Re: Quale lingua per l'Europa?

Inviato da  florizel il 19/3/2006 1:23:42
Dusty,grazie per il post chilometrico e le tue spiegazioni.

Ti rispondo solo con questo:in una lingua non voglio solo ritrovarmici sulla base della sua "praticità".
Ascoltare lo spagnolo,il portoghese,il francese,l'inglese,il tedesco,le lingue slave,è per me fonte di piacere,l'orecchio ne gode in quanto a musicalità e diversità di suoni.

Ritengo inoltre che nell'adozione dell'esperanto ci siano moltissimi limiti alla capacità di apprendimento umano.
Se leggiamo il documento che ho postato,ci sono mille e una ragioni per ritenere che l'esperanto riduca di molto il processo di sviluppo verbale dei bambini e la ricchezza di linguaggio.

La riduzione dell’uso di una lingua al suo aspetto “razionale” e “pratico” fa scempio dello spirito di ricerca e dello sforzo di “comprensione” dell’altro,che parla una lingua diversa dalla nostra.
Tralasciando queste "frivolezze",credo che le argomentazioni riportate, da me prima e da Santaruina poi, circa il rapporto di questo idioma con altri "poteri",e la connessione con il progetto di una “grande europa” bastino da sole completare il quadro .

Ognuno può leggere quast'altro documento,e farsene un'idea:

"Gli uomini non vedono che con una lingua che non appartiene ad alcun popolo, come l’esperanto, proteggono meglio la propria identità che con una lingua, come l’inglese, che porta con sé, in modo sottile, invisibile, tutto un modo di pensare, di richiami della mente, di miti che non concordano con i modi di pensare tradizionali del continente europeo o asiatico."

L'esperanto,riuscirebbe a "proteggere" l'identità degli UOMINI?
E i "popoli",come difendono la loro identità?

Rinnegare l'inglese in quanto lingua del "colonizzatore",non ci libererebbe da esso.
Così come l'adozione dell'esperanto non implica la liberazione dei popoli oppressi.
Il problema non è la lingua,ma il "potere".

Ti lascio con un proverbio anglosassone,trovato in un famoso film inglese;
era scritto sulla cornice dell'armadio di un vecchio libertario:
"Diffida di ogni impresa che richieda abiti nuovi".

Un saluto poliglotta.
F.

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