Re: Digiuno

Inviato da  nike il 16/1/2007 0:40:17
Un articolo esaustivo su l'ICT.

L’idrocolonterapia per l’igiene naturale

Il lavaggio profondo dell’intestino, una tecnica praticata da secoli, torna oggi alla ribalta per gli innumerevoli benefici apportati all’organismo.
Acne, mal di testa, affaticamento, costipazione, allergie, irritabilità, nervosismo, depressione, addome sporgente, neurite, difficoltà di concentrazione, insonnia, problemi mestruali, gonfiore alle gambe, perdita degli stimoli sessuali, alito cattivo, freddo ai piedi e alle mani, fragilità delle unghie e dei capelli, problemi di circolazione, lingua sporca, colorito giallastro, occhiaie, anemia. Sono queste, solo alcune delle affezioni più diffuse, le cui cause sono sempre più spesso collegate con la cattiva igiene dell’intestino.

Ma in che modo un mal di testa o una difficoltà di concentrazione può derivare dallo stato di salute del nostro intestino? “L’intestino crasso - spiega Sonia Biagiotti dello Studio Zenith di Chianciano - ha la funzione insieme alla pelle, ai reni e ai polmoni di facilitare l’evacuazione delle tossine dall’organismo. Se per qualche motivo, questa fondamentale funzione non viene svolta, le sostanze indesiderabili ristagnano nell’intestino e vengono riassorbite. Le conseguenze? Irritazione delle pareti intestinali, alterazione dell’equilibrio della flora batterica intestinale con disturbi locali e generali”. Insufficiente funzionamento dell’intestino Purtroppo le condizioni che portano a un cattivo o insufficiente funzionamento dell’intestino sono molto più frequenti di quello che si crede.

Ad essere messi sotto accusa sono in primo luogo regime alimentare e stile di vita. In particolare, un’alimentazione povera di fibre, ricca di prodotti animali, alimenti raffinati, sostanze nocive (pesticidi, additivi, antiossidanti, conservanti) e devitalizzate. Così come stati prolungati di stress e di inattività fisica, l’assunzione di antibiotici, di farmaci a base di cortisone e di lassativi chimici, determinano una progressiva diseducazione dell’intestino. “Quando una persona è stitica - afferma Sonia Biagiotti - le pareti del colon si ricoprono gradualmente di residui di feci accumulate in mesi e talvolta in anni di stagnazione intestinale. L’interno dell’intestino diventa come un tubo per l’erogazione dell’acqua parzialmente occluso dai depositi minerali”. In queste condizioni, il colon non riesce più né ad assorbire, né ad eliminare correntemente le scorie.

Nel lume intestinale si va a determinare un accumulo di tossine (cadaverina, putrescina, fenoli, composti dell’idrogeno solforato, acido butirrico, ecc.) che possono venire riassorbite nel circolo sanguigno, aumentando il carico di lavoro degli altri organi escretori (reni, pelle, fegato, polmoni, sistema linfatico), impregnando muscoli ed articolazioni, pelle e tessuto connettivo e sovraccaricando il sistema immunitario che si trova così a dover neutralizzare l’azione tossica di un largo spettro di sostanze. Un altro effetto negativo dell’accumulo di scorie nel colon è la proliferazione di micosi di varia natura (funghi, saccaromiceti, muffe) con conseguenti fenomeni di fermentazione o putrefazione intestinale e la produzione di ulteriori sostanze nocive che vanno ad aggravare ulteriormente l’autointossicazione dell’organismo.

E in questo quadro clinico che negli ultimi anni è andato diffondendosi in Francia, Svizzera, e Gran Bretagna, un trattamento comune a molte antiche medicine tradizioni (cinese, indù, egiziana, islamica e greca) e solo recentemente rielaborato e rilanciato negli Stati Uniti: l’idrocolonterapia. Di che tratta? “Per molto tempo dimenticato - spiega Riccardo Frazzetta, medico specialista di Medicina Preventiva - la depurazione dell’organismo attraverso il lavaggio profondo del colon assume un ruolo fondamentale nel riequilibrio delle funzioni intestinali e dell’eubios (giusta flora batterica). L’idrocolonterapia permette infatti la rimozione di tutte le scorie e tossine depositate sul colon in sacche di raccolta e difficilmente rimosse dalle normali funzioni intestinali. ..........continua
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