Fabrizio e Nomit,
credo che la prospettiva vada ribaltata.
Non c'è stata nessuna falsificazione di testi precedenti semplicemente PERCHE' PRIMA DELLA FALSIFICAZIONE STESSA NON ESISTEVA NESSUNA CRONACA REALE DEGLI EVENTI.
Ovverosia dal principio si è iniziato a scrivere di cronache frutto di fantasia,miti,leggende che solo in parte avevano agganci con fatti reali.
Poi nei monasteri hanno iniziato a riassumere tutto questo.
Poi con la stampa sempre più individui hanno potuto iniziare a scrivere le loro "storie" andandosi a cercare i documenti di prima credendoli veri.
Poi durante il Rinascimento le Signorie e il Vaticano hanno fatto il resto.
E infine nel 600 si è arrivati ad una Versione Comunemente Accettata scritta da Scaligero,Petavio e i Gesuiti.
Al contrario di quello che afferma Fomenko la falsificazione volontaria del passato non deve essere stata per forza volontaria.
In parte sì ma non nei termini sopra esposti.
Diciamo che per Fomenko il "vero" primo impero romano dovrebbe identificarsi con Costantinopoli quindi forse una chiave di lettura di certi antichi monumenti greci e romani dovrebbe ruotare attorno a Bisanzio.
Ciò che contesto a Fomenko non è tanto la sua teoria "distruttiva" ma la certezza con la quale sta portando avanti la parte "ricostruttiva" che da molta importanza al grande Impero Slavo che avrebbe conquistato mezzo mondo.
Meglio lasciar perdere e leggersi in santa pace l'opera omnia di Fomenko.
Non voglio convincere nessuno,non ne ho la volontà,la pazienza né il tempo.
E' come andare contro i mulini a vento,esattamente come nelle altre discussioni..
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