Re: Pscicofarmaci ai bambini

Inviato da  _gaia_ il 2/6/2007 0:38:49
Una piccola raccolta di brevi articoli a tema presenti su ECplanet.

La psichiatria sta "patologizzando" il comportamento dei bambini

L'abitudine controversa della psichiatria nello screening e la cura dei bambini per i cosiddetti “problemi mentali”, ha recentemente attirato l'attenzione dei media a livello internazionale. L'Associated Press ha riferito giorni fa, che: “In psichiatria c'è un campo in crescita noto come salute mentale dell'infanzia”.

Un medico di Londra, il Dott. Michael Fitpatrick, ha commentato: “L'estensione di queste categorie (come l'ADHD) che includono dal 20 al 30% dei bambini, riflette una tendenza sociale a “patologizzare” e medicalizzare la vita dei bambini…”
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Da 30.000 a 50.000, i bambini italiani che ogni giorno assumono psicofarmaci, alcuni dei quali inducono al suicidio secondo i più recenti “warning” dagli USA.
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Medicina ortomolecolare. Curare i disturbi d'attenzione e di comportamento dei bambini

Sulla base di più di duemila casi-studio, il dottor Hoffer ha messo a punto una dieta ottimale che utilizza alimenti comuni e supplementi nutrizionali per trattare e prevenire i disordini dell'attenzione, dell'apprendimento e del comportamento nei bambini. Hoffer ha condotto personalmente per decenni numerossimi studi su pazienti con questi disturbi nel contesto clinico canadese della provincia del Saskatchewan.

Le premesse scientifiche e l'impostazione teorica della ricerca di Hoffer sono veramente all'avanguardia e impeccabili anche se misconosciute. Hoffer relaziona sempre le patologie e i disturbi mentali con intossicazioni da allergeni o metalli pesanti, sostanze chimiche, cibi “spazzatura”, deficit vitaminici ecc. Somministrando notevoli quantità delle più varie vitamine e soprattutto della vitamina B3, Hoffer dimostra di ottenere spesso risultati strepitosi e guarigioni “miracolose”.
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Quando i bambini sono tristi

Bambini più piccoli da zero a 5-6 anni hanno difficoltà a regolare le proprie emozioni e i propri comportamenti. Li trasformano allora in comportamenti ‘sintomatici’ oppositivi, aggressivi, di ritiro sociale, bassa tolleranza alla frustrazione e pianto frequente. Talvolta i sintomi sono in direzione opposta con iperattività, difficoltà di concentrazione e attenzione, anche in assenza di una specifica patologia.
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troppo spesso dai bambini ci si attendono comportamenti razionali, adulti, che seguano pedissequamente le regole imposte, senza tenere conto del loro diverso modo di esternare ed esprimere sensazioni ed emozioni.

Inoltre i genitori non sono ancora abituati, ad insegnare, oltre alle regole sociali, quelle emotive, a riconoscere ed accettare anche i sentimenti e le emozioni negative, ad accoglierle, ad accettare di essere tristi e arrabbiati ed essere rispettati per questo.

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