Re: Luogocomunardi e religione

Inviato da  PikeBishop il 14/12/2009 7:20:25
Citazione:
per precisare, il Padre Nostro č stato scritto in greco, la lingua dei vangeli, anche se appunto Gesų parlava in aramaico.

Precisazione interessante, ma dovresti citare le fonti.

E' comunque verosimile che, se e' mai esistito e se i vangeli (tutti) sono un minimo rappresentativi di qualche briciolo di realta' storica, che Gesu' fosse piu' greco che ebreo.
In primo luogo ci arriva dall'Egitto, allora sede di una numerosa comunita' ebraica totalmente ellenizzata, come tutti in Egitto a quei tempi. D'altronde anche il pensiero ellenico aveva preso a bordo numerosi concetti filosofici e mitologici egiziani e non solo da Alessandro in poi. Si puo' dire che in tutto il mondo mediterraneo di allora i ricchi e colti fossero piu' greci dei greci stessi, come Idi Amin si doveva mettere il Kilt o Osho doveva comprare Rolls e non Mercedes.

Inoltre il Padre Nostro e' forse l'unico frammento di dottrina cristiana (che Gesu' sia storico o meno) sopravvissuto quasi integro e nonostante tutti quanti per secoli l'abbiano ripetuto a mo' di pappagalli, i concetti espressi dalla preghiera meditativa sono comprensibili solo alla luce della filosofia Neo-Platonica, il cui centro era Alessandria, in cui la lingua era il Greco.

Che Gesu' (se mai e' esistito) parlasse aramaico e' probabile, ma che parlasse anche greco, e probabilmente discutesse di filosofia in greco e' ancora piu' probabile: ricchi e colti nella Palestina del primo secolo praticavano usanze elleniche tanto quando i ricchi e colti giapponesi del diciannovesimo secolo avevano abbracciato lo stile di vita europeo.
Restavano ebrei, ma sembravano greci e qualcuno venuto dall'Egitto era piu' greco di altri.

Questo con buona pace di chi sostiene che il cristianesimo si sia ellicizzato solo tramite Paolo. Lo era probabilmente sempre stato, greco, anche se nella accezzione greco-egiziana. Solo tenendo conto di questo, l'origine egizio-ellenistica, si puo' sperare di interpretare quel che ci dicono i vangeli, cosa che in genere non viene mai fatta, specie dai "credenti": affrontati con una cultura "moderna" infatti i vangeli sono totalmente incomprensibili, come se fossero in codice o a diversi strati di comprensione cosa che per chi e' familiare col pensiero neo-platonico risulta evidentemente assurda.

Per finire l'unica parte che sembra decisamente revisionata nel "Padre Nostro" sembra essere "dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti": la frase originale era cosi' oscura per chi non fosse a suo agio col pensiero neo-platonico che fu cambiata ad uso e consumo del volgo - specie la parte ridicola sui debiti.

La piu' interessante e puntuale disamina sul Padre Nostro e' quella di J.G. Bennett, ispirato da Ouspenski e Gurdjeff, ma se ne tratta in piu' occasioni nella Philokalia: gli Ortodossi sono piu' ortodossi, e' indiscutibile.

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