Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

Inviato da  invisibile il 7/9/2015 11:03:33
Grazie zeppelin, un bel contributo pieno di spunti per approfondire, ampliare e conferme di quanto già "toccato".

Citazione:

zeppelin ha scritto:

Invisibile, se dico scempiaggini o empietà, dimmelo!

Lo sai che lo farò

Citazione:
Dalla mia esperienza non esiste veramente un "non pensare", ma pensare "qui e ora". In un certo senso è come esaminare le singole lettere di una parola senza mai (volerla) leggerla nel suo insieme.

Quello è "non pensare".

Non stai pensando, stai >>> OSSERVANDO e/o CONTEMPLANDO, che sono altre facoltà e stati dell'Essere che troppo spesso trascuriamo e che invece sono fondamentali per vivere bene e fare le cose in modo gratificante.

Dalla mia esperienza "non pensare" esiste ed esiste a vari "livelli" di profondità.

Si può esistere in uno stato in cui non esiste assolutamente nessun pensiero e ovviamente, essendo questo mezzo fatto sulla base dei pensieri-parole, non è possibile descriverlo se non in modo poetico o mistico.

Citazione:
Il pensare è sempre un modo di non essere presenti: si pensa ad un ricordo, a cosa fare domani, a una persona che non c'è, a qualcosa che non abbiamo. Non pensare a nulla, nella vita quotidiana, significa ad esempio mangiare concentrandosi naturalmente sul sapore del cibo, sul movimento della bocca, sulle posate che teniamo in mano...

Giusto.

Ma a volte si pensa e si è presenti, se il pensare ha a che fare DIRETTAMENTE con l'azione che si sta compiendo. Come io adesso che scrivo su questa tastiera, devo pensare altrimenti finisce che scrivo: l.ias<nxfj,hkgnsdcfjks<

Si può anche pensare ed essere presenti, ma va fatto sempre consapevolmente, altrimenti è come hai detto.

Citazione:
Rilassare non solo i pensieri o l'attenzione, ma tutto ciò che normalmente abbiamo attivo e attivare solo ciò che fa parte del momento. Abituandosi pian piano con le piccole operazioni quotidiane, quando un certo momento saremo fermi senza fare nulla, ecco che non penseremo a nulla.


Si ma l'attenzione è necessaria per essere presenti, anzi, è una delle facoltà indispensabili per esserlo.
Forse intendevi non attenzione ma qualcos'altro?

Citazione:
Se fermi e immobili ci si concentra su ogni singola parte del proprio corpo, una alla volta, e si sente il proprio sangue pulsare, si percorre con un senso del tatto che non si pensava di avere la spina dorsale; si arriva alle dita della mano e si sente il "chi" che ne emana... Si sentono le contratture, dove si è forti e dove si è deboli, si ascolta e si governa il respiro, il battito del cuore.

Anche questo è uno livello del "non pensare".
Non pensiamo: siamo, e il percepire il proprio corpo dall'interno è un modo semplice e utile di "svuotare la mente". Nemmeno bisogna arrabbiarsi se ogni tanto la mente prende il sopravvento e ci accorgiamo di "ragionare"; serenamente, si ritorna dov'eravamo.

E' un momento di valutazione della nostra forza, della nostra salute, del nostro stato psicofisico e della nostra pazienza. E' il modo di sentire il proprio "chi", la forza vitale in noi che è dappertutto e, con un minimo di guida, sentire i nostri chakra. Ci si sente attratti verso la Terra e sollevati verso il Cielo, si sente l'energia espandersi fuori dal nostro corpo e nello stesso tempo ci si riconosce ritirati in noi stessi...

Hai descritto molti aspetti e "tecniche" di varie pratiche spirituali e facoltà che spesso sono trascurate o addirittura ignote dalle persone.

"Il senso del tatto" che non si pensava di avere, io lo chiamo "sensitività" ed in questi tuoi esempi è rivolto sia alla parte fisica, il corpo nelle sue parti interiori, sia alla parte "energetica", quando senti il Chi, ed è grazie alla sensitività, che è una facoltà spirituale, che ciò è possibile.

Sviluppando tale facoltà si arriva a sentire anche il Chi delle altre persone, dei luoghi e, affermano i Maestri, dell'intero universo.
Ma andiamo per gradi

Citazione:
Anche questo è uno livello del "non pensare".


Assolutamente.
Molte pratiche spirituali hanno proprio queste indicazioni: sentire il corpo, la propria energia, le tensioni, i blocchi etc. ed è "non pensare" perché stai sentendo, e noi possiamo fare, consapevolmente, solo una cosa alla volta.
Se fai una cosa consapevolmente, non c'è "spazio" per nient'altro ed è proprio così che noi funzioniamo al meglio, perché è proprio questo "fare con tutto se stessi" una delle regole, "guardacaso", del Tai Chi.

Citazione:

Non pensiamo: siamo, e il percepire il proprio corpo dall'interno è un modo semplice e utile di "svuotare la mente". Nemmeno bisogna arrabbiarsi se ogni tanto la mente prende il sopravvento e ci accorgiamo di "ragionare"; serenamente, si ritorna dov'eravamo.

Anche il tuo "serenamente", che io chiamo "senza l'uso della forza, di nessun tipo, nemmeno mentale" è una delle indicazioni fondamentali di molte pratiche spirituali.
Raddrizzare l'albero dolcemente, con rispetto e pazienza, perché siamo delicatissimi.

Citazione:
E' un momento di valutazione della nostra forza, della nostra salute, del nostro stato psicofisico e della nostra pazienza.

Il mio Maestro diceva che il praticare il Tai Chi tutti i giorni, è come tenere pulito e ripercorrere il sentiero che ti porta a te stesso e, così facendo, conosci "quel te stesso" di quel giorno, perché tutto è in divenire, anche noi.

Ogni mattina quando ci svegliamo, nasciamo di nuovo.

Citazione:
E' il modo di sentire il proprio "chi", la forza vitale in noi che è dappertutto e, con un minimo di guida, sentire i nostri chakra. Ci si sente attratti verso la Terra e sollevati verso il Cielo, si sente l'energia espandersi fuori dal nostro corpo e nello stesso tempo ci si riconosce ritirati in noi stessi...

Se riusciamo ad abbandonarci abbastanza a noi stessi, possono verificarsi momenti difficilmente descrivibili.

E perché ti credi che mi faccio il mazzo scrivendo fiumi di parole?

Lo so bene che è difficile descriverlo, anzi, è impossibile in modo esaustivo, proprio come ho detto ad inizio del thread.

Solo una parola di cautela da parte del mio Maestro per te e per tutti quelli che indagano e lavorano in questi ambiti.

Questi stati dell'Essere che si raggiungono percorrendo questi percorsi, sono molto coinvolgenti, affascinanti e portano un alimento indispensabile per vivere come un vero essere umano. Alimentano il Cuore, l'Anima.

Ma sono molto potenti perché manifestazioni di realtà universali.
Se il praticante non ha un suo equilibrio personale "maturo", il che comprende anche la comprensione profonda di cosa sta facendo e "toccando", queste realtà possono "portarti via con loro", per così dire.

Sono talmente meravigliose che molte persone si sono perse in esse e a volte non tornano più, o in esse si possono perdere "pezzi" di sé.

Il mio Maestro ci metteva spesso in guardia di stare attenti a rimanere anche "con i piedi per terra", a non farsi trascinare dalle cose meravigliose, perché fino a quando siamo in questo corpo che ci ospita e fino a quando viviamo su questa terra, un motivo ci sarà.

Poi ognuno fa come vuole, ovviamente, ma io credo che questo sia l'approccio più giusto ed equilibrato, armonico, in quanto considera la realtà di chi siamo in questo periodo di esistenza in senso completo.

Une esempio pratico:
nei primi anni in cui praticavo il Tai Chi, il Maestro non mi aveva dato particolari limiti di tempo per praticare giornalmente. Se mi andava un giorno di fare anche ore di pratica non diceva niente.
Ad un certo punto (poi ho capito che vedeva che "le meraviglie" iniziavano a succedere in me-a me), ha detto "poco ma bene" e con "poco" intendeva 30-40 minuti massimo al giorno, ma anche meno, e poi dimenticarsene, non rimanere collegati, "staccare la spina".
Questo non significa che io non viva stati spirituali anche durante altri momenti della giornata, significa non cercarli di proposito, anche perché, così facendo e progressivamente "vengono loro a te".
In questo modo tutto è più equilibrato e a misura della persona e della fase del percorso che sta vivendo.

Non desiderare.
Non cercare di avere.
Fare il proprio lavoro e "lasciare "che avvenga".
Se non "avviene" quel giorno, per una settimana o più, non preoccuparsi, magari hanno da fare altrove

Perché niente appartiene a nessuno e tutto è basato sull'Amore, sull'amicizia ed il rispetto, ed anche queste realtà sono "entità", proprio come me e te.

Così facendo si è in Armonia con queste realtà.

Queste parole di cautela non vogliono essere in nessun modo un freno o un voler mettere paura, sono solo parole di cautela.
Se intraprendi la traversata dell'oceano per la prima volta, magari è bene prima allenarsi vicino alla costa per un certo tempo, poi un po' più in là e così via, perché l'oceano è si meraviglioso, ma è anche molto vasto, profondo e misterioso.

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