Dio sull'autobus

Inviato da  padegre il 19/1/2009 14:41:51
- Dio sull’autobus -
a cura di Paolo De Gregorio, 13 gennaio 2008

La piccola associazione denominata Unione atei e agnostici razionalisti, ha raccolto tra i suoi iscritti il denaro necessario per far apparire su due autobus pubblici di Genova, per 28 giorni, un manifesto che recita: “ la cattiva notizia è che Dio non esiste, la buona è che non ne hai bisogno”.
La prima sensazione è quella di una novità, in quanto il pensiero ateo non è mai presente sui media, figuriamoci in forma di pubblicità, ma viene il “magone” a constatare la sproporzione tra la “canoa” degli atei e la “flotta imperiale” dei preti e dei loro fiancheggiatori della politica, dove non esiste un solo partito, nemmeno di estrema sinistra, che si definisca ateo e che voglia ridimensionare drasticamente il ruolo della Chiesa e soprattutto la parte finanziaria a carico dei contribuenti italiani.
Eppure dovrebbe essere evidente, come è il sole che ci dà la luce, il ruolo di fiancheggiatori della destra politica da parte di tutto l’apparato Vaticano, che conta su migliaia di miliardi (soldi pubblici) per mantenere parrocchie, ristrutturare chiese, finanziare radio e tv private, oltre ad ottenere convenzioni con la sanità pubblica statale per i propri ospedali PRIVATI dove il rapporto con il personale è gestito con criteri di discriminazione religiosa.
Vogliamo anche ricordare che in questi ultimi anni la CEI si è costantemente intromessa, pesantemente, sempre in appoggio delle destre, per bocciare quei provvedimenti a favore delle coppie di fatto, degli omosessuali, contro la pillola abortiva e quella del giorno dopo, cercando di ricacciare le donne, che vogliono abortire, nella clandestinità.
E’ forse il momento giusto, nella crisi identitaria delle sinistre, indicare un fattore che può essere unificante, quello della identità laica che deve espellere dalla scena politica ogni farneticazione religiosa, abolire il Concordato e l’8 per mille, riconoscere il fatto evidente che il potere di orientamento al voto della organizzazione cattolica in Italia, il suo radicamento tra i poveri, altera in modo sostanziale i risultati elettorali, e questo ruolo a favore della destra deve essere denunciato, ridimensionato e sconfitto.
Francamente non mi appassiona sviluppare il discorso di contrapposizione a chi ha fede: Dio non esiste, Dio esiste. La fede non è un fatto razionale e non la fai vacillare con gli argomenti del razionalismo, si perde tempo su questo terreno.
Sarebbe utilissimo invece percorrere la strada di una democrazia ferita dalla alleanza della Chiesa con la parte più conservatrice dei poteri forti, quelli capitalisti, a cui la Chiesa consegna milioni di scimmie ammaestrate alla rassegnazione e alla illusione della vita eterna, gente che vota per i propri oppressori ed è per questo che i preti sono così largamente finanziati dalle classi dominanti.
Riterrei molto utile, vista l’ingerenza religiosa nelle leggi dello Stato, che gruppi organizzati di atei si ingerissero nelle prediche della domenica, nelle chiese, e chiedessero perché i preti pedofili che infestano la Chiesa non sono cacciati, perché ci si impegna a difendere la vita dei feti surgelati e non si scomunicano i costruttori di armi, perché il comandamento divino del “non uccidere” non vincola i cristiani al suo assoluto rispetto e la Chiesa stessa mandava a morte i suoi oppositori? E così via con i mille altri interrogativi che la storia reale e secolare della Chiesa ci propone.
Chiudo con il “socialista di Dio” il prete Gianni Baget Bozzo, estimatore del delinquente Bettino Craxi, che rispetto alla iniziativa di Genova si lascia scappare la seguente frase: “adesso c’è l’ateismo che ti dice, goditi la vita, perché nessuno ti giudica, è un messaggio di solitudine, lo trovo depressivo”.
Depressivo per te caro Baget, perché quelli come te hanno il terrore della gente che si vuole godere la vita, senza sensi di colpa e senza giudici, perché voi proponete solo sacrifici e sofferenze, naturalmente ai poveri. I ricchi vi pagano per questo e si godono la vita.
Forza atei!
Paolo De Gregorio

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