Re: Vaticano SpA, un macigno sulla democrazia

Inviato da  redna il 4/9/2011 18:22:48
Citazione:
Se la chiesa svolge questo lavoro, questo significa che chi lo dice, essendo un governante, è inutile e/o incapace e quindi si dovrebbe dimettere.


ma perchè mai lo stato italiano deve dare dei contributi alla chiesa in cose che dovrebbe fare lui stesso e cioè dare ai 'poveri' almeno in necessario per sopravvivere? e poi non lo fa proprio anche lo stato italiano attraverso i servizi sociali questo?

La dottrina che predica che chiesa, vale a dire la povertà evangelica che lei stessa non appllica, perchè gliela dobbiamo pagar noi con l'ottopermille ?
Anche se pubblicizzata la destinazione dell'ottopermille non per i poveri e tantomeno per gli indigenti ma proprio per il vaticano stesso (la pubblicità costa e non viene data ai poveri, ma ad altri......)

Gli accordi fra lo stato italiano e la santa sede non erano questi.
La truffa dell'otto per mille è conclamata e il vaticano ha promosso mons.Nicotra proprio per questo.Lo stato italiano perchè allora sta pensando di abbassare al settepermille la quota quando in effetti sempre di truffa si tratta?

Se è ladro chi ruba e chi fa il palo perchè mai lo stato italiano è disposto a farlo? Evidentemente perchè qualche 'interesse' esiste e guarda caso dietro alle mura vaticane lo IOR ricicla di tutto e di più, con la massima discrezione, senza mai far nomi e con un silenzio omertoso proprio quello che gli 'onorevoli' hanno quale gruzzolo da salvare in qualche paradiso fiscale le cui tracce vengono debitamente occultate.


Citazione:

Sbagliato, informati meglio, o se ne sei convinto, dimostralo numeri alla mano.
Poi io ti dimostrerò ciò che ho scritto.


no, è esatto. E si sa benissimo che le cose stanno in questa maniera.

I numeri alla mano non li puoi dimostrare per il fatto che i numeri non ci sono e che il resoconto la chiesa cattolica non lo fa ma si trincere di volta in volta sotto la maschera dell'extraterritorialità dello stato a cui non deve rispondere allo stato italiano.

Questo è il trucco che ha sempre usato e che usa tutt'ora.
Calvi ne sapeva qualcosa e anche Moro ne ha fatto le spese.

Quello che vuoi dimostrare non lo puoi dimostrare ma lo puoi solo inventare. Quello che fa il vaticano è una cosa diversa dalla dimostrazioni di qualcuno o dalle invenzioni di qualcun altro.


dall'articolo postato sopra:

«Le norme attuali sono troppo ambigue e lasciano maglie troppo larghe», frutto come sono, nell’opinione di Acquaviva, di un «rapporto di tipo gentiloniano, direi lobbistico, che si è instaurato nella Seconda Repubblica, tra Chiesa e Stato»

il nome a questo rapporto che si è instaurato fra stato e chiesa lo conosciamo bene e per questo le norme sono SEMPRE ambigue e a favore del vaticano e a sfavore degli italiani che devono pagare.

Un referendum nessuno ha mai pensato di proporlo, nè i radicali e nemmeno il PD che in questo momento si dichiarano favorevoi a NON toccare i privilegi della chiesa cattolica.

Il rapporto lobbistico è evidente che ha le basi in vaticano e lo stato italiano ne è intaccato fino alla radice.

PS-

L’ONERE DELLA PROVA. La prova delle condizioni che giustificano il riconoscimento dell’esenzione, come sostiene ormai la consolidata giurisprudenza (Cfr. fra tutte: Corte di Cassazione sentenze n. 555 del 1994; n. 14992 del 2000; n. 12749 del 2 settembre 2002; n. 21728 del 17 novembre 2004; n. 7905 del 15 aprile 2005, n. 20776 del 26 ottobre 2005), spetta a chi sostiene di averne diritto. Detto assunto trova fondamento sui principi che regolano l'incidenza dell'onere probatorio stabiliti dall'art. 2697 del codice civile, per cui “spetta al soggetto che fa valere il diritto ad un'agevolazione tributaria, che costituisce deroga al normale regime di imposizione… di fornire la prova che ricorrono in concreto le condizioni previste dalla legge per poter godere della …esenzione” (Corte di Cassazione sentenza n. 14146 del 24 settembre 2003).

http://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/allegati/5785/circolare_n2DF.pdf


l'onere della prova spetta a chi sostiene di averne diritto? e nessuno controlla se effettivamente il diritto esiste, al di la dell'onere di prova?

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