Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?

Inviato da  benitoche il 10/8/2015 17:10:28
invisibile ha scritto:
Citazione:



E' proprio nel mettere il pensiero al di sopra di tutto il resto che ci perdiamo, perché soggettivo e limitato dalla sua stessa origine: la mente razionale.

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Sei confuso,e non poco,ma....confido..come sempre


Sappiamo che lo scienziato naturalista ricerca dovunque le cause dei fenomeni.Quando la causa è trovata e ad essa il pensiero ha congiunto una legge, si dice a ragione che si è pervenuti alla spiegazione del fenomeno.

Cosí, ad esempio, abbiamo un seme, lo poniamo in terra e dopo qualche tempo vediamo sorgere una pianta. Il nostro pensiero tira un rapporto di causa ed effetto tra il seme e la pianta e nel seme troviamo la spiegazione della pianta e ce ne appaghiamo

Insomma quel pensiero che ha dato all’uomo la conoscenza del mondo fisico e il dominio sulle forze della natura, procede nel modo seguente:

prima determina la causa particolare e poi si eleva alla legge generale del fenomeno. L’anima è posta cosí davanti a una polarità.


Il mondo considerato come causa dei fenomeni fisici ;IL PENSIERO COME ASTRAZIONE



In tal modo si è dentro come a un cerchio di ferro e non si riesce ad uscire dalla materialità. Il pensiero che voglia arrivare alla spiritualità del mondo, deve battere altre strade.

Pensiamo ancora una volta al seme. Ecco, lo abbiamo qui in mano: è un chicco di grano. È inutile che lo consideriamo una causa. Causa di che? Possiamo ridurlo in polvere, analizzarlo, ma non vi troveremo assolutamente nulla che possa spiegare la futura configurazione fisica della pianta di frumento.

Eppure noi sappiamo con assoluta certezza che il seme è in modo misterioso il portatore di un elemento che non appartiene al mondo dei sensi.Se vi appartenesse, potremmo percepirlo o con i sensi o con gli strumenti.

Questo elemento è di natura spirituale ed è tanto potente che riesce a portare a manifestazione fisica la pianta di frumento.

Ripeto: senza aver mai percepito questa occulta forza spirituale, noi sappiamo con assoluta certezza ch’essa esiste.
Come e perché lo sappiamo? È il pensiero che ce lo dice, è il pensiero che ci porta all’infallibile convincimento dell’esistenza di una realtà che non cade e non cadrà mai sotto la nostra percezione sensoria.

Con il pensiero noi veniamo in ogni fenomeno fisico a contatto con la realtà spirituale del mondo.Abbiamo scelto un esempio facile, ma importante, tanto è vero che lo troviamo nelle pagine di Rudolf Steiner.

Esso indica la direzione in cui dobbiamo rivolgere i nostri sforzi.In ogni manifestazione del mondo fisico noi dobbiamo sentire la presenza dello Spirito nascosto.
Non dobbiamo però lasciarci trasportare dalle illusioni e dalle fantasticherie sentimentali.È solo il pensiero che deve dirci con chiarezza e con certezza: qui è presente la spiritualità.
Naturalmente non dobbiamo sperare che il nostro pensiero ci mostri subito dietro ogni fatto del mondo l’occulta essenza spirituale. Questa è una meta troppo alta per noi e verrà realizzata appena alla fine della nostra epoca postatlantidea. Noi dobbiamo piuttosto educare il pensiero in questa direzione.

Abbiamo visto che lo scienziato materialista considera il mondo come causa dei fenomeni fisici e che perciò il pensiero gli appare come astrazione. Difatti il pensiero non può essere per lui che una superflua immagine mentale di quanto avviene nel mondo.
Noi dobbiamo invece volgere il nostro pensiero in un’altra direzione. Il mondo deve apparirci sempre piú come effetto di occulte cause spirituali. E ciò non per partito preso, per presunzione infondata, per ingiustificabile preconcetto spirituale. Niente di tutto questo. È lo stesso pensiero che per virtú propria deve condurci gradatamente a tanto. Sempre meno il pensiero deve essere per noi un’astrazione, cioè una vuota immagine dei fatti fisico-sensibili.

Sempre piú esso deve diventare per noi una forza reale capace di metterci a contatto con il contenuto spirituale del mondo. La meta a cui dobbiamo tendere è la seguente:

DA
Il mondo considerato come causa dei fenomeni fisici

Il pensiero come astrazione

Il mondo come effetto fisico di cause spirituali

Il pensiero come forza reale atta a trovare lo Spirito

Anche qui abbiamo una polarità, ma essa si ricongiunge nell’armonia dello Spirito ed apre una via di conoscenza. Non siamo piú in un cerchio chiuso come è il caso dello scienziato materialista il quale non riesce a stabilire un rapporto tra mondo e pensiero. Questo rapporto noi lo troviamo nella piena realtà dello Spirito. Il pensiero tende difatti a trasformarsi per noi in un senso speciale dello Spirito.

...........Fortunato Pavisi.......

Sono felice per te Slobbysta

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