Re: Papa Francesco continua a cambiare il Vangelo a suo piacimento…

Inviato da  giacomon5 il 4/11/2013 12:33:13
In realtà Benedetto XVI non si è dimesso per il suo rapporto con la gente e i fedeli. Ecco come invece piegato le sue dimissioni: "Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato."
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130211_declaratio_it.html

Quindi Benedetto XVI ha parlato di mondo soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede. Lui non sì è sentito più in grado di affrontare queste sfide. Le minaccia derivano come ha sempre sostenuto lui dal Relativismo.

Ecco cosa affermava in proposito durante l'omelia del cardinale Joseph Ratzinger alla messa "pro eligendo Romano pontifice", l'ultima pubblica prima del conclave del 2005:





"Passiamo alla seconda lettura, alla lettera agli Efesini. Qui si tratta in sostanza di tre cose: in primo luogo, dei ministeri e dei carismi nella Chiesa, come doni del Signore risorto ed asceso al cielo; quindi, della maturazione della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, come condizione e contenuto dell'unità nel corpo di Cristo; ed, infine, della comune partecipazione alla crescita del corpo di Cristo, cioè della trasformazione del mondo nella comunione col Signore.

Soffermiamoci solo su due punti. Il primo è il cammino verso "la maturità di Cristo"; così dice, un pò semplificando, il testo italiano. Più precisamente dovremmo, secondo il testo greco, parlare della "misura della pienezza di Cristo", cui siamo chiamati ad arrivare per essere realmente adulti nella fede. Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità. E in che cosa consiste l'essere fanciulli nella fede? Risponde San Paolo: significa essere "sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina?". (Ef 4, 14). Una descrizione molto attuale!

Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all'altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all'individualismo radicale; dall'ateismo ad un vago misticismo religioso; dall'agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull'inganno degli uomini, sull'astuzia che tende a trarre nell'errore. (Ef 4, 14).

Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare come l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.

Noi, invece, abbiamo un'altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. E' lui la misura del vero umanesimo. "Adulta" non è una fede che segue le onde della moda e l'ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell'amicizia con Cristo. E' quest'amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità.

Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede - solo la fede - che crea unità e si realizza nella carità. San Paolo ci offre a questo proposito - in contrasto con le continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde - una bella parola: fare la verità nella carità, come formula fondamentale dell'esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come "un cembalo che tintinna. " (1 Cor 13, 1).

http://www.vatican.va/gpII/documents/homily-pro-eligendo-pontifice_20050418_it.html

Naturalmente anche il credo della Massoneria è relativismo per la Chiesa Cattolica...

Papa Francesco ha dichiarato che non crede in Dio Cattolico ma ha parlato di Dio come Essere rispondendo alla domanda di Scalfari, quindi assecondando il pensiero del fondatore di La Repubblica. Non trovi che anche questo sia relativismo...
http://www.repubblica.it/cultura/2013/10/01/news/papa_francesco_a_scalfari_cos_cambier_la_chiesa-67630792/


Ecco appunto l’ESSERE, cosa c’entra con DIO? Ecco il pensiero della Massoneria in proposito: “I nomi usati per indicare l’Essere Supremo offrono a uomini di fedi diverse, che altrimenti sarebbero rimasti estranei gli uni agli altri, la possibilità di riunirsi insieme alla gloria del Dio in cui ciascuno di essi crede, senza che i contenuti delle invocazioni possano causare dissensi tra loro. Non esiste un dio massonico: il Dio di un massone è il Dio della religione che egli professa. I massoni si riuniscono nel comune rispetto dell’Essere Supremo che rimane supremo nelle loro confessioni religiose. La Massoneria non tenta in alcun modo di fondere assieme le singole religioni. Non esiste, pertanto, alcun Dio massonico sincretico.”
http://conoscererendeliberi.wordpress.com/2013/10/15/lipocrisia-di-papa-francesco/

Il Dio per i massoni è sempre relativo in tutte le religioni, ma il credo Cattolico non sostiene per esempio che il Dio delle altri fedi non cristiane sia lo stesso di quella cristiana anzi sostiene che l'unico DIO è La Trinità (Padre, Figlio (Gesù Cristo) e Spirito Santo).


« non è esatto dire che i cristiani credono in Dio! Per lo meno non è esatto rispetto al fatto che essi non si contentano di affermare l'esistenza di quell'Essere supremo, onnipotente, creatore del cielo e della terra che gli "uomini chiamano Dio" (Tommaso d'Aquino) e che, nel vasto mondo e nella storia, anche tanti altri credenti riconoscono. La sola cosa che, in realtà, si possa dire se si vuole usare un linguaggio preciso, è che i cristiani credono nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo; o ancora nella Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che insieme costituiscono l'unico Dio vivo e vero. »
(Joseph Doré. Trinità in Dictrionnaire des Religions (a cura di Jacques Vidal). Parigi, Presses universitaires de France, 1984. In italiano: Dizionario delle religioni. Milano, Mondadori, 2007, pp. 1918 e segg.)
. Cfr. ad esempio il Catechismo della Chiesa Cattolica che al n.232 riportando l'Expositio symboli (sermo 9) CCL 103,48 di Cesario D'Arles sostiene «La fede di tutti i cristiani si fonda sulla Trinità».
http://www.vatican.va/archive/ccc_it/ccc-it_index_it.html

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