Re: Chicago Climate Exchange : La Borsa del Clima

Inviato da  Civix il 11/5/2006 22:12:53
E' una cosa positiva. Finora la maggior parte delle emissioni inquinanti non aveva alcun limite ed è cresciuta in maniera spaventosa, in special modo l'anidride carbonica, uno dei principali gas ad effetto serra.
Il sistema delle quote e dei mercati delle emissioni, che si sta pian piano diffondendo, funziona così: si fissa un limite massimo di emissioni, diciamo a livello europeo per fare un esempio, e si assegnano singole quote di emissione a diversi soggetti, solitamente grandi imprese. Innanzitutto, quindi, si fissano dei limiti all'inquinamento. Ma le quote di emissione sono anche vendibili: ciò significa che se un'azienda investe in tecnologie pulite e in processi produttivi efficienti e riesce ad emettere meno di quanto le è stato assegnato, può vendere la quota che ha risparmiato in un mercato, come quello di Chicago, ad aziende che invece non sono riuscite o a cui non conveniva rispettare i limiti. In questo modo si dà un valore economico all'efficienza energetica e produttiva in termini di consumo di risorse e inquinamento. Naturalmente è necessario che le quote siano riviste a ribasso man mano che passa il tempo, ovvero che si abbassino sempre di più i limiti di emissione, ed è questo che prevede il protocollo di Kyoto nelle fasi successive.
Qualcuno è contro questi sistemi perchè dice che non si dovrebbero concedere diritti ad inquinare e che la nostra aria è in vendita: in realtà è uno dei pochi meccanismi efficaci e capaci di spingere le imprese verso una maggiore sostenibilità. Spero di essere stato chiaro.

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