Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana

Inviato da  Freeanimal il 18/9/2010 15:13:46
PikeBishop:
Mi fai venire in mente Antony Queen nel film “La strada”, con Giulietta Masina. Di lui un altro personaggio diceva: “Scusalo, sai, ma è come un cane: vorrebbe parlare e l’unica cosa che riesce a fare è abbaiare”.
Analogamente, sento che anche Tu vorresti dirmi qualcosa, insegnarmi alcune delle molte cose della vita che non so, soprattutto in fatto di economia, di cui non capisco niente, e anche in fatto di etnologia: può essere che quello dell’ammirazione per i popoli del nord Europa sia solo un mito a cui continuo a rimanere attaccato. Forse è solo un mito, specie se si considera che da molti anni, in Europa, ci stiamo….meridionalizzando.
Tuttavia, preferisco Sitchinite, a Te, perché almeno con lui riesco a seguire i suoi ragionamenti, anche se li disapprovo. E riesce perfino a farmi un complimento quando mi chiama “pagano”. Mi piace.
Con Te, invece, cerco di leggere tra le righe dei tuoi sistematici insulti, ma non ci capisco nulla. Non trovo la pepita d’oro in mezzo al fango della trivialità. Benché mi sforzi, non imparo nulla da Te.
Sei o non sei un discordiano”? E, se sì, cosa significa di preciso e quali sono i tuoi scopi? Sono per caso simili a quelli di BarabbaII, che ha dichiarato di voler unicamente boicottare Luogocomune? E’ possibile che Tu, nonostante sia un veterano, non abbia altro scopo in questo sito se non quello di offendere e umiliare gli altri utenti?


Spiderman:
Nell’intervento 153 è stato PikeBishop a definirti “perverso masochista statalista e talebano vegetariano”. Non me lo sono inventato.
Se dovesse capitare che Tu ed io dovessimo litigare per qualche malinteso, allora vedrei all’opera il “Discordianesimo” che, se non ho capito male, si prefigge proprio di mettere zizzania fra le persone.



A Santaruina:
La tua domanda è del tutto legittima. L’ideale sarebbe la dedomesticazione, ovvero la restituzione degli animali domestici al loro ambiente naturale, ma siccome tornare indietro non si può (di 5.000 anni per il gatto, di 15.000 per il cane) e forse nemmeno sarebbe auspicabile dato il grande affetto che cani e gatti sanno dare agli esseri umani, bisognerebbe trovare cibo “cruelty free” anche per loro. L’industria alimentare sarebbe in grado di farlo, senza portare a deficienze nutrizionali nel gatto, che è un carnivoro puro (il cane è onnivoro), se solo ci fossero abbastanza persone che chiedessero quei determinati prodotti. Purtroppo, le leggi del mercato (domanda e offerta) fanno sì che a nostra disposizione ci siano solo scatolette di carne e croccantini ricavati dalla macellazione, cosa che in effetti può creare difficoltà di tipo etico. Mi piacerebbe domandare a PikeBishop se è vero che in Gran Bretagna esistono cibi per gatti ricavati da sostanze vegetali, ma non vorrei espormi agli strali dell’Intrattabile più di quanto non faccia semplicemente rispondendoti. Se dovessero esistere tali prodotti per gatti, appartenenti a padroni etico-vegetariani, forse ci sarebbe un motivo in più per dire che…..i nordici sono più avanti dei mediterranei. E almeno nel caso dei cibi per gatti, se così fosse, nessuno potrebbe negarlo.

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