Re: Certezza di Dio ed eternità dell’anima

Inviato da  Red_Knight il 21/1/2013 5:11:34
@Manfred

Probabilmente me ne pentirò ma visto che per una volta il tuo post è comprensibile ed è di ben cinque righe (!) voglio risponderti.

Citazione:
Significa che per accettare questa definizione devo automaticamente accettare la suddetta logica come manifestazione superiore del conoscere ossia la matrice di ogni conoscenza, in pratica essa sostituisce in termini scientifici la figura dell'onnisciente ( Dio).


A parte che anche questa è un po' una forzatura linguistica (ma sorvoliamo, perché comunque ti ho capito), in merito a questo non hai di che temere: è, proprio logicamente, impossibile attribuire alla logica pretesa di onniscienza.
1) Perché l'onniscienza è un concetto logicamente inconsistente;
2) perché anche prendendo "alla buona" il termine, i teoremi di incompletezza di Godel precludono la possibilità di una teoria del tutto autofondante ma dimostrano la necessità di generare assiomi all'infinito;
3) perché utilizzare la logica non significa rinunciare alle altre fonti della conoscenza, ma solo riconoscerle un ruolo organizzatore. Banalmente, non ci vuole uno sforzo logico per sapere la capitale della Francia (per acquisire un dato in generale). La logica serve per generare nuovi dati e per confermare o scartarne altri, ma nessuno nega che i dati arrivino dalla sensorialità e dalla fantasia (e da ciò che ne deriva).

Citazione:
Così oltre a non ricevere una risposta valida mi trovo a dover compiere un atto di fede nei confronti dei dettami, non più della religione, ma della scienza.


Capisco (credo) cosa intendi e il problema che stai sollevando è serio, ma è secondo me figlio di un malinteso.

Prima di tutto, stiamo parlando di Logica, di Matematica, non di Scienza. Logica e Matematica precedono la Scienza, che ne è figlia, e non si avvalgono del metodo scientifico.
Secondo, la Matematica non è un'opinione, dice il proverbio. Quanto meno è dato per scontato abbastanza universalmente che la logica sia appunto universalmente valida. Non è questione di fede, è una cosa implementata in firmware in noi, la cui unica alternativa è il bispensiero. Se non esiste una logica condivisa allora non ha senso nemmeno discutere fra esseri umani.
Terzo, comunque sia anche la Matematica, come la Scienza in generale, è una forma di pensiero assiomatico e come tale ha un ambito di validità ben definito e arbitrariamente applicabile, i cui assiomi sono soggetti a libera accettazione personale, a seconda della necessità e del proprio modo di pensare. Se ne può fare benissimo a meno, finché si è disposti a "pagarne le conseguenze", per così dire.
Nel nostro caso, concepire l'esistenza come quantificatore fa funzionare tutto liscio, ma ci si può tranquillamente rinunciare e tentare di trattarla diversamente. Il problema è che si cade in contraddizione ma se ci riesci, benissimo, diciamo che ti auguro buona fortuna!

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