Re: Energia da fonti rinnovabili

Inviato da  Abulafia il 3/12/2005 18:36:23
Ciao Manolete,
ho letto i link indicati da Frankad, delle cui parole mi hanno colpito quelle relative alla barriera tra addetti ai lavori e navigatori dell'oceano web di informazioni altrui.
A quanto pare il progetto di fusione fredda ha bisogno del salto pratico relativo all'ingegnerizzazione, cioè la realizzazione di soluzioni commercializzabili e riproducibili in serie dai costi e rendimenti competitivi, che possano imbrigliare l'energia liberata in modi simili ad un'esplosione (cioè per via convettiva e radiante). Nonostante sia fiducioso che tale percorso sia praticabile, sarebbe velleitario se cominciassi ad entrare nei particolari d'una tecnologia a cui mi sono accostato, da profano, solamente poche ore fa; perciò la valutazione che desidero esprimere è di carattere più prosaico ma a mio parere non meno essenziale. Sfogliando il sito di ProgettoMEG mi sono imbattuto nella
seguente dichiarazione d'intenti:

"Può veramente esistere un tipo di energia disponibile in quantità illimitata, gratuita e per tutti? ...La free energy esiste è dappertutto e aspetta solamente di essere utilizzata..."

Ciò mi lascia perplesso: anche il petrolio era visto come una fonte "infinita" e tale convinzione ci ha spinti ad adottare stili di vita che paghiamo ora in molti modi: si è accantonato o dimenticato quel "saper fare" che ancor più dell'ecologia mirava alla semplice misura (intesa come buon senso). Le fonti di energia elencate nel sito sono, per durata o abbondanza, diverse dagli idrocarburi ma hanno un punto in comune: i destinatari. Cioè le persone.
Propagandare una nuova fonte energetica come "inesauribile" (il concetto di infinito per me riguarda solamente religione e filosofia) significa scatenare l'illusione, la perdita di un freno con seguente minaccia di tutto ciò che intorno a noi necessita di determinati equilibri per sopravvivere. Chi orbita intorno al progetto di fusione fredda (da quel che hai scritto, Tu mi sembri "del giro"...) è una persona ed uno scienziato. Il secondo studia "cose", valuta fatti e realizza oggetti, la prima si eleva dal materiale e li soppesa tutti in rapporto all'impatto che avranno tra i suoi simili.
E allora, io chiedo: nel caso si riesca a commercializzarla, in che modo la comunità scientifica vicina alla fusione fredda intenderebbe proporre questa innovazione, positiva in sè, all'umanità?

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