Re: HIV e AIDS

Inviato da  fiammifero il 15/8/2006 23:20:40
Ci siamo scordati che l'Africa è il grande laboratorio di CAVIE UMANE Fece scandalo, qualche anno fa, la vicenda di una sperimentazione condotta in Africa e in Thailandia. Già si sapeva che somministrando l’Azt durante la gravidanza le madri sieropositive avrebbero potuto dare alla luce bambini sani. La sperimentazione venne condotta per vedere di quanto si poteva ridurre la dose, sia per contenere il costo della cura che per diminuire l’assunzione di un farmaco tossico. La vicenda suscitò un vespaio. Una ricercatrice di Princenton, Marcia Angell, sostenne giustamente che erano stati violati i principi etici che richiedono una cura adeguata per il gruppo di controllo: le madri a cui era stato dato solo il placebo partorirono, come previsto, figli ammalati, una cosa che negli Stati Uniti e in Europa non sarebbe stata ammissibile. Insomma venne fuori chiaramente che le regole "universali" valgono solo a nord dell’equatore (Australia a parte, naturalmente).

Ma i paradossi del mercato über alles non si fermano qui. Da anni le multinazionali del farmaco utilizzano la sterminata massa di malati poveri del subcontinente indiano, esplicitamente incoraggiate in tal senso dai cosiddetti esperti. Secondo l’Igate Clinical Research International (organismo che si occupa di ricerca clinica e di sperimentazione farmaceutica) il "vantaggio comparativo" indiano risiede proprio nel poter disporre di malati «non trattati» sui quali si possono condurre esperimenti «a costi competitivi» in un «ambiente sempre più accomodante dal punto di vista della normativa». Si tratta di qualcosa come «40 milioni di asmatici, 34 milioni di diabetici, 10 milioni di sieropositivi, 8 milioni di epilettici, 3 milioni di malati di cancro», sempre secondo l’Igate International. Il subappalto selvaggio delle sperimentazioni consente di abbattere i costi e aggirare i regolamenti: si testano trattamenti per il diabete, per la pressione, per il cancro e per tutte le malattie che interessano il mercato occidentale, ma su molti più pazienti e con tempi estremamente ridotti. Dal 1997 la Cro internazionale Quintiles Transnational ha reclutato più di 13 mila pazienti, mentre la Cro indiana Siro Clinpharm afferma di avere condotto 22 studi su più di duemila persone. Primati fino a questo momento impossibili in Occidente, dove i comitati etici e gli organismi di controllo pongono severe condizioni sia per proteggere le cavie che per assicurare la correttezza dei dati raccolti. La vicenda di Londra dimostra comunque che la tendenza può essere invertita: la disoccupazione e il progressivo smantellamento dello stato sociale sono un ottimo incentivo alla creazione di un esercito di cavie a pagamento.
Come sta già succedendo in
CAMERUN
Naturalmente i ricercatori queste cose non le sanno perchè chini e concentrati sul loro lavoro,sottopagati ed estraniati dal mondo esterno

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