E' una questione generale!

Inviato da  mc il 2/2/2006 21:03:39
Questa discussione, portata sul personale, e' davvero inutile.
Rivendico la possibilita' di dire quello che penso ... e che tu possa continuare, anche... ma io continuo a parlare in generale, altrimenti dovrei discutere con ognuno degli utenti del proprio metodo individuale, di "credere", e questo non e' possibile.
Per cui, se vuoi portarla sul personale, sentiamoci su skype, tanto per amore del dialogo, ma non lamentarti del mio pensiero, perche' e' e deve essere generalizzante per la sua natura di problema sociale in generale.

E' "inutile", che replichi alle tue accuse di intolleranza, perche' quello che pretendo e' che non mi venga imposta una visione personale maturata collettivamente, in dei binari definiti dal consenso, ed esasperata ad arte, decontestualizzata, proiettata in una dimensione neutra ed inafferrabile, confusa con la liberta' di coscienza, digerita per la massa in maniera piramidale (in direzione, dall'alto verso il basso), e tenuta insieme da convinzioni personali ed indotte, da terrorismo psicologico e riscatto post mortem, da una dottrina morale (autocelebraticamente definitasi alta!), pseudo-tradizionalista, distorta quanto si vuole dai giochi di potere, ma pur sempre parallela e "tonificante" (nel senso che coadiuvante nel processo di assimilazione dogmatica (*)), e quindi, fondamentalmente compromessa nell'accettazione di principi "standard"... e con lo "storico" collante del vittimismo, con strascichi di supremazia degli eletti... il tutto, lo ripeto, con lo scopo ultimo di unire sotto una influenza celeste, una massa sotto 'smarcato' controllo. Non si puo' parlare di indottrinamento per una determinata percentuale di "colti", non v'e' dubbio alcuno, ma la percentuale in questione e' rappresentativa, solo, di una piccola fetta di quella massa.

Detto cio', quello che penso e' che si debba ridimensionare, e di molto, il rapporto tra societa' e religioni, per dare spazio a principi morali il piu' possibile indipendenti da gabbie di "ignoranza" generalizzata, anebbiante ed oppressiva, affermando nuovi orizzonti reali (non drogati da simbolismi extraterreni e immaginari collettivi...) di cultura della vita... per esempio quella del pianeta in tutte le sue forme... altro che uomo, animale superiore... (..che cagata...!) ad immagine e somiglianza ...de che?... (umanita' = parola... ma che mi tocca leggere...in giro...). Ma sembra solo a me fuorviante, questo tipo di mentalita'?... fino all'autodistruttivita', mi sentirei di aggiungere...
...ma, scusatemi, e' solo, il mio modesto e mesto pensierino della sera...


ciao

p.s.: il pianeta e' un esempio, naturalmente, per accennare al distoglimento epocale dei popoli da sensazioni primordiali, coltivate negli ultimi secoli con un fanatismo sfumato nei vari livelli sociali e culturali, che porterebbe ad una diversificazione culturale naturale, sicuramente, piu' dinamica, e, potenzialmente, piu' libera.
In una societa' del genere ognuno dei credenti potrebbe credere ed esserne felice in sintonia con le visioni altrui e senza nessuno al di sopra a stuzzicare, una volta questo, una volta un altro, i nervi scoperti che caratterizzano una struttura culturale rigida ed, in linea di massima, imposta, per creare contrasti sociali. Se ne potrebbe discutere per anni, con pacatezza e calma, senza il condizionamento Superiore di nessuno e senza l'ansia di dover riscontrare indottrinamenti palesi e preoccupanti fanatismi collettivi nella societa' in cui si vive... nella realta' generale... appunto per questo generalizzo... spero sia chiaro...

mc






(*) accettare il concetto di dio e' una forma di collaborazionismo indiretto (oh cazzo... ci vuole una nota per la nota...)... vabbe', fa niente...tipo, un "mantenimento, sostegno naturale del fenomeno"... (sempre peggio...) ...non riesco a spiegarlo meglio ... sorry...


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