Re: Sul perché non è Giusto mangiare la carne.

Inviato da  Pispax il 24/10/2012 23:05:25

mc



Citazione:
Pispax:
non si arriva al punto perche' per alcuni il "punto" non e' difendibile se non da un punto di vista personale, non estendibile ad altri. Trasformare delle scelte personali, poi, in generalmente "evolutive" dal punto di vista esistenziale, sottolinea definitivamente l'impossibilita' intima di poter sostenere razionalmente, nello specifico, le proprie convinzioni etico-morali. Da cui il senso di confusione che si palesa in alcuni posts (diciamo parecchiotti!).


Diciamo pure quasi tutti.
La cosa più paradossale è che questa incapacità in definitiva penalizza fortemente proprio le tesi vegetariane, quelle che così spesso vengono difese con così tanto vigore.

Di fronte a questa estrema non-chiarezza dei motivi, abbinata troppo spesso a altrettanta sicumera nei giudizi morali sugli altri(*), l'esito sicuro è che quando arriva un vegano a dirti che è sbagliato mangiare un gelato con la panna, allora la MIGLIOR cosa che ti viene da obiettare è quella stessa cosa che incredulo ha detto a proposito del "manifesto vegetalista". E ricalcando esattamente i suoi argomenti:

"Se arrivasse uno cosi', sarei EMPATICAMENTE addolorato per la sua ESTREMA sensibilita', talmente estrema da essere irreale."




Domanda: ma è possibile che i vegetariani di questo non se ne siano accorti? Che non si rendano conto che l'"esportazione della filosofia" basata su premesse così fragili, per non dire nulle, non può che portare a uno scontro?

Visto che io non credo che i vegetariani siano stupidi, la mia risposta è che si, se ne rendono pienamente conto.
E quindi portano avanti questa politica perché gli fa comodo.



Quale sia il "comodo" poi è difficile stabilirlo con esattezza.
Ma CHIUNQUE riconosca che i giudizi morali dei vegetariani sono basati principalmente sul comodo ha ampia possibilità di avanzare le sue ipotesi.







(*) neppure i motivi personali sono definiti esattamente. Per un po' si è sostenuto la strada dell'"empatia". come se questa fosse la risposta. Be', a meno che qualcuno non sia in grado REALMENTE di immedesimarsi negli stati d'animo di un'oca o di un passero, senza proiettare NIENTE, allora questa è la risposta sbagliata.
Anche se nessun vegetariano l'ha avanzata finora, il termine migliore che potrebbe sostituirsi a "empatia" è "compassione".

Come dire: grazie al cazzo.
"Compassione" E' la parola che ti viene in mente subito, anche prima di "empatia".
In effetti con la "compassione" molte contraddizioni si sanerebbero.
Pare fatta apposta per esprimere il concetto.
Però...


Però usando questa parola se ne aprirebbero molte altre, in molti casi ancora più rilevanti.

E SICCOME io continuo a ritenere non-stupidi i vegetariani, allora credo anche che abbiano evitato DELIBERATAMENTE di utilizzarla.
Ovvero hanno preferito la prospettiva dello scontro a quella del dialogo.
Credo ritenendola più facile, visto che hanno provveduto TUTTO DA SOLI a collocarsi su un gradino morale "più alto".






Questo induce a due riflessioni di massima:

1) la comunicazione vegetariana, per molti vegetariani, è una comunicazione POLITICA.
Esiste una spinta a diventare vegetariani, e esiste anche una spinta ad aderire al "Movimento Vegetariano".
Queste due spinte non appaiono essere necessariamente sovrapponibili. Definiscono il vegetariano sotto due punti di vista diversi: il primo è la fase intimista, il secondo è il rapporto con gli altri. La prima fase è obbligatoria e la seconda facoltativa.

2) Se può scegliere fra "spiegare" e litigare, il vegetariano "intimista" sceglie di ritirarsi dalla discussione; quello "movimentista" sceglie di litigare.

Nessuno dei due si perde a "spiegare".
Che è anche una cosa comprensibile: gli interlocutori sono solo esseri umani, mica mucche o papere.

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