Re: ISHMAEL: pensieri, dubbi, domande, critiche.

Inviato da  Dr-Jackal il 11/10/2011 15:42:38
@namaste10:
Citazione:
ma il fine ultimo dell’uomo qual è?
La mia visione della vita mi fa pensare che un mondo dove tutti gli esseri umani possano vivere in pace ed in armonia tra di loro possa esistere. Quinn afferma che più culture differenti esistono(seguendo le tre leggi della competizione)e meglio è.
Il fine ultimo dell’uomo è raggiungere la cultura ideale?

Quinn dice spesso che l'idea più semplice che abbia espresso nei suoi libri è anche quella che viene recepita più difficilmente: non esiste un unico modo giusto di vivere.

Dato che Quinn analizza l'uomo, le sue culture e la sua evoluzione considerandolo un animale come gli altri (né migliore né peggiore), probabilmente risponderebbe che dire che lo scopo dell'uomo è di raggiungere la cultura ideale sarebbe come dire che lo scopo delle formiche è di costruire il formicaio ideale, o che lo scopo degli uccelli è di costruire il nido perfetto. In realtà l'uomo non ha nessun destino prestabilito che DEVE compiere. Il suo destino può essere l'estinzione (come è avvenuto a innumerevoli specie), oppure la stabilità, oppure la continua evoluzione in forme sempre diverse (né migliori né peggiori di quella attuale). Dipende da cosa sceglieremo di fare.

Quinn in Ishmael propone di far intraprendere all'umanità il cammino dell'evoluzione senza limiti, evitando l'estinzione, e di guidare le altre specie sulla strada per diventare senzienti, se mai lo diverranno.
Per far questo è necessario sostituire il nostro attuale modo di vivere (autodistruttivo) con uno equilibrato e sostenibile. E il primo passo per far ciò è smascherare i difetti della nostra cultura, nascosti dalla nostra fallace mitologia culturale, e renderci conto che dobbiamo sostituirla con una migliore.

Potremmo anche scegliere di mirare a costruire la cultura ideale, ma questo difficilmente sarebbe un bene, dato che definire un ideale comune a tutti mi sembra francamente impossibile e dato che, come hai ricordato tu stesso, la diversità culturale è fonte di resistenza per la specie umana come la biodiversità è fonte di resistenza per l'ecosistema.
Quest'aspirazione ad arrivare alla "cultura ideale" è proprio ciò che ci ha messo nei guai negli ultimi diecimila anni, in realtà, e non è detto che cambiando ciò che intendiamo per "ideale" le cose migliorerebbero molto. C'è un motivo se l'evoluzione tende alla diversificazione. Mirare alla cultura ideale francamente mi sembra un'idea pericolosa e nociva che non può finire bene.

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