Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?

Inviato da  mc il 19/8/2015 19:24:37
Citazione:
Riduco ad un esempio: se qualcuno ti insegna ad andare in bici, non sta riempendo la tua tazza, ma si riempira' con le esperienze fatte da te in bici, in prima persona. Ci metterai le cadute, i freni rotti, la velocita', i posti visti che altrimenti non avresti mai raggiunto...

La premessa principale da fare è che ci sono migliaia di modi per imparare ad andare in bicicletta.
Sceglierne uno di questi è spacciarlo come unico metodo è pratica del tutto soggettiva, ed in quanto tale è discutibile da altre soggettività.
Continuare a discuterne in termini assoluti, ovvero oggettivi per restare in tema, è sintomo di irrigidimento intellettuale e potrebbe celare una vera e propria mancanza argomentale al riguardo. Mancanza argomentale che è individuabile nella scelta di una affermazione dogmatica, ovvero la propria scelta soggettiva trasformata in oggettiva in maniera del tutto autoreferenziale.
Tutte le argomentazioni che fanno capo ad un dogma, ad un certo punto vengono assorbite nella stessa struttura narrativa del dogma stesso.
Per andare nello specifico:
Chi crede in dio fa una scelta soggettiva come un'altra. L'esperienza mistica che ne deriva individualmente è la conferma continua di quella scelta. Ma se l'esperienza mistica è definita e riferita interiormente alla scelta primaria, pregiudiziale, di credere, viene inglobata in essa e perde soggettività (magari la corrode fino ad annullarla del tutto).

È un percorso logico che si interrompe malamente al bivio di dover rendere assoluta una propria scelta personale di fede. Se si interrompe la logica si interrompe la componente oggettiva, quella derivata da una condivisione diffusa nella fase comunicativa tra le soggettività, perchè l'unico campo su cui poter trovare basi oggettive.

Arrivati a questo punto, l'offerta argomentale è il rifiuto del pensiero... Logico no?

Si è introdotto a questo punto il discorso della coerenza.
La coerenza, come condizione fondamentale della logica razionale, se affrontata sul campo razionale dal credente non avrà nessuna possibilità di applicazione arrivati ad un certo punto. E questo vale anche per tutti coloro assolutizzino le proprie verità soggettive... In ogni campo.

Bada bene io non sto giudicando queste scelte le sto solo relativizzando a opinioni puramente soggettive che non possono discutersi pubblicamente, pretendendole come oggettive e come assolute perchè è solo un punto di vista come un altro.

È un discorso in generale...

Per cui:
Quando affermi che si sono fatte esperienze soggettive vissute in maniera personale e, quindi, da potersi considerare proprie, è del tutto vero. La mia risposta è che affermare che quelle non siano esperienze puramente soggettive e che, addirittura, siano una conferma dell'oggettività delle proprie scelte soggettive, allora avremo uno di quegli individui che potenzialmente ha perso ogni briciolo di se stesso. Cosa che potrebbe pure essere vista come condizione evoluta da qualcuno, quindi, senza relegarla in una accezione per forza negativa.

La mia esperienza soggettiva non trova nessun appiglio condivisibile arrivati a questi punti.

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Aggiungo che, la coerenza misura la propria forza d'animo va inquadrata come formula per definire l'assorbimento di se stessi nei propri riferimenti personali.
Ci sono due criteri (almeno) individuabili di valutazione:
L'incoerenza è sintomo del raggiungimento di rappresentare se stessi, quindi, una sorta di contatto diretto con le proprie emozioni che sollecitano relativi pensieri.
La coerenza è sintomo di assorbimento di se stessi nei propri riferimenti.

I riferimenti possono essere tantissimi come si può immaginare:
Divinità, soldi, dottrine, la razionalità, la matematica... e moltissimi altri ...........

(Chiarimenti a disposizione...)

Ciao

mc

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