Re: Il Papa si e' dimesso con preavviso

Inviato da  padegre il 11/2/2013 21:59:08
- Ratzinger: sarà impossibile sapere la verità -

A poche ore dalla notizia delle dimissioni del “pastore tedesco” scorre a fiumi la retorica ufficiale del gesto coraggioso, responsabile, di immenso amore per la Chiesa e via santificando.
Qui si tratta di capire più semplicemente se la decisione è stata presa perché malato e impossibilitato a continuare, cosa che avrebbe tutto il mio rispetto umano e giusta in sé per non ripetere la spettacolarizzazione della lunga agonia del suo predecessore, oppure si tratti di altro.

L’altra possibile origine del gesto del Papa può essere la mancata autorità esercitata per comporre lo scontro all’interno della Curia, con lo scandalo delle informazioni riservate sottratte dal “corvo”, le allusioni circa un attentato mortale al Pontefice messe in giro dall’arcivescovo di Palermo Romeo, il trasferimento di Monsignor Viganò a nunzio apostolico negli USA, mentre era stato voluto da Ratzinger a segretario del Governatorato, che significava mettere ordine nei conti e toccare interessi economici poco puliti.
Sarà difficile sapere se le dimissioni sono state generate da malattia o da guerra intestina alla Curia, o dalle due cose insieme, ma sta di fatto che questo pontificato è finito e il temuto “pastore tedesco”, falco della ex- Inquisizione, non lascia alcun segno del suo passaggio in Vaticano, né da un punto di vista dottrinale, né di rinnovamento, né di conservazione.

La sola riflessione che mi viene da fare è molto simile a quella di Dom Franzoni, storico oppositore delle gerarchie curiali che testualmente dice: “Ratzinger ha preso atto della propria debolezza a governare i conflitti che stavano esplodendo all’interno della Chiesa, in una furiosa competizione per il potere, che in tempi recenti si erano manifestati con scandali clamorosi”

Personalmente penso che l’unica riforma possibile per una Chiesa cristiana sia l’abolizione della istituzione monarchica assolutista della figura del Pontefice e della sua corte medioevale, anche perché il messaggio cristiano è limpido e forte nei suoi comandamenti, che non hanno bisogno di essere interpretati da nessuno, soprattutto da chi, in nome di Dio, ha inquisito, torturato, ucciso.
Paolo De Gregorio

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