANDARE UN MESSAGGIO. Comunicare con le tribù circostanti. Non è nemmeno classificabile come "guerra" nel senso moderno del termine, secondo me, visto che lo scopo non è sterminare, conquistare, depredare o convertire un popolo, è qualcosa di diverso: evitare che gli altri popoli ti attacchino (una strategia esclusivamente difensiva anziché offensiva). Si tratta di una strategia per il mantenimento della pace, e di una dannatamente efficace, anche.
Dato che le Rappresaglie Imprevedibili hanno già dimostrato di essere il metodo più efficace per 3 milioni di anni, sono piuttosto sicuro che anche questa seconda volta finirebbe per venire scelto lui, alla fine.

Una pace (come la intendiamo noi civilizzati) tra tutte le tribù sarebbe insomma solo una misura inevitabilmente TEMPORANEA, perché i membri delle tribù con il tempo cambierebbero, e cambierebbero anche le condizioni in cui le tribù vivrebbero. Prima o poi i conflitti riscoppierebbero, è inevitabile.
Ricordati che stiamo parlando di creare una strategia alternativa per il mantenimento della pace all'interno di una specie vivente, quindi stiamo parlando di un periodo di tempo di centinaia di migliaia o di milioni di anni, non di pochi decenni, e considera che i trattati di pace nella nostra storia hanno dimostrato di non durare mai un granché e di essere scarsamente efficaci (come le nostre leggi e tutti gli altri nostri sistemi che abbiamo creato per rimpiazzare quelli tribali, la cui efficacia era stata invece messa alla prova dalla selezione naturale).
E tieni presente che non ho nemmeno considerato le altre tribù ESTERNE al trattato di pace e il LORO comportamento verso le tribù che hanno stretto il trattato, per semplicità di ragionamento (ipotizzare che TUTTE le tribù del globo stringano un accordo di pace mi sembra davvero fantasia, quindi rimarrebbero sicuramente delle tribù al di fuori del trattato).
Francamente credo che un trattato simile durerebbe molto ma MOLTO meno dei cento anni che ho ipotizzato qui.

Insomma, la scelta a nostra disposizione non è tra "sempre conflitti" e "mai conflitti" (perché i conflitti tra umani non si possono eliminare più di quanto possiamo cambiare la loro natura), ma solo tra:

1) Conflitti frequenti e a bassissima intensità che mantengono l'equilibrio tra le comunità senza mai essere molto sanguinari, essendo più che altro simbolici (come quelli delle tribù, che poi tra una rappresaglia e l'altra sono in rapporti amichevoli e si scambiano beni e partner sessuali, non dimentichiamolo).

2) Conflitti sporadici inframmezzati da periodi di pace di anni o decenni, ma che quando avvengono sono spaventosamente brutali e sanguinari e possono arrivare a sterminare interi popoli e cancellarli dalla faccia della Terra per sempre (questo è il metodo che usiamo noi, per inciso).

Onestamente mi sembra migliore la prima soluzione.

Citazione:
Non ho mai detto che l'alimentezione di un uomo medio odierno sia migliore di quelle di un indigeno, ho solo detto che e' abbiamo finalmente dei dati su cui costruire un alimentazione sana, dati che altrimenti non avremmo.

Il fatto è che non avremmo mai avuto bisogno di questi dati se non avessimo distrutto prima la nostra alimentazione "naturale" con la civiltà. Per 3 milioni di anni ci siamo alimentati nel modo che (come stiamo scoprendo ora) era il migliore possibile, senza bisogno di studi o ricerche. Non ci serviva affatto la civiltà per scoprire come nutrirci. Anzi, per millenni ci ha portato solo svantaggi da questo punto di vista, e soltanto ora sta cominciando a riportare la situazione nelle condizioni ideali. E questo solo per noi del Primo Mondo, visto che quelli del Secondo e Terzo Mondo (la maggioranza della popolazione umana) continua a nutrirsi in modo scadente o atroce.

Citazione:
Ho dato un giudizio sbagliato hai ragione. Finisco il libro e poi leggero' The Story of B poi ti dico.

Grazie. Forse è la prima volta che dopo una discussione su internet sento che ne è valsa la pena. E' una sensazione nuova.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=49&topic_id=6586&post_id=205864