Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

Inviato da  TheNecrons il 11/9/2015 16:32:09
Grazie per la spiegazione sul funzionamento del Chi.

Citazione:
Chiunque può provare a fare un semplice movimento, come prendere un bicchiere, prima contraendo i muscoli ed usando la forza (diciamo una forza eccessiva per avere un contrasto) e poi cercando di rilassarli il più possibile.
Ci vuole concentrazione e calma per poter percepire bene le varie differenze tra i due modi di funzionare. Se qualcuno vuole fare l'esperimento (consiglio di ripeterlo varie volte) magari dopo può raccontare le sue impressioni.


Ho provato a maneggiare vari oggetti coi due modi, le impressioni e sensazioni sono queste:
1) Contraendo eccessivamente i muscoli, sento che non riesco a dedicare buona parte di me al movimento, mi sento pieno. Non riesco ad esprimermi al meglio. Sebbene normalmente non sono al punto di riuscire a dedicare tutto me stesso al movimento, come dici tu, mi sento tuttavia meno "immedesimato" col movimento, sento che dedico una minor parte di me (questo è esattamente ciò che ho provato, ripetendo l'esperimento varie volte), dato che di solito non applico tutta sta forza. Il risultato: non riesco a manneggiare gli oggetti in modo preciso come vorrei.

2) Facendolo nel modo più rilassato possibile, mi sento più libero di dedicarmi ad esso, più "vuoto" (di quando mi sforzavo eccessivamente), e ciò che ho provato è stata una maggior immedesimazione, o "vicinanza" al movimento. Risultato: oltre a molta calma e rilassatezza, capacità di muoverlo come voglio. Differenza molto netta e marcata.

Prima di fare l'esperimento ho calmato la Mente con l'esercizio di cui mi hai parlato (fare senza pensare).

Bello, ecco un'altra cosa che farò più spesso oltre all'esercizio del non pensare.

Citazione:


TheNecrons: "Lo immaginavo, ma già così puoi vedere quanto cambia la vita.

Quando si arriva veramente a non pensare a nulla, anche facendo le cose, cambia tutto, in tutti i sensi.

Chissà com'è"

E' sempre diverso, ogni singola volta ed in ogni singolo istante.

Tutto è in divenire e quindi anche il "come è" è in divenire

E' la mente che vuole sapere come è come a ben capito zeppelin e ha capito che cercando di saper come è, non è più.

La scelta è nostra: vogliamo sapere come è?
Lo sapremo, ma siccome il sapere è solo fotografie statiche del passato, che inoltre sono solo fotografie di una parte piccolissima della realtà, ci stiamo negando da soli la vera conoscenza nel divenire.


Eh sì. Quando applico l'esercizio del fare senza pensare, non sento più il bisogno di sapere (per svariati secondi), eppure "so ancora meglio come fare esattamente". Ma detto così sembra che nella mia Mente ci siano voci del tipo "devi fare così, muovere così, applicare una forza qua". Ma non è così.

Riguardo alla felictà e alla contentezza: ho capito la spiegazione e il disegno. Ma ho una domanda: siccome con umiltà e raggiundo l'equilibrio interiore si può provare felicità, allora quella felicità in cima alla scala, quello che consuma molta energia, non sarebbe vera felicità ma solo soddisfamento dei desideri dell'ego?


Citazione:
TheNec: In questi pochi giorni ho riscontrato una cosa: ogni tanto non ce la faccio a pensare di meno, e quindi provavo a forzare la cosa. Completo disastro, ancor più pensieri di prima. Quindi ora aspetto...aspetto..e ad un certo punto sento proprio il bisogno (non so se reale o cosa) di liberarmi da questo caos mentale, e ci metto un niente a farlo (in parte)


Questo conferma che a causa del fatto che siamo delicatissimi, fisicamente, mentalmente e spiritualmente, ogni uso di qualunque tipo di forza, non funziona.

Se usiamo la forza su di una entità delicatissima (corpo, mente), questa rifiuta l'istruzione perché sa che sarà danneggiata e magari reagisce opponendosi come può, magari aumentando il caos-flusso incontrollato dei pensieri.
Ma nel caso che hai raccontato, può anche essere l'ego che si ribella al tuo volere.
Per capire cosa è cosa ci vuole tempo e lavoro, di solito.


Colgo l'occasione per continuare con la mia esperienza. Continuando ad applicare l'esercizio del non-pensare, e cercando di rimanenere indifferente nei confronti dell'ego, i risultati sono questi: Mente più calma, che si riempie fino all'orlo solo ogni tanto (prima era sempre al massimo e non ci facevo caso), riesco a cioè ad ascoltare ed osservare con pochissimo giudizio per molto più tempo rispetto a prima (ma chissà, forse anche adesso ce l'ho piena senza saperlo fatto sta che una differenza la sento comunque). Riesco a riprendermi molto più velocemente dai condizionamenti ricevuti, per esempio se i miei mi urlano in faccia, dopo 30 secondi ritorno tranquillo e con meno pensieri (prima no...prima sarei rimasta incazzato per decine di minuti). Con condizionamenti, intendo anche condizionamenti interni, per esempio mi lascio meno influenzare dalla voglia di giudicare tutto originata dall'ego. Inoltre Riesco a fare le cose più velocemente ed efficientemente (usando meno pensieri e meno forza). Per scrivere questo ho giudicato troppo quello che sto provando, quindi ora mi ri-libero

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