Re: Canzoni e simili

Inviato da  gronda85 il 22/2/2010 3:30:38
lestaat ha scritto:

L'attualità delle parole di Giorgio Gaber continua a soprendermi anche dopo tanti anni.
Due canzoni.
La prima un quadro dei nostri tempi.
La secondo dedicata alla nostra generazione.
Secondo me c'è molto ma molto su cui riflettere.

E pensare che c'era il pensiero
di G.Gaber 1994

Il secolo che sta morendo
è un secolo piuttosto avaro
nel senso della produzione di pensiero.
Dovunque c'è, un grande sfoggio di opinioni, piene di svariate
affermazioni che ci fanno bene e siam contenti
un mare di parole
un mare di parole
ma parlan più che altro i deficienti.

Il secolo che sta morendo
diventa sempre più allarmante
a causa della gran pigrizia della mente.
E l'uomo che non ha più il gusto del mistero, che non ha passione
per il vero, che non ha coscienza del suo stato
un mare di parole
un mare di parole
è, come un animale ben pasciuto.

E pensare che c'era il pensiero
che riempiva anche nostro malgrado le teste un po’ vuote.
Ora inerti e assopiti aspettiamo un qualsiasi futuro
con quel tenero e vago sapore di cose oramai perdute.
Va' pensiero su l'ali dorate
va' pensiero su l'ali dorate.

Nel secolo che sta morendo
si inventano demagogie
e questa confusione è il mondo delle idee.
A questo punto si può anche immaginare che potrebbe dire
o rinventare un Cartesio nuovo e un po' ribelle
un mare di parole
un mare di parole
io penso dunque sono un imbecille.

Il secolo che sta morendo
che sembra a chi non guarda bene
il secolo del gran trionfo dell'azione
nel senso di una situazione molto urgente, dove non succede
proprio niente, dove si rimanda ogni problema
un mare di parole
un mare di parole
e anch'io sono più stupido di prima.

E pensare che c'era il pensiero
era un po' che sembrava malato, ma ormai sta morendo.
In un tempo che tutto rovescia si parte da zero
e si senton le noti dolenti di un coro che sta cantando.

Vieni azione coi piedi di piombo vieni azione coi piedi di piombo.



Il grido
di G.Gaber 1996

E voi così innocenti colpevoli d'esser nati
in giro per le strade, gli sguardi vuoti i gesti un po' sguaiati
si vede da lontano che siete privi di ideali
con quello spreco di energia dei giovani normali.

E voi che pretendete che tutto vi sia dovuto
con la scusa infantile che "nessuno mi ha mai capito"
siete così velleitari come artisti improvvisati
con quella finta libertà dei giovani viziati.

È un gran vuoto che vi avvilisce e che vi blocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

E voi che rincorrete, decisi e intraprendenti
l'idea di una carriera tipo imprenditori sempre più rampanti
disponibili a tutto, all'occorrenza anche disonesti
con tutta la meschinità dei giovani arrivisti.

E voi così randagi sempre sull'orlo del suicidio
covate ben racchiusa dentro al vostro petto un'implosione d'odio
l'eroico vittimismo da barboni finti e un po' frustrati
e col cervello in avaria dei giovani scoppiati.

È una rabbia che vi stravolge e che vi blocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca.

E voi che brancolate in un delirio tra il male e il bene
col rischio di affondare nella totale degradazione
aggrappatevi al sogno di una razza che potrebbe opporsi
per costruire una realtà di giovani diversi.

C'è nell'aria un'energia che non si sblocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca
come se fosse un grido in cerca di una bocca

c'è anche la seconda parte

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