Re: Energia da fonti rinnovabili

Inviato da  padrealdo il 26/12/2005 20:35:14
Proviamo a fare il punto...

LE RINNOVABILI IN ITALIA
Il contributo delle fonti rinnovabili al bilancio energetico nazionale è cresciuto dai circa 14 milioni di tep (Mtep) del 1995 ai quasi 17 Mtep del 2002 (ultimo dato disponibile ), con un aumento del 20% circa per l’intero periodo (mediamente +2,8 % / anno); nello stesso periodo, l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili non tradizionali (eolico, solare, teleriscaldamento, utilizzi moderni della biomassa) è più che raddoppiata.

Tuttavia la quota delle fonti rinnovabili sull’offerta totale di energia primaria è cresciuta marginalmente: era dell’8% nel ’95 per portarsi al 9% nel 2002 (domanda complessiva in energia primaria: 186,7 Mtep). Sebbene si riscontri un leggero decremento delle rinnovabili dal 2001 al 2002, si inizia a registrare un aumento della fonte del solare ed eolica. Il calo nella produzione del settore idroelettrico (circa il 60% della produzione totale da rinnovabili), pari a circa il 9% rispetto al 2001, è stato causato dalle sfavorevoli condizioni di seccità.

La produzione di energia da fonti rinnovabili, valutata in equivalente fossile sostituito, mette in evidenza il preponderante contributo dell’idroelettrico. Il contributo di biocombustibili, biogas, energia solare ed eolica copre una quota pari solo al 3%. Nell’ambito della produzione di energia elettrica da rinnovabili notiamo che questa è generata per l’82,5% da impianti idroelettrici. Solo una percentuale del 7% della produzione elettrica proviene da fonti rinnovabili non tradizionali(eolico, biomasse e rifiuti, fotovoltaico).

L’EOLICO IN EUROPA (UE) E NEL MONDO
Con quasi 40 GW installati nel mondo, l’eolico è ormai la sesta fonte primaria per gli impianti elettrogeneratori. In media, ogni 2,5 anni l’installato totale si raddoppia. L’UE conserva la leadership del settore con il 72% del totale installato, in linea con quanto avviene dalla fine degli anni ’90. Al di fuori dell’UE, i Paesi con la maggiore diffusione di tale tecnologia sono USA e India.

La potenza eolica disponibile nei paesi dell’UE è cresciuta nel 2003 di 5.871 MW con un tasso di incremento del 23% rispetto al 2002. Il totale è di 28.401 MW eolici installati. Tale capacità è in grado di produrre 60 TWh/anno, pari a circa il 2,4% dei consumi totali UE, energia che basta a soddisfare i fabbisogni di elettricità di 35 milioni di abitanti. L’eolico tuttavia sembra correre solo in tre Paesi europei: Germania, Spagna e Danimarca, che coprono l’84% della potenza eolica totale UE.

L’ENERGIA EOLICA IN ITALIA
Nel 2003 è stata installata una potenza eolica di 116 MW (6 MW in più del 2002), quasi tutta connessa alla rete nell’ultimo trimestre. I 116 MW messi in funzione nel 2003 portano la potenza totale dell’eolico a 904 MW. L’Italia è così in quarta posizione a livello europeo, ma è molto distante dai primi tre. La crescita dell’eolico in Italia nel 2003 (circa il 15%) è inferiore alla media UE. Nel 2003 la società che che ha installato più potenza eolica è stata l’Enel Green Power con 68 MW.

Le regioni con più aerogeneratori (e dunque più potenza eolica) sono: Campania (264,8 MW), Puglia (221,4 MW), Sardegna (121,8 MW), Abruzzo (108 MW), Basilicata (74,9 MW), Sicilia (61,1 MW). Per raggiungere l’obiettivo minimo posto dal Libro Bianco italiano (2500 MW al 2010) sarebbe necessaria una crescita media del 16%/anno.

In Italia erano installati, a fine 2003, 1500 apparati, che hanno prodotto circa 1,4 TeraWh. Un indicatore significativo della crescita tecnologica dell’energia eolica in Italia è l’evoluzione della taglia degli aerogeneratori, accompagnata anche dall’aumento della loro affidabilità ed efficienza. A partire dal 1995 (inizio della commercializzazione dell’eolico in Italia) si è passati da una taglia media di 260 KW di potenza per unità, ad oltre 600 KW. Dal 2002 sono state installate anche macchine da 1,2 e 1,75 MW.

GLI OBIETTIVI DEL 2010
Il Libro Bianco italiano individua, per ciascuna fonte rinnovabile, gli obiettivi che devono essere conseguiti per ottenere le riduzioni di emissioni di gas serra previste dalla delibera CIPE, indicando le strategie e gli strumenti necessari allo scopo. Il CIPE ha approvato il “il Libro Bianco per la valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili” nella riunione del 6 agosto 1999. In particolare, nel Libro Bianco si definiscono gli strumenti per il raggiungimento dell’obiettivo del passaggio dagli 11,7 Mtep del 1997 ai circa 20,3 Mtep del periodo 2008-2012, in termini di combustibile convenzionale sostituito.

Le stime attuali non sono omogenee con il target del Libro Bianco, soprattutto per quanto riguarda gli utilizzi termici della biomassa. Pertanto, senza contabilizzare la stima degli usi non commerciali della legna (3,6 Mtep), attualmente le rinnovabili forniscono circa 13,3 Mtep. Ritardi anche gravi si registrano nei comparti del solare fotovoltaico e termico e in quello delle biomasse, mentre l’eolico sembra essere ancora in linea con gli obiettivi.

In Europa si parla già di definire nuovi obiettivi per la crescita delle rinnovabili che vadano oltre il 2010, e in molti ritengono che esse possano coprire il 20% del consumo totale lordo di energia entro il 2020. Un’analisi dello sviluppo del settore mostra che diversi comparti tecnologici sono già in linea o anche oltre con gli obiettivi del Libro Bianco europeo, soprattutto per ciò che concerne l’elettricità da rinnovabili (eolico, idro, geotermico e fotovoltaico), mentre sensibili ritardi ci sono ancora nel solare termico e nell’energia da biomassa. L’obiettivo globale per l’Unione Europea è intanto quello di raggiungere, entro il 2010, la soglia del 15,5% del consumo di energia primaria con fonti rinnovabili. Ora siamo al 6%.

Anche il raggiungimento dell’obiettivo del 22,1% dei consumi di energia elettrica non sarà agevole, anche per le forti oscillazioni nella produzione annuale dell’idroelettrico. Attualmente nell’UE il fabbisogno di elettricità con fonti rinnovabili è coperto circa al 14%.

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