Re: Latte si o latte no?

Inviato da  Freeanimal il 23/6/2010 9:11:13
A Floh:
In Occidente, che io sappia, abbiamo a disposizione tre tipi di latte vegetale: in primis quello di soja, poi il latte di riso e quello d’avena. Vennero introdotti sul mercato italiano in anni recenti, con ritardo rispetto a quelli anglosassoni, non tanto per il gran numero di clienti vegani, quanto per l’aumento di intolleranze al latte di mucca (cosa che dovrebbe far riflettere).
Personalmente, quando sono in Italia, non bevo mai latte vaccino e, fra i tre tipi vegetali menzionati, preferisco quello di riso, che si può bere così com’è, senza bisogno di aggiungere malto d’orzo solubile o altre sostanze che ne addolciscano il sapore. Ho scoperto di recente che anche in paesi del Terzo Mondo come il Madagascar, dove vado spesso, si trova il latte di soja (d’importazione), ma a questo punto subentra un discorso economico, nel senso che il latte vaccino costa meno di quelli vegetali, perché la nostra società, essendo impostata sullo sfruttamento degli animali, mette sul mercato quello tradizionalmente più abbondante, di cui esistono le strutture per la lavorazione, la cosiddetta filiera. Il latte ricavato da semi, che deve essere lavorato con apparecchiature costose e non ampiamente diffuse sul territorio, o che deve essere importato come nel caso del Madagascar, costa molto di più. E quindi non tutti possono permettersi livelli di spesa di quel genere. Spesso immagino quanta sofferenza in meno faremmo subire alle mucche se la nostra società fosse meno spietata (con uomini e bestie) e avessimo sviluppato le tecnologie per produrre a prezzi bassi latte dai vegetali. Evidentemente, l’attaccamento alla tradizione da parte della gente, consumatori e piccoli produttori, unito a una propaganda pubblicitaria truffaldina in mano alle grandi industrie, ci porta ad avere la società che abbiamo (mi verrebbe da dire ciò che ci meritiamo). Ma piano piano i nodi vengono al pettine e qualche cambiamento s’intravede.


A Sitchinite:
Ciao! La tua diffidente reazione, legittima, ma sulla quale si può lavorare, mi ricorda l’atteggiamento di tanti utenti del CICAP o di Paolo Attivissimo che sono diffidenti su certi argomenti solo perché provengono dal sito di Massimo Mazzucco, o di altri similari. Non è un buon modo di affrontare serenamente le questioni, poiché si direbbe che tu sia leggermente prevenuto verso i siti vegetariani. Siamo qui per discuterne, e per trovare la verità, senza lasciarsi fermare dalle preclusioni e dai preconcetti. Dico bene?

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