Re: Il Diritto a uno Stato

Inviato da  invisibile il 15/3/2013 22:16:41
Citazione:

A380 ha scritto:

Però mi ha stroncato sul nascere la discussione!

Lo so

Citazione:

Necessità di regolamentare, al di là di tutto, pare ci siano eccome.

Come si risolve?

Nel tuo incipit sei stato "assoluto" e per cui anche io lo sono stato.

Da come la vedo io più si creano strutture e più sono necessarie le regole.
La nostra civiltà é quella che ha più strutture (sovrastrutture cit Calvero), la più complessa mai realizzata a memoria storica. Prima non ci é dato sapere (?).
In una civiltà così complessa, con così tanti strati, senza una moltitudine di regole sarebbe il caos. Tutte queste regole sono assolutamente di buon senso, visto che servono a far funzionare le sovrastrutture ordinatamente ma c'è un problema.
IL problema.
Rendono noi tutti molto infelici.
Questo perché noi siamo esseri non fatti per obbedire ad altri nostri simili.
Per essere felice un essere umano non deve obbedire a nessun altro essere umano. Mai.
Solo alle leggi universali, e a se stessi.
L'unico potere che possiamo esercitare senza danneggiare nessuno compreso noi stessi é quello verso noi stessi. Come indivdui. In realtà non si può chiamare "potere" perché in fondo si tratta di autocontrollo e applicazione della volontà, per le scelte che ognuno di noi fa per la propria vita.
Le regole, le leggi, i limiti, sono già scritti nell'Universo. E uno degli scopi delle nostre esistenze é di comprenderli e seguirli. Per il bene nostro e del Tutto.
Qualunque aggiunta non può che essere parziale e di conseguenza sbagliata.
Perché le leggi universali non sono mai parziali ma tengono conto sempre dell'Armonia del Tutto. Per quello sono semplici e omnicomprensive, per poter funzionare ovunque e in tutti i tempi.
Per tornare alla tua proposta di discussione é chiaro che siamo molto oltre quello che ho scritto, molto. In pratica sto dicendo che la nostra civiltà é totalmente in errore e per cui cercare soluzioni all'interno di un errore macroscopico é fallimentare in partenza.
Se una cosa é totalmente non funzionante va cambiata alla base. Più toppe ci metti e meno funzionerà. Appena dici "diritto", inteso come qualcosa che va al di là del diritto di vivere come e con chi vuoi senza danneggiare niente e nessuno, stai per forza levando quel diritto di nascita e vita a qualcun'altro o a qualcosa di altro.
Le leggi che funzionano sono già scritte. E non le hanno scritte gli uomini. Sono universali.
A "la terra non é nostra, siamo solo ospiti" aggiungo che "noi siamo i giardinieri di questa terra, noi siamo qui anche per curarla, per accudirla ed amarla, non per possederla".
Per questo, dal mio punto di vista, la tua proposta non ha speranza. Bisogna prima correggere, rinunciare, all'errore che sta alla base della nostra civiltà.
L'illusione del possesso.
Credo che tu stia cercando la soluzione all'interno del problema. Io credo che non c'è. La soluzione é fuori da quel problema, prima, "al di sopra" di quel problema. E' un problema esistenziale, non culturale, sociale o politico e per cui la soluzione va cercata nella sfera esistenziale.

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