Re: La Nuova Cronologia di Anatolij Fomenko

Inviato da  ZefirelliG il 30/11/2014 21:29:40
Citazione:
Sante Anfiboli ha scritto:
secondo Nicolai Morozov, ci fu anche un certo De Arcilla, nel XVI secolo professore all’Università di Salamanca, il quale avrebbe dichiarato che la storia antica era stata inventata nel Medioevo: che l’esistenza stessa di tale professore sia un po’ difficile da verificare non è un gran problema, perché in ogni caso la polemica non si ferma qui.
Il matematico Anatoli Fomenko ha citato semplicemente Nikolai Morozov, da cui, oltre al ''De Arcilla'', ha appreso anche riguardo alle opere di Jean Hardouin (1646-1724), Isaac Newton (1642-1727), Peter Krekshin (1684-1763), Ecc.

Nikolai Morozov (1854-1946) nomina questo ''De Arcilla'' (/"De Arzilla") solo una volta in una prefazione di un suo libro, menzionando questo studioso spagnolo di Salamanca del 1500 da un articolo intitolato ''Das Altertum - ein Trugbild?'' di uno studioso (che aveva letto le opere di N. Morozov) di nome Kirill Filippov (Kyrill von Philippoff) (dal nome sembrerebbe un russo/slavonico che viveva in Germania), articolo che venne pubblicato sulla rivista nazionale tedesca "Kölnische Illustrierte Zeitung" nell'Aprile 1932 (nr. 14, ss. 330-331, 340-341, 343), e dove al riguardo l'autore scrive solo questa frase senza citare le fonti consultate:

«Der Professor der Universität von Salamanca, de Arcilla, veröffentlichte zwei Schriften, "Programma Historiae Universalis" und "Divinas Floras Historicas", in denen die Behauptung aufgestellt wurde, die gesamte antike Geschichte sei im Mittelalter verfälscht worden und stimme in keinem Punkt mit den Tatsachen der Vergangenheit überein». (Kyrill von Philippoff, 04/1932)

È quindi questa sola frase di un articolo del 1932 di un certo Kirill Filippov (che aveva letto le opere di N. Morozov) l'unica fonte primaria di N. Morozov (e quindi di A. Fomenko) riguardo allo studioso spagnolo ''De Arcilla'' (/"De Arzilla") del Cinquento e alle sue opere "Programma Historiae Universalis" e "Divinas Floras Historicas".

Citazione:
''De Arcilla'' (XVI secolo) (spagnolo), Jean Hardouin (1646-1724) (francese), Peter Krekshin (1684-1763) (russo), Robert Baldauf (XIX-XX secolo) (tedesco), Edwin Johnson (1842-1901) (inglese), Etc.
Citazione:
Sante Anfiboli ha scritto:
E gli italiani – direte voi – gli italiani non ci sono? Ma come, in tutte le discussioni culturali, i dibattiti internazionali, c’è sempre almeno un italiano intelligente che propone tesi intelligenti, e invece questa volta… Tutto questo discutere e accapigliarsi intorno a una posta in gioco altissima, e gli italiani invece a fischiettare con gli occhi al cielo. Non è normale! Come no? Ma vi pare che gli italiani non c’entrino?


Nell'articolo del 1932 di Kirill Filippov (dal quale Nikolai Morozov apprese riguardo al ''De Arcilla''), Fillippov, prima di menzionare il ''De Arcilla'', parla inizialmente di un certo ''Gragani' (? / "Gragnani"? / ? "Gargani"?) (non ripreso da N. Morozov, e quindi sconosciuto anche ad A. Fomenko) il quale pubblicò nel 1496 a Pisa un libro di 200 pagine intitolato ''De Philosophia Aristotelis'' nel quale l'autore confutava molte parti della biografia del filosofo ellenico ''Aristotele'' ed anche la sua esistenza come tale:

«Bereits im Jahre 1496 schrieb der Pisaer Arzt Gragani eine Schrift "De Philosoph Aristotelis", in der er zeigte, wie allmählich die Gestalt dieses Philosophen von seinen Zeitgenossen, den Theologen und den Humanisten, erdichtet wurde». (Kyrill von Philippoff, 04/1932)


Partendo dal nome citato da Kirill Filippov, una ricerca più approfondita ci ha rinviato ad un autore belga dell'Ottocento che viveva a Londra, che pare essere una delle pochissime fonti a conoscenza di questo poco noto autore italiano del Quattrocento, ''Gragani'' (/''Gragnani'' ? / ''Gargani''?):

«Dans un ouvrage intitulé ''De Philosophiâ Aristotelis'', publié à Pise en 1496, l'auteur affirme intrépidement que jamais ce soi-disant Aristote n'existât, que son nom est un mythe. Cette singulière thèse fut composée par un médecin du nom de Gragani [..]. C'était un homme riche et de noble naissance. Ses amis, voyant que sa monomanie d'écrire était son seul amusement et lui tenait l'esprit en repos, confentirent à publier ce livre bizarre, dont on dit qu'un exemplaire existe encore aujourd'hui dans la Bibliothèque du Vatican. C'est un petit in 8°, d'environ 200 pages, régulièrement divisé en chapitres. Le système employé par Gragani consiste à montrer les contradictions innombrables des écrivains, relativement à la vie et au caractères d'Aristote. L'un avance que le précepteur d'Alexandre était un soldat et non un philosophe; un autre, qu'Aristote était un esclave, connu uniquement par la facilité avec laquelle il composait des jeux-d'esprit en vers; un troisième, soutient qu'il prétendait, à la vérité, enseigner une forte de philosophie, mais qu'étant le fils d'une marchande de fruits, et d'une grande ignorance, il devint l'objet de la raillerie publique, par ses ridicules prétensions de science». (1860, London)


Sarebbe interessante sapere qualcosa in più su questo fisico/medico italiano ''Gragani'' (/"Gragnani"?) del Quattrocento e sulla sua opera ''De Philosophia Aristotelis'' pubblicata a Pisa nel 1496 (di cui un esemplare pare sia conservato presso la Biblioteca Vaticana).



(Fonti: Google).

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