Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  Farvatus il 24/4/2006 14:00:54
Citazione:
..francamente a me non risulta che esista tutto ciò che viene "immaginato"... e non mi pare una prova di "esistenza" l'eventualità della "immaginazione".


Ma non puoi neanche dirti certa che ciò che solo immagini poi in effetti non esista. Quanto meno io manterrei un dubbio di fondo.
Non posso essere affatto sicuro che tra due minuti un drago sputa fuoco alto 20 metri atterri di fronte a casa mia, certo è altissimamente improbabile che ciò avvenga, ma non posso neanche dirmi certo che ciò sia completamente impossibile.
Una delle maggiori conquiste paradigmatiche della meccanica quantistica è quella di aver sintetizzato i concetti di possibile ed impossibile nella più pregante visione probabilistica. E' vero che la probabilità deve circoscriversi all'interno di una coerenza sistematica, ma io dovrei chiedermi se l'universo in cui vivo possa o non possa permettere l'esistenza dei draghi volanti con l'alito infuocato. Di fatto io non posso essere sicuro che questo universo permetta o meno la loro esistenza. Posso solamente dire che non avendone mai visto uno e trovando difficile che le leggi di questo universo ne permettano l'esistenza, posso considerare la loro esistenza altamente improbabile, ma non posso essere certo in maniera assoluta che i draghi in effetti non ci siano e che l'universo in cui mi trovo non abbia in se leggi che non ne permettano l'esistenza.
Per la visione quantistica un pendolo in quiete assoluta, cioè in posizione perpendicolare, non è veramente in quiete assoluta ma può presentare posizioni non in quiete pur esendo in tale stato, in un certo senso esso oscilla minimamente pur apparendo fermo e sono possibili posizioni di quiete non esattamente perpendicolari. Altissimamante improbabili, ma non impossibili.
Un mondo di assoluti è un mondo piatto, ma un mondo di probabilità, è un mondo in cui l'impossibile può verificarsi. Forse nella nostra vita umana può apparire di primo acchito che certezze salde e assolute risultino più accettabili e tanquillizzanti, ma è anche vero che ci condannano inesorabilmente ad un destino certo ed inelluttabile. Ma in un mondo di probabilità è un mondo dove l'impossibile può sempre verificarsi, è forse dovremmo chiederci in che mondo ci convenga più vivere.

Citazione:
"Immagino" che Sant'Anselmo abbia preso un granchio...


Di prove sull'esistenza di Dio ne sono state prodotte tante, ma nessuna si è mai rivelata in effetti Assoluta ed incontrovertibile alrimenti non saremmo qui a discutere. La prova ontologica di Sant'Anselmo, presenta il difetto di fondo di tutte le prove fino ad ora prodotte, cioè il fatto di doversi sottomettere a regole logiche di ragione e di doverle rispettare per potersi considerare valida, o almeno discutibile. La questione, però da come la vedo io, sarebbe di chiedersi se la nostra logica e la nostra ragione possa essere considerata una misura valida per tutte le cose. Se l'universo un cui ci troviamo a vivere risponda in effetti alle stesse regole su cui la nostra mente funziona, e se la nostra interpretazione dell'universo corrisponda poi in effetti all'universo stesso e non sia in realtà solo una visione parziale e prospettica.
Dire che seguendo sant'Anselmo, che se ho concetti nell'intelletto di Bene Assoluto , Perfezione Assoluta ecc. perchè riscontro che ogni cosa in natura sia relativa o inferiore a tale valore, allora necessariamente esisterà la perfezione assoluta il bene supremo, Dio quindi.. Io rispondereri che posso dire una cosa meno perfetta di un altra solo mettendo a confornto diversi relativi, usando un modelllo di per sè relativo a sua volta. Potrei sempre domandare: ma chi ha detto che necessariamente una cosa sia più perfetta di un'altra? O una cosa sia più buona di un 'altra? Chi ha detto che le cose stanno in questo rapporto tra loro? Posso dire che un cavallo in salute sia meglio di un cavallo malato, ma questo è un punto di vista, non significa che necessariemante i miei valori siano degli assoluti universali.
Non posso provare l'esistenza di Dio in senso logico e razionale, ma non posso nemmeno dire che Credere L'impossibile sia necessariamente follia e che abbia di per se meno validità.



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