Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.

Inviato da  baciccio il 13/2/2009 6:11:20
Citazione: ElwoodBlue “Parliamo del mio pregiudizio: se un branco di, come dirlo, probabili neonazisti decide di improvvisarsi storici e si mette a dire che quei buontemponi di nazisti in definitiva non hanno fatto tutto il male di cui vengono accusati, bene, come dicono a Roma, io "non me li inculo di pezza".
La loro voce, le loro tesi: FUFFA.
E non si perde del tempo a studiare la fuffa.
Anche se (del tutto casualmente) in qualche punto possono averci indovinato, il fatto che stiano conducendo una ricerca a fini ideologici e non a fini imparziali rende implausibile ogni loro conclusione. Fuffa”.

Certo che definire gli storici revisionisti dell’olocausto un “branco di neonazisti “ è, per unirmi alla definizione dell’utente Ribelle, una grossa stronzata. Visto che alcuni non vogliono perdere tempo a studiare la “fuffa” di Carlo Mattogno, vorrei citare un esempio della metodologia di questo autore, buon conoscitore del tedesco, che come vedremo è particolarmente attento alle insidie che si veicolano con le traduzioni fraudolente. - Il riferimento è a proposito di una pubblicazione “ La Germania nazista e lo sterminio degli Ebrei” pubblicato a Parigi nel 1985, questo libro raccoglie i risultati del simposio che si tenne dal 29 giugno a 2 luglio del 1982 con la partecipazione di importanti studiosi dell’olocausto e, fu organizzato per far fronte al progredire della storiografia revisionista. Carlo Mattogno, nel suo libro, “ La soluzione finale”, riguardo all’intervento di uno dei convenuti scrive: “Eberhard Jackel ha sostenuto La tesi radicale intenzionalista, secondo la quale sin dagli anni venti Hitler era orientato verso una soluzione cruenta della questione ebraica. Egli parte dall’analisi del passo fondamentale del “Primo documento politico di Hitler” la lettera all’amico Gemlich del 16 settembre 1919: “ L’antisemitismo fondato su motivi puramente sentimentali troverà la sua espressione finale sotto forma di pogrom. [ sic] Al contrario , l’antisemitismo della ragione deve condurre ad una lotta legale metodica e all’eliminazione [ Beseitigung ] dei privilegi che l’Ebreo possiede a differenza degli altri stranieri che vivono tra di noi ( legislazione degli stranieri). Ma il suo obiettivo finale e immutabile deve essere l’eliminazione [ Entfernung ] degli Ebrei in generale”. La traduzione francese di questo testo contiene una grossolana falsificazione, che abbiamo posto in evidenza inserendo tra parentesi quadre i due termini chiave tedeschi. Il traduttore rende giustamente “Beseitigung” con “élimination”, ma traduce abusivamente “Entferrnung”, che significa “ allontanamento”, di nuovo con “ èliminatin”. Egli ha commesso un altro abuso riferendo l’avverbio” “uberhapt” al sostantivo invece che al verbo. La frase “ muss unverruckbar die Entfernung der juden uberhaupt sein” non significa “ dev’essere ( immutabilmente) l’eliminazione degli Ebrei in generale”ma “ dev’essere irremovibilmente in generale ( soprattutto) l’allontanamento degli Ebrei”. Con questo artificio il traduttore introduce nel testo l’idea di una “ eliminazione generale degli Ebrei”, travisandone completamente il significato effettivo. Per coerenza di falsificazione, il traduttore francese ha reso sempre il sostantivo “ Entfernung” ( allontanamento) e il verbo “entfernen” (allontanare) con “elimination” e “ eliminer”, a cominciare dal titolo stesso della relazione di E. jackel: L’eliminazione degli Ebrei nel programma di Hitler!”.

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