Re: la cura per il cancro ....e se fosse vero?

Inviato da  vulcan il 25/2/2006 23:52:26
Timor si è ben avventurato nei dettagli di bicarbonato ed equilibrio acido base e riguardo alla affermazione che segue

Citazione:
Citazione dal sito: terapia anticancro , dr. Simoncini /Le dosi di bicarbonato al 5%, indicate nel metodo Simoncini sono innocue. Le stesse difatti sono utilizzate senza problemi da oltre 30 anni in una miriade di altre situazioni morbose quali: Chetoacidosi diabetica grave. Rianimazione cardiorespiratoria. Gravidanza. Emodialisi Dialisi peritoneale. Tossicosi farmacologica. Epatopatia. Interventi di chirurgia vascolare.


Vorrei anche specificare che la gestione delle patologie citate, in condizioni normali di sicurezza per il paziente è sempre affidata all’anestesista rianimatore o a figure professionali particolari proprio perché la condizione di equilibrio acido base nella somministrazione di bicarbonato non è soltanto una questione di un poco di sale in più o in meno .. ma questa nel suo complesso, è in grado di apportare alterazioni pericolose a molte reazioni metaboliche ed alla stessa attività cardio respiratoria, necessitando perciò del monitoraggio di diversi parametri ematochimici.

Ciò comporta anche la necessità di test tempestivi che sappiano indicare in che direzione si và.
Dunque io non mi ci vedo affatto a sparare con leggerezza una soluzione di bicarbonato al 5% nella vena di un paziente, alcalinizzandolo costantemente per 8 giorni di seguito come terapia di attacco e francamente non sono in grado di immaginare con quale tranquillità Simoncini applichi questo tipo di approccio senza il supporto di una struttura orientata quale un reparto ospedaliero.
E vi assicuro che sono anche un “temerario”

In quanto alla possibilità che dosi di Bic di sodio introdotte all’interno di una massa tumorale possano essere in grado in qualche modo di ostacolarne la crescita , questo concetto non è da escludere a priori.

Concettualmente la soluzione potrebbe funzionare come un concentrato antiedemigeno ed iperosmolare , prosciugando il tessuto con cui viene a contatto.. nella migliore delle ipotesi distruggendo la cellula neoplastica o la massa tissutale o una sua parte con un effetto di disidratazione della stessa.

Se esiste un tumore al cervello, ammesso che la barriera ematoecefalica sia saltata (quindi la sostanza può raggiungere il tessuto cerebrale) l’unica possibilità farmacologia del Bic di sodio introdotto endovena sarebbe quella di agire appunto come antiedemigeno , con un effetto di riduzione della massa tissutale , in un modo similare all’uso del “vecchio” mannitolo.

In linea generale non riesco a trovare un percorso metabolico in grado di spiegarmi come l’introduzione di bicarbonato di sodio endovena, modificando semplicemente i parametri acido basici generali fino ad un livello critico , possa essere in grado di tradursi in una azione locale di lesione nei confronti di una mirata massa tumorale.
( come ad esempio un tumore cerebrale).




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