Re: da Galileo al Cern di Ginevra

Inviato da  sbaffini il 24/9/2008 11:01:30
Concordo sul fatto che se la ricerca ha bisogno di un esperimento da 6 Miliardi di euro per andare avanti può passare l'immagine che ci si trovi in un vicolo cieco. Però, se da un lato è vero che non è l'unico filone di ricerca attivo, è anche vero che non si può dare neanche per scontato a priori che sia una cosa inutile.

Ricordo di aver letto sull'ormai vetusto libro di fisica del liceo che c'è chi pensa che quanta più energia ci mettiamo nell'esperimento tante più particelle ancor più piccole scopriremo.

Staremo a vedere, guasti permettendo.

La cosa importante che però non viene compresa dalla massa è che lo scopo di tutto questo è cercare di capire. Non biasimo chi non comprende questa cosa però non capisco l'atteggiamento aggressivo contrario e la sfiducia in chi fa questo per mestiere. Anche un secolo fa c'era l'impressione che si fosse scoperto tutto eppure oggi siamo ancora quì a cercare di capire gli aspetti più basilari della realtà che ci circonda.

Non si cerca di capire per poter sfruttare la conoscenza ma per la conoscenza in sè. E' sempre andata così e da che mondo è mondo si è poi sempre avuta una qualche applicazione. Relatività, meccanica quantistica, elettromagnetismo, meccanica del continuo...ma anche cose più astruse come teoria del caos, frattali, teoria dei grafi, teora dei giochi, teoria dei numeri. Tutte nate senza applicazioni ma oggi più che mai utilizzate. Ed in matematica la ricerca potrebbe sembrare ai più del tutto scolegata dalla realtà.

Una volta tanto che la ricerca non viene fatta in campo militare ne sarei felice. E' una vergogna immensa, secondo me, per il genere umano che intere branche del sapere siano nate e sviluppatesi per interesse militare.

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