Re: antisemitismo

Inviato da  hombre il 6/6/2006 21:42:47
Massimo Palazzi e l’ Associazione Musulmani Italiani (AMI), poi diventata Associazione Musulmana Italiana (sempre AMI), infine Assemblea Musulmani d’Italia (AMdI)


In questa associazione mi sono imbattuta perché sono stati arrestati Massimo Pizza e Antonio D’Andrea, vice presidenti della prima AMI e collaboratori di Palazzi.
La notizia mi ha incuriosita perché, secondo la stampa, i due si sono spacciati per ispettori ONU, agenti del servizio K, colonnelli della G. di Finanza, ed hanno parlato di massoneria deviata, di ambasciatori presso la Santa Sede, di logge che vogliono eliminare altre logge e di alti prelati, insomma una storia molto interessante.

Ecco una breve cronistoria delle sue attività:
1) Palazzi si professa musulmano sionista, in quanto afferma che Israele appartiene agli ebrei e che non esistono i palestinesi. Il 4 febbraio 2001, infatti, intrattiene un pubblico colloquio con Baruch Marzel, un ebreo americano, capo in Israele del movimento Kach di Kahane (dichiarato ufficialmente fuori legge sia in Israele che negli Usa). Non ha sempre avuto queste idee. Negli anni 90 ha professato ideologie diverse, esattamente quando lavorava presso l’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran. All’epoca era un fervente khomeinista o, quanto meno, un ammiratore di Hezbollah. In quel periodo collaborava con Adel Smith, negava l’Olocausto ed affermava che i Diari di Anna Frank erano un falso storico. Ma essere musulmani radicali non paga in termini di notorietà e Palazzi inizia a “moderarsi”;
2) nel febbraio 2002 fonda la Italy-Afghanistan Fellowship –Associazione di amicizia italo-afghana;
3) il 15 aprile 2002 partecipa all’Israel Day a Roma, marcia di solidarietà con il popolo israeliano, insieme a Giuliano Ferrara;
4) l’11 settembre 2002 aderisce alla proposta radicale di marciare verso la moschea di Roma, provocatoriamente, con bandiere statunitensi ed israeliane. Per tale adesione sarà pubblicamente riconosciuto da Paolo Mieli sul Corsera del 9 settembre 2002, il quale dice: “Abdul Hadi Palazzi, leader di una minoranza da anni impegnata nella lotta contro il fondamentalismo wahhabita manifesterà davanti alla Moschea”.
5) il 12 settembre 2002 Palazzi emette una fatwa contro i girotondini, firmatari dell’appello di Nanni Moretti, accusati di sostenere la dittatura giudiziaria delle Toghe Rosse e dei leader del partito delle manette facili;
6) il 6 settembre ed il 12 ottobre 2002 partecipa ai lavori del Comitato nazionale dei Radicali Italiani;
7) il 7 novembre 2002 partecipa al Simposio Internazionale su tecnologie Spaziali e Sicurezza dell’Ambiente, a Capua. Palazzi, in quella sede, denunciò un medico siriano di voler impossessarsi dell’acqua potabile italiana per avvelenarla. L’accusa (poi rivelatasi infondata) fu però presa in considerazione nel corso di un Simposio Affari Scientifici della Nato e dall’Enviromental Crime Prevention Program, organizzato a Capua presso il centro di Ricerche Aerospaziali.
8) il 20 febbraio 2003 viene insignito da Romano Mussolini del titolo di Cavaliere di Gran Croce con Placca d’Argento dell’Ordine dell’Aquila Romana in Gremio Religionis.

Pare appartenga alla massoneria di rito scozzese.

Espulso dalla prima AMI, con la seconda sigla AMI partecipa, il 4 giugno 2004, al Freedom Day, una manifestazione di solidarietà a favore di Bush in visita a Roma.

Il più grande supporter di Palazzi è tale Dimitri Buffa, giornalista free lance, la cui carriera è composta quasi esclusivamente da una serie di articoli identici, pubblicati su La Padania, Libero di Vittorio Feltri e L’Opinione di Alberto Diaconale.

Buffa è un tifoso laziale, amico di Giusva Fioravanti e Francesca Mambro (almeno a giudicare da una foto che li ritrae insieme); ha lavorato per Il Secolo d’Italia prima, per una rivista di Marcello Veneziani poi, candidato occasionale per il Partito Radicale.
E’ membro dell’Associazione Italia-Israele, che ha piantato 5 alberi in Israele in suo onore.
Il 15 dicembre 2002 è stato insignito del Diploma di Cavaliere d’Onore dei Principi Salomonici di Shekal da Sua Eccellenza il Quadi Ali Hussen, Presidente dell’AMI.
Quest’ultimo è stato colonnello della G. di Finanza e poi Ambasciatore presso la Santa Sede ai tempi di Siad Barre.
Hussen è nato in Somalia, ma cittadino italiano. E’ uno dei pochi ad essere realmente somalo, e non italiano con nome islamizzato.


I vicepresidenti della prima AMI (non so se rivestano questa carica anche adesso con l’AMI guidata da Danilo Speranza) erano Massimo Pizza e Antonio D’Andrea.
Sarà proprio Dimitri Buffa, nei suoi articoli, a definirli funzionari Onu e dirigenti dell’Alleanza Somala per l’Unità nazionale. Altrove Pizza sarà definito funzionario del Sismi che monitora le strutture di Al Qaeda in Europa, ex funzionario del Sismi all’epoca di Restore Hope, esperto di intelligence internazionale, generale dei carabinieri a riposo, sempre con riferimento all’AMI.
Wikipedia lo definisce Consigliere per la Comunità Europea, nominato dal Ministro degli Interni somalo Aidid.

In pratica, quando si stava decidendo l’attacco Usa in Iraq, questa gente sponsorizzava un intervento in Somalia, perché è lì, secondo loro, che si nascondono i veri fiancheggiatori di bin Laden.
Dal notiziario dell’ICcII (Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana): “II generale Massimo Pizza e il colonnello Antonio D'Andrea, entrambi vicepresidenti dell'Associazione musulmani italiani (Ami), posti dal governo italiano a disposizione della struttura internazionale di intelligence sotto l'egida dell'Onu, nei giorni scorsi si sono incontrati con ex generali dell'esercito e funzionari di polizia somali. Lo scopo è quello di creare una sorta di Alleanza somala antifondamentalista - così come già accaduto in Afghanistan - di militari "in sonno", attualmente residenti in Occidente - dove lavorano e si sono rifatti una vita - ma che potrebbero tornare in azione al fianco delle forze militari occidentali nel momento in cui l'America darà il via all'operazione militare in Somalia contro Al Qaeda”.
Nella truffa pare sia implicato anche mons. Francesco Camaldo, cerimoniere pontificio di Ratzinger che, secondo Pizza, si sarebbe mosso per distruggere una loggia massonica.
www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=3984271

L’impressione è che si brigasse per decidere in quale posto sarebbe dovuta scoppiare una nuova guerra anti-terrorismo, e pseudo-musulmani moderati, ambasciatori della santa sede, generali e colonnelli a riposo, alcuni dei quali forse collegati all’Onu, agenti del Sismi o del Sisde (appoggiati da media vari come La Padania, Libero, Corriere, e partiti come i Radicali), facevano il possibile per accreditarsi sui media come i veri portatori del dialogo con l’Islam ed ottenere che la partita si giocasse anche in Somalia, come era già avvenuto con l’Afghanistan. Partita nella quale volevano giocare un ruolo di primo piano.
Infatti, il Corno d’Africa è la nuova frontiera scelta dal 2003 dagli Usa nella lotta al terrorismo.
La CIA ha però hanno scelto di appoggiare i warlords (considerati buoni), ed ha, evidentemente, rifiutato i tentativi di inserimento dell’Ami e dell’Alleanza somala anti-fondamentalista. Adesso pare che i fondamentalisti delle Corti Islamiche (cattivi e legati ad Al Qaeda) abbiano sconfitto i warlords.

Della Somalia interessano la vicinanza con il Golfo di Suez ed i giacimenti petroliferi, già accaparrati (ai tempi di Siad Barre) da Conoco, Chevron, Phillips e Amoco. Caduto Barre, svanì l’affare per queste compagnie. Restore Hope ebbe lo scopo di rappresentare queste compagnie, e di espellere Aidid.
Clinton annullò poi l’operazione.
La Somalia nuova frontiera della “guerra infinita”?
E i musulmani moderati italiani, amici di Israele, che c’entrano con queste storie?
http://www.amislam.com/moschea.htm






Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=48&topic_id=1552&post_id=27671