Re: ISHMAEL: pensieri, dubbi, domande, critiche.

Inviato da  Calvero il 10/10/2011 15:34:30
parte prima

Riporto la critica iniziale che feci, poiché sarebbe stupido (e anche noioso) se dovessi ri-esprimere certi passaggi.
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ISHMAEL

Si può parlare di assegnare un neologismo per questo Libro segnalato da DrJackal: "meta-filosofia maieutica del Diavolo & l'Acqua Santa" ®

(non a caso uso la "&" commerciale)

Illuminante e controverso e in ragione dello stesso spirito che il libro vuole riportare, il - controverso - ha un accezione risolutiva e necessaria, essendo la controversia - in sé - il movente e il traino della liberazione che l'autore cerca con struggente, ma logica passione. Innovativo, poiché lo spirito deduttivo mette (dopo che un altro Maestro ha aperto la strada) finalmente l'antropologia al servizio dello Spirito. Detto niente. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Si è usi (poi chissà perché, ... ma sì, dai, lo sappiamo) parlare prima di quel che non si apprezza che poi, se è comprovabile, diverrà qualcosa di negativo. Quindi ecco quello che non mi è piaciuto.

In un libro del genere non ho sopportato che si scendesse allo stereotipo del "Nazismo" e "dell'Ebreo" in concetti che - a piè pari - saltano ed eludono quella medesima FORZA e coraggio intellettuale con cui l'autore ha saputo leggere con sagacia e finissima intelligenza tra le righe del "racconto umano". Ho i miei fondati sospetti e questo, devo dire, vanifica buona parte del Potere dell'opera. Non se ne può più - basta e (permettimi il francesismo, DrJackal, ma così è più chiaro) HA rotto il cazzo sta' nenia. Peccato, perché altrimenti, sarebbe IL LIBRO.

Quest'opera è (e rimarrà) una perla nel campo editoriale, poiché eleva la sospensione della credulità in una "trance" di tipo fiabesco e permette alla nostra psiche di raggiungere i codici della lettura/codifica UOMO. Non solo, permette onestamente al lettore di arrivare sin dove la sua coscienza è pronta a giungere. Ecco perché DrJackal può leggerlo e rileggerlo, poiché i concetti messi in - controversia - sono in espansione. E più il nostro intelletto ha una volontà di liberazione, più esso si concederà alla chiarificazioni che tra Allievo e Maestro vengono vivificate nel dibattito.

Oltre ad essere, Ishmael, come detto, una perla, è anche una genialata, probabilmente frutto di una intuizione luccicante.

Il Potere della Metafora qui (e mi riferisco al Gorilla, ai Prendi e ai Lascia) ha una calibrata funzione, in quanto la stessa metafora è IL frutto di una connessione reale con i Temi trattati. Questo ha fatto sì che, in maniera esponenziale, il racconto si ponesse in un crescendo che è inversalmente proporzionale all'abbandono del Maestro che ... mano mano .. vedeva il suo allievo crescere a ogni starnuto - dapprima di passaggio per il lettore - che poi diviene l'ineluttabile significato dell'impotenza di fronte all'esistenza... la morte ..

.. un impotenza apparente che è il trasporto emotivo che lascia il lettore in preda a due sentimenti opposti: lo stupore e l'affetto verso qualcosa di così apparentemente distante dalla delicatezza del pensiero che un gorilla si pensa non potrebbe avere...

... nello stridere, nell'attrito, dei loro sublimi "battibecchi", si viene a manifestare il concetto di Bene e Male , che viene rovesciato, catapultato, distrutto, dissacrato, valorizzato e identificato nella sua imprendibile astrattezza, proprio quanto la verità che (come disse ancora quel Maestro) è una linea curva. Una magnifica Linea curva. Ma più di tutto ho parlato di due concetti "un impotenza apparente" e di "attriti", concetti questi che insieme danno i puntelli per far forza sul "Velo di Maja"...

.. e ora faccio a voi - maieuticamente - (come l'autore di Ishmael) una domanda:

- cosa generano anche gli attriti più spietati?

........
...
.

le scintille,

.. forse come quelle che hanno illuminato questa intuizione e molto più certamente come quelle che rimangono a luccicare per sempre nei nostri cuori e in una gabbia vuota di un Gorilla che se ne andò da Uomo...

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parte seconda




Partendo dalle repliche che Jackal mi aveva formulato (sono le sue quelle quotate in verde), dico come la penso.

Citazione:


Sì, anche a me alcune cose han fatto storcere il naso come a Calvero ma concordo con Dr-Jackal che è necessario tener conto del contesto in cui è stato scritto.


Citazione:
1) Daniel Quinn ha una certa età (è nato nel 1935), e gli eventi della 2a guerra mondiale lo hanno colpito in prima persona. E' normale che li utilizzi come base per spiegare alcuni concetti.
2) Quinn vuole rivolgersi al pubblico più ampio possibile, quindi deve utilizzare esempi comprensibili da più persone possibile.
3) Il resto del libro è talmente straordinario che onestamente me ne infischio.


Mi è antipatico fare la parte del cattivo e seriamente non è mia intenzione mortificare gli entusiasmi. Che poi non tutto quel che critico è mortificante, anzi, in gran parte ho tessuto le lodi per un prodotto illuminante.

Ma a costo, purtroppo, di veder nascere dissapori con DrJackal (un collega che ho sempre stimato), devo dissentire e profondamente di fronte a queste risposte.

Non ho l'età per essere ingenuo e neanche la testa, ma non posso far passare nessuno dei TRE punti, come niente fosse. Quindi mi spiego.

Daniel Quinn è del "35. OK. Ragione di più, vista quanto la sua intelligenza dimostrata nel suo saper argomentare è cosa inconfutabile. In poche parole qui sotto quello che un uomo mediamente intelligente può osservare in Daniel Quinn:

- Intelligenza, sensibilità, cultura, capacità di captare le frequenze filosofiche, capacità di analisi antropologiche, capacità elevate nel saper condensare e rapportare Psicologia con la Storia, "mitologia" biblica e l'antropologia tra cause ed effetti;

- iniziatore (poiché di questo si parla. E tu Jackal lo sai meglio di me) di un processo culturale e sociologico che vuole muoversi sulle basi di una prospettiva che fonde l'ambiente e la Natura con le esigenze istintive dell'uomo. Insomma un elaborazione di alta filosofia condensata in un racconto che viene sublimato attraverso la disamina profonda del "bene e del male" e come esso, di conseguenza, viene rapportato nei cicli umani, siano essi prettamente sociali, siano essi di imprinting individuale, seguendo logiche scientifiche e spirituali...


ORSU'

.. e COSTUI mi parlerebbe del "Nazismo" e "dell'Ebreo" rapportandone ipotetiche discendenze con cotanta leggerezza e soprattutto creando una dicotomia che non solo "banalizza" un costrutto di tale portata, ma fa propendere - tre le righe - (e questo è grave) l'ago della bilancia sul semita come preda, appunto del "predatore".. e questa è una sottile e subdola propaganda. Una vergogna. Un conto è disquisire metaforizzando un determinato "protocollo biblico", e un conto è trascinarlo obliquamente (avendo lasciando l'imprinting in un terreno creato in precedenza, nelle premesse, confondendo le carte) fino all'era Moderna e Contemporanea perdendo [- chissà come per magia, chissà perché -] tutta la profondità analitica, filosofica e saggistica che ha avuto nel resto del racconto...

.. ora, mi spiace che per DrJackal è un riferimento, ma non sono accettabili questi sconti. E questo soltanto per il punto UNO...

... per il punto DUE:

Un testo del genere mira inequivocabilmente a toccare "orecchie" che hanno voglia di ascoltare. Se tale progetto (poiché ISHMAEL è un progetto e anche a lunga scadenza per chi non se ne fosse accorto) fosse stato mirato alla quantità e non alla qualità, allora staremmo parlando di FUFFA. Ma FUFFA non è... quindi, dov'è l'inghippo? lo dico dopo il punto TRE.

QUINDI:
Beh per il punto TRE, non devo essere io a spiegare perché hai detto una stronzata (lo dico in tono amichevole), e credo che lo sai benissimo. Io te l'avevo detto che sarei stato critico, sei libero di odiarmi .. ma qui c'è puzza di propaganda. Il tuo "onestamente" è obiettivamente una contraddizione in termini.. ma ti capisco. Poiché c'è molto amore in te per quest'opera. Ma attenzione alle idealizzazioni.

In conclusione.

-edit-
Certo il Libro è straordinario, non solo: è molto di PIU'. E le critiche positive fatte nella prima parte la dicono lunga. So bene di cosa sto parlando. E' un libro profondo e utilissimo per aiutare a comprendere molto i codici necessari ad acquisire una mente logica alla Sherlock Holmes (per intenderci in soldoni).

MA il punto è che nulla vieta che l'elaborazione di un pensiero, che viaggia ad alti livelli, possa fare gola a svariati "sentimenti", "colori" e "bandiere" e, perciò, c'è bisogno che io spieghi cosa possano significare questi termini tra virgolette in quest'epoca di NWO, manipolazioni e propaganda .... (?)..

... ripeto, non voglio ferire e offendere il sentimento di Jackal e quanto lui abbia dedicato a quest'opera, ma un uomo (Daniel Quinn) con le sue intenzioni non sa neanche cosa siano gli stereotipi ?? mmhhhh .. e se li usa allora c'è un problema e anche bello grosso.

Un autore che usa simili "protocolli" deduttivi, quando imprime una determinata "morale" in un enorme processo filosofico/antropologico (quale Ishmael è ) insinuando che un'altra morale deleteria umana debba essere denunciata, ma non si mostra lucido nei punti cruciali che hanno mosso (e muovono) il mondo ....

.... allora significa che parte di questo processo è venduto a una "bandiera" e perde quella purezza totale che doveva e POTEVA avere.

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