Re: Certezza di Dio ed eternità dell’anima

Inviato da  univers il 20/1/2013 17:04:57
Salve a tutti,se possibile vorrei fare un intervento in questa discussione.
Io non possiedo una cultura nè di tipo filosofico,nè matematico,posso solo affermare un fatto usando l'esperienza e la sola percezione.
Avendo avuto esperienze dirette,posso solo raccontare senza la pretesa che qualcuno mi creda,posso solo dire cio che ho percepito.
Premetto che non sono un credente assiduo,anzi non frequento luoghi religiosi da almeno 20 anni.
Non faccio parte di nessuna corrente religiosa e giro alla larga da tutte le religioni,new age compreso,perchè non sento il bisogno di essere legato a nessun tipo di pensiero o di gruppo.
Mi tengo i miei pensieri,ma nonostante tutto,ascolto,le persone tutte mi piacciono,qualsiasi cosa abbiano da raccontare sempre che lo facciano in modo corretto,senza pretese e senza prepotenza.
Mi piacciono le persone dirette che dicono ciò che pensano.
Mi sembra che il signor Nicola,sia una persona che si è posto in modo corretto,per questo sono disposto ad ascoltare ciò che dice,senza confutarlo su tutto.
Con questo non dico che devo subire passivamente le sue affermazioni,ma chi mi dice che quello che io ho percepito non possa essere messo in discussione,ci hanno così riempito la testa di preconcetti dalla nascita,che nessuno di noi può affermare con sicurezza di essere nel giusto.
Chi mi dice che lui non ne possa sapere più di me?
Si parla di esperienze diverse e di punti di vista diversi,ma questa diversità,se condivisa a volte finisce per essere una ricchezza per tutti.
Io voglio porgli una domanda.
Prendiamo una persona atea che non crede in niente,una persona che non si fa suggestionare,perchè se non si crede in niente,difficilmente ci si stupisce di fronte a situazioni particolari,si trova sempre una spiegazione scientifica.Questa persona si reca in una nazione ,fra l'altro una nazione europea quasi sconosciuta alle cronache,si reca lì perchè è affascinato dall'architettura,castelli,cattedrali e chiese,piazze e strutture urbane per lui sono un richiamo naturale.
E' affascinato dalle strutture architettoniche,ma per lui,l'unica differenza che passa dalla chiesa al castello sta nella forma e nella struttura,non nel significato in sè,o nella religione che rappresenta.
Un giorno passando per uno di quei luoghi percepisce qualcosa che non si può spiegare se non a parole, un luogo che non ha attributi particolari,un luogo deserto,non gremito dalle folle.
Camminando normalmente a un certo punto si riempie di brividi da capo a piedi,come se una pioggia fredda lo investisse all'improvviso,ci sono 30 gradi fuori e siamo quasi in pieno inverno,non un filo di vento,questa persona rimane colpita,ma soprattutto realizza qualcosa, torna a casa con una consapevolezza.
Sarebbe una storia come tante altre,un' esperienza qualunque,ma è capitata a me e ciò che posso affermare con sicurezza,senza bisogno di calcoli matematici,ma solo mediante i miei sensi è che al 100% qualcosa di superiore esiste e possiamo percepirla tutti,non conosco il motivo,non so se ci sono luoghi particolari al mondo dove si percepiscono di più queste sensazioni,ma a me basta già quest'esperienza per sapere che ogni mia azione è unica,come tutti noi con la nostra diversità,siamo unici.

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