Re: Salute, ambiente ed eticità: vegan vs onnivori

Inviato da  migiu2 il 18/10/2006 15:23:14
Chi è il VEGANO


I “vegani” o “vegetaliani” sono quelle persone che, oltre ad avere deciso di alimentarsi senza mangiare carne (bovini, suini, ovini, pennuti, cacciagione, insaccati, pesci, molluschi, crostacei, …), come fanno i “vegetariani”, hanno scelto di non consumare prodotti di derivazione animale (latte, formaggi, uova, miele, …) e di vestirsi senza usare scarpe, borse, cinture ed accessori vari, fatti con pelle di derivazione animale.
A prima vista, questo tipo di scelta potrebbe sembrare punitiva e limitante. Molti pensano che nel tempo una scelta di questo tipo diventi monotona e triste, invece più passa il tempo e più mi sento libero e felice.

Sono vegetariano da 23 anni e vegano da 16. (con lunghissimi periodi fruttariani e crudisti).
Questa libera scelta mi riempie il cuore di gioia ogni giorno, perché penso che sono fra quelle persone (ancora poche purtroppo) che: non contribuiscono alla sofferenza degli animali allevati in “stalle lager” e uccisi con pratiche cruente, non contribuiscono alla distruzione delle foreste pluviali, non contribuiscono a sottrarre spazi naturali, per fare spazio a pascoli per animali da macello, aiutano a fermare la deforestazione, le piogge acide, il buco dell’ozono, l’inquinamento delle falde freatiche, risparmiano energia ed acqua, rispettano il loro corpo e lo mantengo in salute. Anche le persone più disattente e disinformate, oggigiorno, non possono ignorare che, senza più dubbio alcuno, alimentarsi con prodotti d’origine animale porta ad avere colesterolo, trigliceridi, malattie cardiache, osteoporosi e cancro.

Scegliere d’essere o non essere vegani, vuol dire contribuire a proteggere il nostro pianeta o distruggerlo. Essere vegano è una filosofia di vita, non solamente una scelta alimentare. Nutrirsi principalmente di prodotti biologici: frutta, verdura, germogli e semi oleosi - meglio se “vivi” (crudi anziché cotti, per mantenere al massimo la forza vitale e nutrizionale) è una scelta che contribuisce a mantenere in buona salute.
E’ importante, anche: non inquinare l’aria e l’acqua, non avvelenare il terreno con pesticidi, usare prodotti locali e di stagione, favorire il commercio equo e solidale.
Non giudico chi mangia carne e non insisto perché le persone diventino vegane (sarebbe controproducente), mi limito ad informarle sui lati positivi della mia scelta, cercando di essere d’esempio: stando sempre in buona salute, senza usare farmaci, ottenuti dopo inutili e crudeli sperimentazioni su animali, senza dipendere da medici, conducendo una vita sobria e naturale.

Da quando sono vegano ho imparato a riconoscere le sfumature dei sapori, che si sono accentuate. Ho imparato a mangiare i germogli ed ho scoperto che, oltre a quelli di soia (i meno buoni fra tutti), ci sono oltre ottanta tipi di germogli, tutti nutrienti, alcuni dei quali gustosissimi, appetitosi, allegri, colorati e belli (da presentare in tavola, per la gioia degli occhi e del palato). Ho scoperto cereali e legumi sconosciuti, alghe nutrienti e sfiziose, spezie delicate e piccanti, prodotti vegetali buonissimi, sostitutivi della carne e del formaggio, semi da utilizzare nei modi più impensati, come quelli di lino, fondamentali per fare piadine, pizze e torte buonissime, non cotte, ma essiccate a 57 gradi max. Vegano vuole dire essere attento anche: a riciclare le cose che usiamo abitualmente, fare la raccolta differenziata dei rifiuti, evitare gli sprechi, scegliere prodotti con imballaggi biodegradabili e non inquinanti, andare a piedi il più possibile ed usare i mezzi pubblici, favorire le energie alternative (sole, vento, acqua, …), non sprecare l’acqua, non deturpare l’ambiente, non contribuire a fare rumori, non sprecare energia elettrica (spegnere le luci inutili), usare materiali naturali e riciclabili, boicottare i prodotti che ci fanno ammalare e ci rendono schiavi di certe abitudini negative, prevenire le malattie facendo una vita sana e semplice, curarsi con metodi naturali, fare analisi e terapie olistiche non invasive. Ognuno di noi può contribuire a fare la differenza.

Essere vegano oggi, non vuole dire essere diverso ed “alternativo”, ma significa avere trovato, ed indicare a tutti, la soluzione giusta e semplice per salvare noi ed il nostro pianeta.

Essere vegano non è una scelta triste e restrittiva, ma una scelta di libertà, consapevole e responsabile, che ogni giorno dà gioia ed allegria.

René Andreani - fonte

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