Re: IL SOLE NERO

Inviato da  toussaint il 1/4/2015 18:27:43
A proposito dei Conforto (il padre era probabilmente un triplogiochista, prima agente dell'OVRA fascista, poi reclutato da Mosca, infine assoldato dall'Ufficio Affari Riservati del Viminale):

L’astrofisica Giuliana Conforto non è solo una militante di un certo livello dell’Autonomia Operaia – nell’area più contigua al brigatismo – ma vanta una parentela eccellente. Suo padre, Giorgio Conforto, iscritto al PSI, risulta dal rapporto Impedian n. 142 dell’archivio Mitrokhin come abilissima spia del KGB sovietico da lunga data. Fatto che metterebbe a posto molti tasselli in quanto si potrebbe inferire che la Conforto offrii un rifugio ai due brigatisti per soddisfare una richiesta del padre “girata” dai sovietici. Anche in questo caso, tuttavia, le cose si complicano non poco, perché dopo essere andato in pensione l’ineffabile ex capo dell’Ufficio Affari Riservati D’Amato farà qualche ammissione in merito alla sua attività di uomo vicino alla CIA e amico di Angleton, l’uomo che reclutò il principe Borghese in funzione anticomunista. Durante un’intervista rilasciata al giornale di destra “Il Borghese” D’Amato ammise di aver raccolto fin dal 1946 un voluminoso dossier su Giorgio Conforto e di averlo trasmesso all’amico americano e al Ministero degli Interni. E’ chiaro che a quel punto l’attività spionistica dell’uomo del KGB era stata scoperta e che può aver continuato a sopravvivere senza essere “bruciato” facendo un accorto doppio gioco.

L’intervista dell’”Hoover italiano” farebbe pensare a un arruolamento dello stesso nell’Ufficio Affari Riservati. E’ certo, invece, che i Conforto affidarono la propria difesa legale a un certo avvocato Alfonso Cascone, apparentemente trockista convinto, che difese anche Enrico Triaca, il titolare della tipografia di Pio Foà a Roma, ove venivano stampati i comunicati brigatisti durante il periodo della prigionia di Moro. Nei locali della tipografia fu trovata una stampatrice modello Ab- Dik 260T, già in dotazione agli uffici del RUS, il Reparto Unità Speciali del SISMI che si occupa delle forze armate non convenzionali fra cui la più celebre GLADIO. E’ così facile che una stampatrice utilizzata dall’ufficio dei servizi segreti che gestisce le forze paramilitari e d’elite possa finire in una tipografia brigatista ? Ed è veramente un caso che lo stesso avvocato perori la causa sia di una spia del KGB in odore di doppio gioco, della figlia che flirta con il brigatismo e le sue ambiguità e del titolare di una tipografia che, oltre a stampare il materiale brigatista, utilizzava una stampatrice proveniente dal settore dei servizi segreti che amministrava la struttura paramilitare della sezione italiana STAY BEHIND ?

Non si può non rispondere negativamente, perché è documentalmente provato e accertato che l’avvocato Cascone aveva fatto parte di una piccola rete informativa dell’Ufficio Affari Riservati del Viminale composta da sole quattro persone e diretta da Lino Ronga, già iscritto al PCI e poi socialdemocratico dopo i fatti di Ungheria del 1956. L’efficienza di quest’ultimo è dimostrata dal fatto che nel 1962 il SIFAR avrebbe voluto impiegarlo nella STAY BEHIND. La rete informativa di Ronga venne coniata dagli addetti ai lavori con l’etichetta di “extraparlamentari del Viminale”, poiché erano tutti trockisti o provenivano da esperienze politiche di estrema sinistra. Per quel che riguarda Cascone, nel lontano 1967 ospitò in una villa diversi esponenti dei gruppi di estrema sinistra – trockisti, maoisti, filocastristi – per discutere sul progetto di costituzione di un’area alla sinistra del PCI e rivolta contro il parlamentarismo di quest’ultimo.

Il progetto era stato promosso dall’editore Giangiacomo Feltrinelli la sui attività sovversiva era, quindi, sotto osservazione da parte dell’Ufficio Affari Riservati ben prima della concretizzazione di qualsiasi discorso sulla lotta armata e sulla guerriglia. Appare, poi, altrettanto sconcertante che i “rossi” Morucci e Faranda si affidino a un curioso perito ed esperto di armi come il “nero” Marco Morin per dimostrare che la mitraglietta Skorpion non era servita per assassinare Moro. Morin non è un perito balistico qualunque: era un militante dell’organizzazione neonazista Ordine Nuovo e nel 1967 era stato arrestato per detenzione di materiale esplodente. Con gli anni il suo nome salirà alla ribalta delle cronache quando, come perito di Tribunale, partecipò ai tentativi di depistaggio della strage dei carabinieri a Peteano compiuta da camerati di Ordine Nuovo. Inoltre venne “attenzionato” dai servizi segreti per un eventuale reclutamento nella GLADIO, ma la valutazione diede esito negativo.

Com’è possibile che due sovversivi di estrema sinistra mettano la loro sorte nelle mani di un estremista di destra in odore di atlantismo ?
Allargando lo sguardo possiamo solo supporre che i servizi segreti o loro settori, per limitare i danni che l’operazione di polizia poteva provocare, avevano allestito una sorta di cordone sanitario nei confronti degli arrestati. D’altronde quale percorso aveva fatto la Skorpion per finire nell’appartamento della Conforto ? Veniva da qualche segretissimo deposito militare ?
Aveva seguito i canali riservati dei traffici d’armi ?
L’appartamento di viale Giulio Cesare riserva qualche altra sorpresa. Fra gli appunti trovati uno indica il recapito telefonico della Università Pro Deo diretta dal padre domenicano belga Felix Morlion e un altro riporta l’indirizzo di una delle residenze di monsignor Paul Marcinkus.
Felix Morlion è conosciuto come agente della CIA e cooperò con gli americani in senso antifascista durante il conflitto per poi prestare la sua opera nella lotta al comunismo internazionale. Probabilmente Giulio Andreotti gli deve molto perché prima di diventare stretto collaboratore del Presidente del Consiglio De Gasperi, il discusso leader democristiano era il giovane segretario del religioso belga. Nel corso degli anni Ottanta Morlion venne accostato alle attività dell’ambigua suola di lingue Hyperion…
Sicuramente più noto al grande pubblico è il nome di Paul Marcinkus, presidente dello IOR, la banca vaticana e uomo di fiducia di Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II. Socio occulto nelle disinvolte scorrerie finanziarie dei banchieri piduisti Sindona e Calvi, era molto probabilmente egli stesso affiliato alla massoneria o alla stessa P2, come Pecorelli sospettava… Coinvolto nello scandalo del crac del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi – che venne “suicidato” sotto il Blackfriars Bridge di Londra -, Marcinkus venne coperto dal Vaticano e non venne mai processato, ma è ormai assodato che lo IOR era profondamente implicato nella complessa rete finanziaria e criminale messa in piedi dai piduisti e dai loro soci.

Nel citato articolo di Pietro Di Donato su “Penthouse” si citava un garage sulla via Balduina, locale che aveva attratto gli inquirenti come possibile luogo in cui nascondere le vetture usate per il sequestro dell’onorevole Moro. Sulla via Balduina, sopra al garage, numerosi stabili appartenevano allo IOR diretto a quell’epoca da monsignor Marcinkus.
Non deve stupire il proscioglimento di Giuliana Conforto e di suo padre, così come non sorprende che non si sia tentato di scavare più a fondo sulla complessa vicenda di “Metropoli” relativamente ai retroscena del caso Moro. Aprire una porta significava mettersi automaticamente nella posizione di aprirne molte altre…
Dopo la sua morte, nell’appartamento di Pecorelli venne trovato un appunto in cui si indicava il prof. Piperno dell’Università di Cosenza come il capo delle BR che aveva scritto i primi proclami delle BR e come probabile contatto fra BR e mafia da un alto e fra CIA/KGB e BR dall’altro. Il giornalista era sicuramente al corrente di numerosi segreti relativi all’affaire Moro e probabilmente venne assassinato – sempre in quel 1979 ! - per impedirne la pubblicazione. Amico e collaboratore del giornalista molto addentro al mondo dei servizi segreti, era un certo Paolo Patrizi, un ex militante di quel Potere Operaio da cui sorse la “fluida” area dell’Autonomia. Quale affinità ci poteva essere fra un acceso anticomunista di destra come Pecorelli e il sinistrorso Patrizi ? Poteva essere un buon canale per reperire notizie riservate e girarle ai “cattivi maestri” dell’Autonomia ?

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