Re: Archeologia alternativa

Inviato da  _gaia_ il 26/10/2006 11:48:04
Quanti spunti interessanti caro Santaruina!

Prima di intrecciare le mie considerazioni a quelle di Santa, volevo solo riprendere una precisazione, oltre che ricordare come ci sia, in tutte queste ultime disquisizioni, un filo conduttore con l'accenno di Mayer ai luoghi carichi di energia che molti popoli hanno scelto come luoghi di culto preferenziali, stratificando esperienze e costruzioni, ma questo al massimo salterà fuori spontaneamente andando avanti nel discorso.
Volevo solo puntualizzare come sia importante tener presente che c'è una grande separazione temporale fra popolazioni "veramente ancestrali" (molte decine di migliaia d'anni fa) e quelle cui verosimilmente fanno riferimento i miti che sono giunti fino a noi (più recenti; d'altra parte, se anche fossero esistiti gli Iperborei, è poco plausibile che la loro civiltà sia durata, immutabile, da decine di migliaia d'anni).

Comunque resto volentieri in tempi meno ancestrali (tenete presente che sono abituata a parlare in termini più paleoantropologici, per cui civiltà che risalgono all'ultima deglaciazione per me sono, come dire, "dietro l'angolo".. Forse ora certe mie frasi parranno più chiare).
Già in questi tempi infatti c'è una quantità abominevole di dati e ipotesi non ortodosse che ritengo fondamentali, alla faccia dell'archeologia più dogmatica che non le prende nemmeno in considerazione.

Sono per es. propensa a credere all'esistenza di popoli che venivano chiamati "Iperborei", anche se ritengo per ora che le loro radici storiche non affondino più di tanto nella "notte dei tempi".
Quello che mi dà da pensare è la loro collocazione spaziale: dalle carte che vedo (oltre a quella postata da Santa, ce n'è una anche qui), mi pare di capire che la mitica Thule venisse rappresentata dove oggi è terra svedese e norvegese: infatti se guardo la mappa postata più sopra non posso fare a meno di pensare a quella penisola come all'attuale Danimarca. Anche quisi può notare la somiglianza (in Groenlandia noterete che c'è una città di nome Thule..).
Ora, c'è chi dice che gli Iperborei vivessero in Islanda, se non in Groenlandia, e che fossero i discendenti degli Atlantidei, il cui mitico continente sarebbe sprofondato in mezzo all'Atlantico.

Personalmente non ritengo ci fosse una terra tale da considerarla un continente in mezzo all'oceano (geologicamente pare improponibile come idea); ma sono convinta che vi fossero terre ora scomparse, forse più a sud, verso l'Antartide, e che ci fossero in un certo senso "più atlantidi": popoli molto diversi tra loro ma accomunati da caratteristiche simili, forse dovute -chissà- all'influenza di un centro di diffusione che potrebbe essere in effetti Atlantide, ovunque essa fosse.

Sono anche super convinta che questi popoli antichi avessero conoscenze (astronomiche, geometriche, matematiche, nonché di "scienze naturali") molto avanzate, navigassero e comunicassero molto. Per lo meno molto ma molto più di quanto oggi si sia in genere disposti a pensare.

C'è un enorme "buco" nella conoscenza delle civiltà del periodo della deglaciazione (fra 15.000-8.000 a.C. suppergiù).
Questo buco in realtà viene considerato molto poco dall'archeologia ortodossa, mentre è per me della massima importanza perché credo che stia proprio lì uno dei momenti più importanti per la nascita delle civiltà che sono poi sfociate anche nella nostra.
Detto tra parentesi: inutile dire come in questo "buco nero della conoscenza" snobbato dall'ortodossia si siano fiondati i più vari personaggi, riempiendolo con ipotesi spesso veramente al limite del fantascientifico. Comunque.
Qui si collocano quelle civiltà dei megaliti che ritengo fra le più alte espressioni della spiritualità umana.
Tracce di quella civiltà si possono ritrovare in popolazioni più recenti, che a seguito di migrazioni continue hanno occupato territori anche in Italia lasciando tracce del loro mondo e del loro sapere.
Questi popoli, fra cui possiamo annoverare i cosiddetti "pre-celti" (siamo attorno al XV secolo a.C.) avevano una profonda conoscenza dell'astronomia e consideravano allo stesso modo il "ritmo" solare, quello lunare e quello delle stelle, in un grandioso e complesso calendario su cui fondavano la loro vita.
E' straordinario vedere le tracce lasciate da quei popoli e constatare quanto avanzate, ai nostri occhi, dovessero essere le loro conoscenze.
Ma mi sto dilungando, sorry.

Hai poi accennato al tempo ciclico (altro tema a cui tengo) e allo spostamento dell'asse terrestre: ipotesi da non sottovalutare, insieme ad altre tesi come quella di Hapgood che postula vaste dislocazioni di interi blocchi terrestri... (c'è un buon riassunto delle sue ipotesi nel bel libro dei Flem-Ath "La fine di Atlantide").
Altri capitoli da indagare, ma lascio a voi la parola :)


PS: ho votato no al sondaggio perché, se posso concordare sul "più consapevole", mi dissocio dall'esistenza "priva di stenti" perché credo che mai nella storia umana sia esistita una tale condizione.
Tra l'altro ho visto che sono l'unica ad aver votato no... beh, dovrò tirar fuori gli artigli per difendermi, ho capito ;) :D

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