Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Decalagon il 26/11/2015 10:34:42
Citazione:
ci sono altre opinioni e teorie a riguardo e siccome sulla bibbia nessuno può arrogarsi verità assolute, la tua è solo una opinione.


Ok.

Ma che nella lingua ebraica non vi sia un termine per indicare il concetto di dio, così come inteso dalle religioni, non è una mia opinione.

Così come non è una mia opinione la coerenza di fondo della storia anticotestamentaria se letta letteralmente e non per metafore. In questo modo non c'è bisogno di spiegare in via allegorica perché a "dio" piaccia respirare fumi di carne bruciata o del perché, un dio di amore come lui, ammazzi senza pietà chiunque fra i suo popolo pensi solamente a tradirlo o se non obbedisce ai suoi ordini.
In questo il testo è coerente (vedi anche la FAQ n° 6)

Citazione:
La tua risposta sarebbe che siccome il "il giudaismo delle origini aveva un modo diverso di concepire la visione del mondo rispetto alla mentalità ellenica e che usava i 5 sensi per descrivere le esperienze vissute, i propri pensieri/emozioni o le azioni", alla bibbia sono state attribuite cose che gli sono estranee tra cui il concetto di Dio?


Oltre al concetto di dio (e di "creazione" o "eternità"), mi riferisco in particolare anche alla lettura metaforico-spirituale-religiosa che viene attualmente applicata a quel testo. Testo di cui abbiamo perduto gli originali e di cui non sappiamo come venisse letto/come fosse scritto in origine, e soprattutto nemmeno CHI lo abbia scritto.

Se non sappiamo tutte queste cose l'unica cosa che si dovrebbe fare è considerarlo semplicemente come uno dei tanti libri scritti dall'umanità, in questo caso privo di fonti, e leggerlo per come si presenta. Esattamente come le migliaia di tavolette sumere (che nessuno considera "sacre"), molte delle quali sono state appunto ricopiate e rielaborate per essere inserite nei "testi biblici".

Poi, la concretezza del pensiero giudaico è possibile osservarla anche nel semplice atto del "benedire", dove il gesto non viene ritenuto puramente simbolico come adesso, ma si tratta di un trasferimento di eredità terrene (bestiame, schiavi, possedimenti).

http://maurobiglino.it/2012/05/giacobbe-benedice-i-figli-di-giuseppe-2/

La "benedizione" è stata poi reinterpretata così come la conosciamo adesso, una cosa puramente simbolica e spirituale. Che però ai tempi in cui è stata scritta la bibbia manco sapevano cosa fosse.

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