Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  ludfrescj il 13/12/2007 12:04:02
Ricominciamo!...

Due anni fa circa Santaruina propone il suo topic: “Perché è nato il concetto di Dio?” Alla metà dello scorso settembre, giorno più/giorno meno, fiammifero pare concludere l’intero biennale discorso – articolarissimo – dando il benvenuto a ozner. Questo si è appena iscritto al Forum e pone da subito una domanda su una lunga citazione (di Santaruina) tratta da un libro di cui si consiglia la lettura. Il libro in questione, “Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza”, è di Julian Jaynes che è uno psichiatra (tanto per cambiare), esperto in sindromi schizofreniche (la cosa è suggestiva) ed è anche professore di psicologia (e ti pareva!) alla Priceton University.

Io, a scanso d’equivoci mi presento, alla buona e per un minimo dovuto (intendo in ragione di questo topic che sto riprendendo): 1° sono molto religioso ma evito ogni chiesa (tuttavia non sono un mistico), 2° distinguo bene il concetto del ‘dio’ dal concetto del ‘divino’, 3° ho un mio credo della ‘scaturigine di tutto’ (potrei dire INIZIO dell’ESSERE) che nella cultura cui appartengo è il ‘Dio della Genesi’ e nella mia che mi son costruito ‘Nume’ (preciso: il mio Nume non esaurisce il mio Divino).

Con post successivi (se avrò voglia di scriverli) non ho la minima intenzione di ‘predicare catechizzare… Tentare però di capire di più (col senso comune, per logica e secondo buon senso) certi passi di questo vecchio topic, questo sì/vorrei farlo (admin e moder permettendolo).

Ad esempio… Per me è diverso/diversissimo chiedere ‘perché?’ o ‘quando?’ o ‘come?’ o altra modalità. Così usare la maiuscola per un significante oppure la minuscola: dio è diverso da Dio. E se dio minuscolo è ammissibilmente un concetto, dio/maiuscolo non lo è per chi crede: è molto più d’un concetto. Per un credente il suo dio indica una personalità/la Personalità per eccellenza… (Che forse siamo soliti dire il concetto di Mario, il concetto di Giovanna?…)

Ho poi una cosa da far notare… Santaruina (dal nome ch’è tutto un programma) pone una domanda asciutta/telegrafica ma cruciale: entra secca nel convincimento più profondo, intimo e incondivisibile di ciascuno di noi (che possiamo dichiararci e raccontarci al riguardo); cerca con nonchalance il nocciolo che abbiamo riposto in una piega del cervello che è insieme ombra/sostanza/follia/fede/spettro/orgasmo/paura… e chi sa che altre infinitezze (è forse l’ Indefinibile, l’ Irraggiungibile, l’ Improponibile questo ‘Dio’ di Santaruina?) e cita lungamente – la mammasantissima – un autore che neppure lui sa rispondere (semmai dice altro col suo libro: dice 'come', non 'perché'); e…

Beh Santaruina!… Chiedendomi perché ho rubato tre dita di marmellata dalla credenza, mi dici da subito e prima che ti risponda se anche tu l’hai fatto almeno una volta nella vita?

ludfrescj


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