Re: La controstoria di un criminale chiamato Cristoforo Colombo

Inviato da  Giano il 25/9/2015 1:27:24
Stephen è sparito quindi continuiamo a divagare.
Tra i manoscritti analizzati nel libro "Exsul immeritus Blas Valera..." c'è un testo cifrato che si intitola "Historia et rudimenta linguaePiruanorum" composto di varie parti. In uno scritto relativo alla Historia il prete che si firma in codice JAO, identificato come J. Anello Oliva, racconta cosa gli fu narrato a proposito della storia del popolo degli Inca.
Si parte con il classico dei classici: il diluvio. Poi narra che l' antico popolo (10 secoli prima di quell' epoca) arrivò nel continente dalle isole del Pacifico: qui incontrò il popolo che costruiva le grandi piramidi, poi un popolo molto bellicoso che temeva solo i giganti (dice -alti il doppio) dalle pelle bianca, le chiome folte e la barba d' oro. Questo popolo bianco, dice, arrivò un secolo prima di loro dai mari del nord. Questo popolo bianco decise di unirsi ai loro progentitori ed è così che nacque la stirpe degli Inca. Ed è per questo che "i futuri sovrani Inca eran dissimili per la pelle dal vulgo".
Dice il prete: "Ciò che fa ridere è che gli Inca non intendono far conoscere la loro storia , mentre io trovo che è preferibile alla favola della origine divina".
Poi parla della deformazione del cranio, dell' infibulazione, ed accenna al motivo per cui non adoperavano la ruota: "per non recare offesa all' unica rota del cielo, il sole".
Data 31 Luglio 1637.

Più di 400 anni prima di von Daniken

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