Re: visita da simoncini

Inviato da  vulcan il 11/2/2006 22:41:37
7.conclusioni critiche , il filo conduttore

La questione più generale della possibilità di ricerca sulla malattia neoplastica rappresenta di fatto una delle sfide più importanti nella storia della medicina. Per quanto tuttavia si possa parlare di cancro come unica entità nosologica ..l’unicità di questa patologia è precisamente individuabile in senso concettuale ed esclusivamente nella nostra generalizzazione di pensiero , ma non nella pratica clinica.

Ci troviamo cioè di fronte il “cancro” come se si trattasse concettualmente di una grande piovra, mentre si tratta invece di una “madre” primogenia della quale ogni propaggine rappresenta una varietà “unica nel suo genere”.

A tal proposito è sufficiente pensare alla varietà di tessuti presenti nell’organismo umano e alla varietà di degenerazioni neoplastiche cui seguono altrettanti comportamenti a livello biologico.

Queste variabili comportamentali sono oggi oggetto di un approccio integrato che a mio avviso non è sufficiente a determinare a lungo termine una svolta significativa della ricerca scientifica, intendendosi per svolta significativa, la identificazione non tanto del primus movens ( un virus? , una candida? Un qualcosa d’altro?) in un precoce rapporto di causa effetto che rientra ampiamente nella medicina preventiva, (decisamente sottovalutata) bensi nella identificazione di quel filo conduttore comune dello sviluppo biologico di tutti i processi neoplastici.


La possibilità teorica della identificazione di un primis movens infatti, rappresenta a mio avviso un approccio elementare degno esclusivamente della medicina ottocentesca.

Non dobbiamo poi dimenticare o rimuovere idealmente il fatto che a tutt’oggi è già nota per un gran numero delle degenerazioni neoplastiche l’etiologia ed il contesto in cui essa prende origine, senza per questo essere stati in grado di trovarne una soluzione accettabile.
Il trattamento chemio terapico come elemento di un processo terapeutico integrato di cui ho parlato, rappresenta di fatto a mio avviso un elementare tentativo di contenimento di crescita della massa neoplastica che non tiene affatto conto dei meccanismi biologici che ad essa sottendono ..tuttavia per il momento prendiamo atto che disponiamo di cosi poco e di tale limitatezza concettuale ed operativa.

Facendo un banale paragone è come se tentatissimo di arginare una emorragia di un grosso vaso limitandoci a comprimere in loco la lesione senza pensare minimamente ad eseguire una perfetta sutura chirurgica ..

...la perfetta sutura chirurgica , rappresenta infatti in modo assoluto il rimedio razionale , l’azione che “capisce” il meccanismo della emorragia , valido praticamente per tutti i vasi raggiungibili chirurgicamente e presenti nell’organismo umano.

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