Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  ludfrescj il 15/12/2007 10:55:02
Ricambio il saluto!

Nel corso d’un paio d’anni si può cambiare, anche di molto… (Tuttavia non lo penso radicalmente.) Ma la propria visione|percezione|concezione che si ha del dio, no proprio! Almeno non dovrebbe a parer mio… Il dio come ombra|rivelazione|concetto – come si vuole – di testa, di cuore o di inguine resta nel mio immaginario una parola/chiave. Come lo è l’altra… Insieme adiacente e diametrale, simmetrica, complementare/supplementare, coda di rondine/coda di porco… (il suo specchio – mi vien voglia di dire – o riflesso o riverbero) che è ‘io’. IO di DIO! Oppure a preferirlo (ma già è la stessa cosa) DIO di IO (altrimenti scritto DIO d’IO). Giocherelli?… No. Per me è semplice il ‘perché’ iniziale di questo topic: sfrondandole – quelle sette parole – d’ogni sottigliezza semantica e grammaticale (perfino ortografica) per me il dio, comunque mi si sia sviluppato e in quale parte esattamente del mio essere fino a diventarmi ‘il Divino’, c’è/si pone perché c’è/si pone la mia morte – tutto qui. Se fossi immortale, penserei al dio come all’ultima delle parole inutili, insensate e cretine da usare. Ma poiché non sono immortale e so di morire, allora mi diviene la parola più importante (forse assillante): penso al dio, credo in Dio (DIVINO), bestemmio/dissacro l’uno e l’altro, vuoi il concetto vuoi la fede. Ma tu, Santaruina, dai quattromilacinquecento messaggi disseminati in due/tre anni in questo Forum!… Che pensi con dignità (1° comandamento) del dio? perché non eviti la sofferenza (2° c.) in chi ti legge di restare un curioso insoddisfatto? ti sei fatta soffocare dal dolore (3° c.) che forse ti deriva da un conseguente/ammissibile senso di colpa?… E non ti sto a dire degli altri sette tuoi comandamenti. Certo, sei stanca! Qualche era fa eri giovane ed oggi invecchiata da morire: oggi non tratteresti – o difficilmente – un tema come questo. E poi lo sforzo ermeneutico – ti capisco – di decifrare, di decodificare, di raccapezzare un senso appena/appena accettabile in questo dilagare di post/altri di altri, come mare di tempesta che non sai da che parte ti venga a percuoterti: da davanti, da dietro, da sotto… Comunque, amica mia… (Ma che sei? un professore di lettere in pensione?) Comunque ti ringrazio, come si ringrazia un maestro di cerimonia in altri ambiti… (hai visto il film di Nicholson “A proposito di Schmidt”) di avermi dato il benvenuto... maestra!

ludfrescj

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