Re: Interpretare e trasfigurare

Inviato da  matelda il 17/1/2006 17:40:38
Ciao Mc,

"Si puo' semplificare dicendo che i comandamenti racchiudano, bene o male, in sintesi, le regole di esistenza dei fedeli?
Ok, parlando dei cattolici-cristiani in generale, davvero credi che via sia una interpretazione originale ed individuale dei comandamenti che vari significativamente tra una persona e l'altra?"

Assolutamente no, non ho detto questo.
cercherò di spegarmi meglio, partendo dal principio.
Ogni parola presente nei testi sacri, e non solo sacri, ma ora parliamo di quelli, ha molteplici significati e piani di lettura, che NON SI ESCLUDONO l'un l'altro ma si COMPLETANO a vicenda.
Il primo, il più semplice, quello che salta all'occhio, è il senso letterale. Non uccidere, per riprendere l'esempio di Santa, vuol dire non uccidere. Punto e basta.
Tuttavia questa parola (ricordiamoci che il termine comandamenti non è presente nella Bibbia, essi sono chiamati "parole", ovvero le parole creatrici che Dio rivolge all'uomo. Più consigli quindi, non ordini, perchè Dio non ordina) può avere un'ulteriore livello di interpretazione, che non esclude il primo -ovvero non uccidere significherà sempre non uccidere MAI- ma che aggiunge un ulteriore significato.
ad esempio, in questo caso, ci si può chiedere se uccidere una persona significhi solo ammazzarla fisicamente oppure implichi anche altre azioni.
e qui, gli esegeti dicono che non uccidere significa anche non giudicare le persone, non smorzar loro i propri sogni, non mentire, non dire parole lesive della dignità altrui perchè ogni parola detta male, ogni atto che va contro un' altra persona è come un piccolo omicidio. Questo è il cosidetto livello simbolico o allegorico.
Voglio evidenziare, ripeto, che le due interpretazioni non si escludono, non è una sottrazione, ma un'addizione.

il testo prima di tutto, e qui a parlare non è Maria-credente ma Maria-filologa.
Il testo è il limite dell'interpretazione. Ciò che non è detto e scritto nel testo non può essere nè aggiunto nè inventato, altrimenti si fa una forzatura, si "trasfigura" il simbolo, come dice Santa.
Come ho interpretato? A partire dal testo, la mia interpretazione parte dal testo e dalla mia esperienza. Il confronto con la realtà non solo regge bene, ma mi conferma, anche!

La questione non è quindi nei termini del significato secondo Geppetto o secondo Marcantonio, ma nel significato del testo stesso, in cosa il testo dice. Quello che io intendevo dire è che a volte la chiesa cattolica si è dimenticata del secondo livello di significato ed ha messa in risalto solo il primo, il più letterale.
la questione della doppia, in realtà quadrupla ma ho semplificato, interpretazione, vale anche per i dogmi.

inoltre ogni testo non è esiste solo in se stesso, ma dipende anche dal contesto, ovvero il periodo, il luogo in cui scrivo il testo e dal pretesto, ovvero le motivazioni che mi portano a scrivere, il perchè voglio scirverle. (Giusto Mao, che mi sembri ferrato in questo genere di cose?)
Ogni analisi di un testo quindi, ma anche di un dogma e di ogni azione umana dovrebbe quindi essere inserita a contesatulizzata a partire anche dal pretesto e dal contesto. Così facendo la comprensione ne risulta assai facilitata.


riguardo al resto della tua e mail mi sembra che l'argomento stia ampiamente spaziando anche attorno all'anno zero e non solo al XX secolo... e mi chiedo, forse, non ci avevo mai pensato, il neo che ho sulla spalla destra potrebbe essere il marchio di fabbrica che mi fa credere in Dio...

X Mao: molto bene, grazie. Ora...fagnentite fino al prossimo!!!!

m.

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