Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  ziomao il 10/1/2006 10:38:01
Nero,

thanks per i link.
Li ho letti con molto interesse e rispetto per idee che sebbene scritte anticamente conservano una grande freschezza introspettiva.

Santa, Nero.. & Julian Jaynes

Di solito guardo con molto sospetto gli psicologi di scuola "americana", come mi pare Julian Jaynes.
La psicologia ha dimostrato tutti i suoi limiti, specie se ragionata in modo funzionalista o peggio fisiologista ( come in questo caso)
Il ridurre l'essere umano e persino quello animale ad una serie di effetti stimolo-risposta anche subconsci ha portato le scienze psicologiche a risultati che hanno del grottesco.
Molti si stanno ancora spanzando dalle risate con i risultati comici che hanno ottenuto queste "scuole" di pensiero una volta applicate ad altri campi piu' reali come la comunicazione, il linguaggio, la sociologia ( vedi la magra figura delle applicazioni pavloviane alla comunicazione ).

Gli esperimenti psicologici hanno veramente sel surreale, il loro essere ideale e' un essere umano sotto una teca di cristallo che risponde ai diversi stimoli; la riduzione di un essere ad una sere di funzioni stimolo-risposta, roba da meccanicismo della peggior specie.
Tutto funziona bene sintanto siamo in laboratorio, appena abbondanate le pareti di vetro... beh il mondo e' un po' piu' complesso ...

Pur esistendo una leva inconscia, subliminale,( Es o per dirla alla freudiana ), esistono forze ben superiori di origine sociale e comunicativa. Pensiamo solo al suicidio, in alcune culture il suicidio per un fine sociale e' quasi nella "normalita'". Un fatto sociale condiziona un individuo in modo talmente forte da portarlo a togliersi la vita ( kamikaze, e suicidi collettivi rituali per es. ), altro che freud che vede l'essere umano preda delle sue pulsioni inconscie, tra fare drizzare un uccello al passaggio di una modella seminuda e buttarsi con un aereo su un bersaglio un po' ce ne passa !

Poi quando parlano del linguaggio questi psicologi raggiungono il delirio della comicita'.

Perlomeno dal link, Jaynes riconosce la potenza di quella che chiama "metafora", anche se in termini molto approssimativi scrive ( dal link di santa ):
"... In una metafora sono dunque sempre presenti due termini: la cosa che dev’essere descritta, che chiamerò metalerendo, e la cosa o relazione usata per delucidarla, che chiamerò metaferente. Una metafora èsempre un metaferente noto che opera su un metaferendo meno noto...."
Poi passa a definire il linguaggio naturale come fondato su metafore....

Se proprio si volesse essere un po' piu' corretti dal punto di vista linguistico, ogni parole e' essa stessa una "metafora". Non esiste una parola puramente descrittiva, il linguaggio e' fatto di continui rimandi so puo' dire che il significato delle cose giace nelle relazioni tra questi rimandi.
Si parla di "semiosi infinita", il senso e' creato da una capacita' puramente umana ( e anche animale ) di costringere l'indetterminato e il "nebuloso" in sensi finiti e mai viceversa; scomporre la metafora in un solo senso come ha fatto jaynes e' troppo semplificativo, le metafore sono dei continui rimandi ( anche a se stessa ) che non trovano mai un punto di arrivo.

Ad esempio, se guardo la definizione di "sedia" su un vocabolario trovero' una roba del tipo:

"Sedia, oggetto utile per appoggiarsi si solito con 4 gambe e uno schienale."
Ora se prendessi ogni parole e andassi a cercarla sul vocabolario otterrei altre definizioni generali, di senso non detterminato che rimandano ad altre definizioni indetterminate e via via in un ciclo teoricamente infinito e ricorsivo.
"gambe"-> "sostegni" -> qualcosa che evita di "cadere" -> "andare" verso il "basso" -> ...

Questo e' uno dei motivi per cui e' impossibile formalizzare matematicamente il linguaggio come relazioni matematiche o inferenziali; i poveracci che ci hanno provato stanno ancora leccandosi le ferite.

Percio' da un bel po' di anni evito con cura di perdere tempo questi teorici che al massimo possono "spiegare" ( a modo loro ) l'erezione dei criceti alla vista di una criceta nuda....

Poi ridurre i testi classici ad "allucinazioni"... che dire... meglio i criceti.

Mao



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