Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

Inviato da  invisibile il 1/9/2015 11:15:42
Apro questo thread perché varie persone, sia nei forum che in privato, mi hanno chiesto informazioni sul Tai Chi e sulla Meditazione, pratiche che seguo da molti anni e vorrei che questo spazio sia disponibile a tutti gli interessati per discuterne, perché penso che siano potenzialmente utili per molte persone così come lo sono state per me.

Nel titolo ho messo anche lo Yoga, che è una pratica che conosco solo superficialmente e di cui di conseguenza preferisco non parlare. L'ho messo perché pratica molto diffusa in occidente, ma questa discussione è aperta alla condivisione di qualsiasi esperienza o informazione su qualsiasi pratica spirituale, che ha come proposito il conseguimento ed il mantenimento del proprio equilibrio personale e la crescita spirituale, il che include anche i vari aspetti curativi che queste pratiche possono avere.

La discussione è aperta anche agli aspetti filosofici, metafisici e spirituali connessi a tali pratiche, così come su questi temi in generale.

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Non è possibile parlare in modo esaustivo del Tai Chi, della Meditazione o di qualunque pratica spirituale, proprio per la loro natura che è quella di aiutare la persona a ritrovare è ri-equilibrare parti di sé "perse", scollegate o squilibrate e di ri-armonizzarle, ovvero ritrovare la propria integrità ed il proprio equilibrio e questo significa anche prendere coscienza di parti di noi, così come delle loro funzioni e facoltà, che sono indescrivibili in modo esaustivo con il linguaggio delle parole, in quanto linguaggio della mente razionale e per cui limitato alle sue possibilità e facoltà.

La mente razionale (lo strumento che qui possiamo usare è mentale-razionale), come tutto ciò che esiste, ha dei limiti e uno di questi limiti è la capacità di comprendere in modo completo tutte le parti che compongono l'essere umano, le loro facoltà e potenzialità

Le pratiche spirituali aiutano a far "ritrovare" ciò che è stato perso e la mente razionale in questo lavoro ha si un ruolo, ma non è un ruolo centrale, o almeno non nel senso che noi, di cultura e formazione occidentale, lo intendiamo comunemente.

Abbiamo parlato molto in altre discussioni del fatto che le tradizioni spirituali indicano non la mente come la parte che ci identifica, ma il Cuore, lo Spirito, l'Anima.

E' per questo che le pratiche spirituali hanno nelle loro regole, l'istruzione di pacificare, di "vuotare" la mente, perché si cerca di indagare su se stessi e sul mondo in modo più possibile obiettivo, cercando di non essere influenzati dall'educazione, dalla cultura, dai pregiudizi e giudizi che sono spesso abitudinari, in quanto portatori di convinzioni e credenze che possono essere false o fuorvianti.
Ma questo è solo uno dei numerosi aspetti del perché di tali indicazioni.
C'è molto di più.

Imparare a vuotare la mente apre la possibilità di entrare in stati dell'Essere più profondi, dove è possibile ritrovare parti di noi che hanno le facoltà di avere una conoscenza completa di noi stessi e del mondo, conoscenze che non possono essere descritte in modo esaustivo con il linguaggio della mente razionale.

Posso testimoniare che quando si impara a vuotare la mente, pur rimanendo presenti e consapevoli, si apre un vero e proprio mondo di fronte a noi, un mondo reale ed infinitamente più ricco e profondo di quello percepito con la "mente piena" ed in posizione dominante nella persona.

Per fare un esempio, nel Tai Chi quando si impara a muoversi con la mente in pace, a riposo, si scopre che il corpo è un essere con delle abilità straordinarie, inimmaginabili nello stato "normale" in cui viviamo.
Si scopre che è soprattutto la mente, e soprattutto quella razionale, che nel suo funzionamento abituale e nel ruolo dominante che gli attribuiamo comunemente, a costituire il principale impedimento per il funzionamento naturale del corpo.

Il mio Maestro di Tai Chi descriveva questo modo di funzionare innaturale, abituale soprattutto per gli occidentali, come "tirare il freno a mano e poi decidere di muoversi".

Grazie alla nostra volontà e "spingendo forte sull'acceleratore", ci si muove comunque, ma quella "macchina" non è fatta per funzionare in quel modo: il freno a mano va rilasciato prima di muoversi e quasi tutti noi, senza esserne consapevoli, ci muoviamo proprio così, con il freno a mano tirato, perdendo inutilmente una grande quantità di energia e danneggiando il corpo.

Insistere per anni, per decenni, per tutta una vita a funzionare in un modo non previsto dalla Natura, oltre ad essere un enorme spreco di energie è anche causa di molti disturbi e malattie.
Ecco uno dei motivi per cui molte pratiche spirituali sono anche curative, perché rimettendo a posto le varie parti di noi e una volta ripreso il modo naturale di funzionare così come la Natura ci ha "disegnato", l'Essere che siamo ritrova il suo equilibrio naturale, equilibrio che è essenziale per avere una vita sana.

Avere un esempio concreto di come un essere umano funziona in modo armonico riguardo all'uso del corpo, è molto semplice: basta osservare i bambini, soprattutto quelli piccoli, perché i bambini piccoli ancora non hanno perso parti di sé e non hanno la mente e le sue sovrastrutture completamente formate, non si identificano ancora con la mente e le sue creazioni come la personalità e l'ego e sono ancora uniti in tutte le loro parti.
Se osservate attentamente, potrete vedere che quando un bambino inizia a muoversi, non ha nessuna esitazione, nessun pensiero accompagna l'azione, il suo "freno a mano" non è "tirato".
Ha l'impulso di fare qualcosa e lo fa senza nessuna esitazione e nessun impedimento, se non quello di aver un corpo non ancora formato completamente ed una consapevolezza anch'essa parziale e quindi è spesso "limitato nel risultato".
Ma l'azione in sé è perfetta.

Siamo solo noi adulti che giudichiamo che quel risultato è "sbagliato" o "brutto".
Siamo noi che giudichiamo sbagliato che metà della pappa finisca sul naso. Per il bambino può essere una cosa interessante, divertente e magari anche piacevole.
E dove sta scritto che quel bambino deve fare quella data cosa come "io" penso che debba essere fatta?
Sta "scritto" solo nelle nostre menti, che giudicano senza tenere conto della complessità della realtà, cosa che porta alla perdita della comprensione e, insistendo nel giudicare, alla perdita dell'Amore.

Il risultato sarà "inferiore" (vedete? giudico ) a quello che otterrebbe un adulto, ma l'armonia del funzionamento nell'azione è perfetta, ha ancora la capacità di essere perfetto nel fare, rispetto al suo equilibrio, equilibrio che noi adulti abbiamo, nella maggioranza dei casi, perso.

Un altro esempio.
Nella Meditazione, quando si è raggiunta l'abilità di avere la mente in pace, senza pensieri, altre parti di noi si "rianimano" dallo stato di inconsapevolezza in cui sono state a causa dei pensieri che occupavano tutto lo "spazio-tempo" della mente (a parte quando dormiamo, quando siamo obbligati a "lasciare la presa") e a cui abbiamo dato "la precedenza" per molto tempo.
Si scopre che queste altre parti di noi, essendo libere dai condizionamenti sociali, giudizi e pregiudizi, paure ed insicurezze, hanno facoltà ed abilità straordinarie nell'osservare ed indagare la realtà, facoltà ed abilità che sono essenziali per poter avere una vera e completa conoscenza di noi stessi e del mondo.
E' per questo che spesso, in testi che parlano dei percorsi spirituali, si parla di "vera conoscenza".

Un bambino sperimenta la "vera conoscenza" sempre, perché è ancora integro ed in Armonia ed usa, inconsapevolmente, tutto ciò che è per conoscere.
Come per l'esempio con il corpo, anche qui il bambino non è pienamente formato e quindi il risultato non sarà "approvabile" da noi sapientoni, ma "l'azione di conoscenza", in sé, è perfetta, perché il bambino usa tutto se stesso.

Ecco la grande gioia, che vediamo senza capire, nello strizzare la cacca del cane o nel ficcarsi nel naso una cicca di sigaretta

Sta conoscendo in modo completo la cacca del cane e il suo strizzarla.

Risultato: grande gioia.

Chi è il "sapientone" ?

Perché la vera conoscenza porta grande gioia, anche se si tratta "solo" di conoscere la cacca di un cane.

Questo è molto indicativo nel comprendere chi siamo: perché conoscere in modo vero, completo e con tutto ciò che siamo, porta gioia?

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Riguardo all'aspetto curativo che le pratiche spirituali possono avere, c'è un principio, che ritroviamo in molte antiche medicine tradizionali come quella cinese ed indiana, che afferma che il corpo ha tutti gli strumenti e tutte le potenzialità di auto-guarirsi da qualsiasi malattia, ma per poterlo fare deve essere in equilibrio, in Armonia secondo la sua Natura.
Quindi la prima cosa da fare è tornare verso il proprio equilibrio, la propria Armonia, per consentire al proprio corpo di fare il lavoro per cui è stato disegnato.

Perché, e qui è IL punto, siamo noi stessi che creiamo e perpetuiamo gli impedimenti per poter mantenere il nostro equilibrio e anche se questo viene fatto soprattutto in modo inconsapevole, per quanto riguarda gli effetti reali non cambia nulla, perché tutto ciò che siamo, a parte certe parti della mente, vive sempre in contatto con la realtà, o per meglio dire, vive sempre nel mondo reale.

Sono solo certe parti della mente che creano altre realtà, che possono anche essere completamente scollegate e addirittura in antitesi con l'unica realtà esistente.

Le pratiche spirituali aiutano anche a compiere questo processo di ritorno alla realtà e di conseguenza aiutano la ri-armonizzazione della persona anche a livello esistenziale, spirituale.
Come questo avvenga non è possibile descriverlo esaustivamente, perché come ho già detto molti di questi "processi" avvengono ad un livello che la mente razionale non può capire, se non per certi aspetti.
La comprensione di questa "magia" può arrivare con il tempo, ma solo se il praticante è serio e costante nel suo impegno.

Perché il processo di ri-armonizzazione è paragonabile a quello di un albero cresciuto storto che si vuole raddrizzare; ha bisogno di tempo per raddrizzarsi e se lo si forza (fisicamente, con la mente o con la volontà) si rischia addirittura di danneggiarlo ulteriormente.
I contadini sanno bene che per raddrizzare un albero ci vuole tempo, costanza e dolcezza.
Va fatto poco alla volta ed è necessario aspettare che l'albero ricrei un suo equilibrio nella nuova posizione, prima di raddrizzarlo ancora un pochino, e così via.

Questo ha a che vedere con il discorso fatto in un altro forum, dove si è evidenziato che siamo esseri delicatissimi, molto fragili e molto sensibili e ogni azione forzata su noi stessi non può che creare ulteriori danni oltre ad essere non efficace.
Usare la forza, di qualunque tipo su noi stessi (anche solo mentale), non può essere efficace perché, per esempio, il corpo "sa" benissimo chi e cosa è e sa di essere delicatissimo, fragilissimo, e quindi rifiuta ogni istruzione che sia applicata con la forza.
Lui sa che ha bisogno di estrema dolcezza e di tempo per compiere il cambiamento richiesto.
Con la nostra volontà possiamo forzare ed imporre al corpo un cambiamento, ma il risultato è quello di creare altri danni, perché non si raddrizza con la forza un ala di farfalla.

E visto che il corpo è così delicato, fragile e sensibile, quanto lo è di più la mente, lo Spirito, l'Anima?

Quello che le pratiche spirituali ci aiutano a compiere, è il ridiventare noi stessi, in senso vero, completo, esistenziale e questo è possibile perché chi ha creato tali pratiche sapeva chi e cosa è un essere umano e sapeva come tale "ritorno a Sé" deve essere compiuto in ogni aspetto del percorso e ad ogni livello di profondità.

Posso testimoniare solo della mia esperienza personale, ma non ci sono parole adatte per comunicare questo procedere e cosa comporti in termini di conoscenza, di consapevolezza e di meraviglia.
Posso solo ringraziare la Vita stessa che mi ha portato ad incontrare questo mondo che ho scoperto essere quello reale, l'unico reale e l'unico che, a mio avviso, conoscendolo può soddisfare le profonde esigenze di un essere umano e che può portare a comprendere il mistero dell'esistenza, del Mondo e di noi stessi.

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Il mondo dell'uomo è dominato dal male, male che noi stessi creiamo e che pratichiamo da molto tempo.
Questo ha fatto si che anche nelle pratiche spirituali si sia agito con intenti malvagi, per danneggiare il percorso delle persone verso il ritorno a Sé, perché una persona che ritrova la sua Armonia e comprende chi è veramente, è libera, fisicamente, mentalmente e spiritualmente e non è più possibile sfruttarla a proprio vantaggio.

Ci sono pratiche che si dichiarano spirituali ma che sono state falsificate in parte o totalmente, proprio per danneggiare le persone che sentono il bisogno di ritrovare se stessi ed il proprio equilibrio, con il risultato di ricevere un ulteriore danno oltre a quello che hanno già ricevuto.

Il mio consiglio, è di avere estrema cautela e massima serietà nell'approccio a tali pratiche e, se è possibile e se si reputa di averne bisogno, cercare una guida su cui ci si possa affidare, verificando l'onestà e le buone intenzioni fino a quando non si è ragionevolmente sicuri di potersi fidare, almeno in senso generale.

Ma il mio Maestro diceva spesso due cose:

"Non fidatevi di nessuno; nemmeno di voi stessi"

"Non ascoltate nessuno (magari dopo che ci aveva stordito con ore di discorsi) .... nemmeno me"

Questo, ovviamente, significa che è imprescindibile verificare tutto in prima persona.

In linea generale, più le pratiche sono antiche e più la scuola, il Maestro o istruttore che insegna è fedele alle istruzioni originarie, più è possibile che la pratica ed il modo di insegnare sia genuino.
Un buon metro di valutazione è osservare come stanno gli allievi. Se sono contenti e ragionevolmente sereni, se non si rilevano particolari conflitti, gelosie o invidie, in genere significa che la direzione è quella giusta e che chi guida ha una vera conoscenza.

L'Armonia non può essere falsificata.

Ma anche qui non ci sono regole generali e forse la cosa più giusta per valutare se una pratica è genuina l'ha detta Don Juan a Castnañeda:

Citazione:
«Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione.»

.......

«Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: "Questa strada ha un cuore?" Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»


Perché il Cuore, che è la sede del "nostro" Spirito, non mente mai.

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