Re: Archeologia alternativa

Inviato da  Trystero il 21/2/2008 23:53:05
Citazione:

Per costruire la sua ipotesi di Atlantide in Antartide Barbiero ha usato il vero metodo galileiano riguardo a Platone:
TUTTE le descrizioni geografiche dovevano avere un preciso riscontro (e non solo quelle di ordine generale, ma anche riguardo le dimensioni)
Se anche solo UNA non fosse stata rapportabile ad una terra precisa ed inseribile nello stesso contesto geografico malgrado le altre lo fossero, allora non avrebbe proceduto

Dato che il libro lo ha scritto, ed e' andato personalmente due volte in Antartide con spedizioni organizzate da lui con amici, senza sponsor e nel completo disinteresse dell'archeologia ufficiale (che pur non trovando nessun punto debole nell'ipotesi del posizionamento della civilta' prediluvio in Antartide, chiese allo stesso Barbiero delle prove archeologiche per poterne parlare....), pare proprio che Platone avesse letto e riportato dati da documenti e mappe, non inventato, perche' la sua e' la descrizione perfetta della parte allora libera dai ghiacci dell'antartide


Peccato che anche Barbiero faccia solo affermazioni senza alcun riscontro cartografico. E che in un libro che pretende di trattare di carte geografiche medievali non ci sia in bibliografia un solo testo di storia della cartografia. Se Barbiero ne avesse consultato anche solo uno a livello divulgativo avrebbe trovato tutti i perché di quelle mappe-mundi che a lui, e solo a lui, paiono così strane.
Il suo ragionamento è più o meno questo:

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Se Atlantide era questa grande potenza marinara doveva avere conoscenze scientifiche avanzate che permettevano di redigere carte geografiche del mondo.

Se in Atlantide c'erano carte geografiche non tutte devono essere andate perdute nel cataclisma. Alcune dovevano essere nelle navi che si sono salvate e allontanate da quel continente.

Se un certo numero di carte si sono salvate non possono essere finite altro che ad Alessandria D'Egitto, nella più grande biblioteca dell'antichità.

Se queste carte erano ad Alessandria potrebbero essere state trafugate dagli arabi prima della distruzione della biblioteca.

Se queste mappe sono sopravvissute possono essere arrivate nelle mani dei monaci medievali che erano in contatto col mondo arabo e che disegnarono tutti quegli strani mappamondi con l'est in alto. Uno strano "mondo" che assomiglia all'Antartide.

Se assomiglia all'Antartide è l'Antartide. Se non assomiglia abbastanza all'Antartide è perchè raffigura questo continente come era 9000 anni prima di Platone, quindi diverso da come è oggi.

Quindi Atlantide è l'Antartide.
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Per un commento sul libro di Barbiero non posso far altro che rimandare a quanto ho già scritto qui:
http://xoomer.alice.it/dicuoghi/Piri_Reis/Atlantide.htm
e soprattutto consigliare la lettura di un bellissimo libro pubblicato lo scorso anno e dedicato proprio a tutte quelle mappe che Barbiero identifica con Atlantide:
Alessandro Scafi, "Il Paradiso in terra - Mappe del giardino dell'Eden", Bruno Mondadori editore.

http://www.trafioriepiante.it/Infogardening/poltrona/GiardinoDiDelizie.htm
http://www.archiwatch.it/2008/01/06/il-paradiso-in-terra-per-una-cartografia-edenica.html
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=235486

Mappe che raffiguravano il "mondo biblico", con i luoghi sacri, i personaggi famosi reali o immaginari, le città e le nazioni, gli itinerari per la Terrasanta e soprattutto la localizzazione del Paradiso Terrestre. Sulla localizzazione dell'Eden infatti i teologi medievali (che non erano navigatori e geografi) hanno disputato per secoli, e quelle mappe sono la testimonianza delle loro idee.

Un altro libro che vorrei consigliare a chi si interessa di cartografia antica è "Segni e sogni della Terra", DeAgostini editore, 2001

http://www.mondomostre.it/index.html?includi=segniesogni
http://www.lagazzettaweb.it/Pages/rub_viag/2001/turismo/r_viagg_69.html
http://www.esa.int/esaCP/ASE0JYNW9SC_Italy_0.html

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