Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?

Inviato da  Emanuela il 1/7/2006 0:42:20
Brasa,
il diario di Anna Frank l'ho letto tanto tempo fa, ricordo era piuttosto piatto, non succedeva quasi nulla. Solo il finale secco restituiva un senso a quell'opera.
Mi verrebbe da dire: difficile inventare tanta adolescente normalità.
In ogni caso viene dato per certo l'intervento censorio del padre sui passaggi meno lusinghieri del diario.

Sulla testimonianza di Primo Levi non posso permetterti di esprimere dubbi, mi spiace. Oltre che lucido testimone e uomo di grande intellligenza, era un grande scrittore... (Prova a leggere Se non ora quando?) ...

Il gesto tragico di Primo Levi, il fatto che non avesse mai superato davvero quei fatti, mi getta ancora nello sconforto.

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Questa è la testimonianza di Jona in Anni d'Infanzia.

«La sera la mamma mi domandò che cosa avevo fatto durante il giorno. Le raccontai che ero stato insieme ai ragazzi più grandi. Mi domandò se mi prendevano così senz'altro con loro e io le spiegai che ora sì, mi prendevano con loro, perché avevo superato la prova. Ero stato all'osservatorio. Lei mi domandò che cos'era, un osservatorio. Risposi che lo sapeva benissimo, che lì c'erano i cadaveri e che sapeva anche benissimo che mio padre era stato gettato sopra gli altri cadaveri e che non aveva neppure un lenzuolo e io avevo detto ai bambini che ne aveva sì uno, mentre avevo visto benissimo che non ne aveva. Mi misi a strillare che lei era matta a lasciare che lo buttassero così sugli altri cadaveri senza lenzuolo e che non mi aveva neppure raccontato che era stato portato via dalla baracca dell'infermeria e che io volevo andare almeno a salutarlo un'ultima volta e che lei era stata cattiva e che era colpa sua se era lì così nudo sopra i cadaveri».
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Jona Oberski è nato ad Amsterdam nel 1938 e ha lavorato in un istituto di fisica nucleare. In questa sua prima opera, già pubblicata in numerosi paesi, descrive la sua esperienza di bambino ebreo deportato insieme i genitori in un campo di concentramento. Da questo libro è stato tratto il film di Roberto Faenza Jona che visse nella balena.

La madre di Jona impazzisce e muore poco prima della liberazione, lasciando il figlio completamente solo, non prima di avergli detto di non odiare mai.

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Max Piano, sono daccordo con il tuo intervento. Si può contestare il fatto che la Shoah sia stata strumentalizzata, ma NON si può negare che sia avvenuta. Anche perchè ci ha riguardato molto da vicino...


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