Re: HIV e AIDS

Inviato da  vulcan il 26/10/2005 17:31:34
1.

Ciao Padma

Le tue domande sono calzanti e legittime .. ed il modo in cui si propongono lasciano adito a critiche “costruttive” ed obbligano ad una risposta.

PPoni il seguente quesito: I dubbi sorgono perché l'AIDS non si manifesta con sintomi particolari, ma attraverso patologie opportunistiche, perchè esistono casi di immunodepressione con tutta le patologie ma senza sieropositività (si può parlare di AIDS o no?)

Le immunodeficienze aquisite (AIDS da HIV ) o primitive che siano per definizione (le primitive sono quelle rare forme determinate da una carenza genica di determinate linee cellulari preposte alla difesa) inducono sintomi e malattia solo per insorgenza di infezioni oopportunistiche eneoplasie e soltanto in questo modo. Cosi come un diabetico che presenta una glicemia a 300 non avrà un ficco secco di sintomi …ed il vero diabete sarà invece le complicanze vascolari, cerebrali, renali, retiniche etc. .. a distanza d 20 30 anni ! E non certo la sua glicemia un poco mossa ..

L’assunto scientifico è che la immunosoppressione ( molto simile a quella di una cachessia neoplastica di un paziente semiterminale terminale) , determinando una abbassamento delle difese immunitarie determina uno squilibrio a favore di ospiti non desiderabili, che vanno dalle infezioni fungini alla broncopolmonite, dalle infezioni parassitarie ai linfomi di origine virale o alla TBC .. etc e forse allo stesso kaposi per presenza di una azione coovirale .. ( questa ultima è solo ipotesi di lavoro) Ma anche insorgenza spontanea di forme neoplastiche per degenerazione cellulare … dato il fatto che il nostro sist. Imm. opera di continuo in modo dinamico nel ridimensionare variazioni dallo standard cellulare e dalla invasione di agenti esterni aanche capaci di innescare una spinta tumorale.

Questo è il quadro dell’AIDS conclamato, in fase avanzata, ma rappresenta esclusivamente l’aisberg di tutta una serie di gradazioni fino al paziente completamente asintomatico.

Le infezioni opportunistiche rappresentano di fatto uno squilibrio difensivo in difetto nei confronti di “ mille “ agenti con cui noi veniamo costantemente in contatto e con cui conviviamo! Basti pensare solo al bacillo tubercolare con cui la stragrande maggioranza della popolazione ha un contatto … ma solo pochissimi sviluppano la malattia. Immagina un paziente in stato di immunosopressione come per esempio in una leucemia dove i globuli bianchi crollano radicalmente sotto i mille ..è infezione certa!

Lo stato immunodeficienza insorge costantemente nei pazienti neoplastici in un determinato momento del loro percorso di mallatia.. anche questa è una sindrome di immunodeficienza “aquisita”.

Ma una sindrome da immunodeficienza “X” non fa un malato di AIDS se prima non ne sia identificato con certezza il virus .. e considerato responsabile di una serie di eventi a cascata che colpiscono il sistema immunitario.
Quindi non si puo’ assolutamente parlare di AIDS in pazienti con immunodeficienza in cui non ci sia anche una diagnosi laboratoristica della presenza dell’HIV.

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