Re: La Scoperta del Titolo della Bibbia

Inviato da  PaoloMarr il 24/2/2006 18:06:26
Visto che sono passati ben due giorni da quando ho proposto un intervento sull’olografia… e nessuno ha “postato” qualcosa.. deduco che l’olografia è argomento poco noto..

La parola olografia deriva dal greco… olos (intero - tutto) e graphia (scrittura, disegno, ) e quindi significa “disegno, registrazione del tutto..”
In estrema sintesi si tratta di un metodo “ottico” di registrazione su pellicola fotografica (ologramma), che sfrutta la ben nota natura ondulatoria della luce ed i relativi fenomeni d'interferenza avvalendosi di sorgenti luminose coerenti (laser)
Un fascio laser viene riflesso dall'oggetto da olografare e interferisce con un secondo fascio (detto di riferimento) proveniente dallo stesso laser ma sdoppiato da opportuni dispositivi.

Ebbene, non si può parlare di olografia senza accennare qualcosa sulla vita del “padre” dell’olografia … il collega ingegnere ungherese Dennis Gabor (Gábor Dénes) (Budapest 5-6-1900, Londra 9-2-1979), Premio Nobel per la Fisica nel 1971.
Dopo aver studiato ingegneria elettrica a Budapest e Berlino, Gábor effettuò ricerche presso il Laboratorio di tecnologia medicale della Siemens a Berlino. Poi nel 1933 emigrò a Londra, dove visse il resto della sua vita.
La “molla” che lo spinse a scoprire involontariamente l’olografia fu molto particolare, infatti il suo vero scopo non era “scoprire l’olografia”, ma aumentare moltissimo la risoluzione del microscopio elettronico fino al punto da ottenere una “fotografia” degli atomi ! Impresa tutt’altro che facile, anche dal punto di vista teorico.
Inoltre negli anni ‘40 non esistevano sorgenti luminose in grado di fornire adeguata intensità e coerenza e ci si doveva accontentare di realizzare ologrammi con luce prodotta da lampade a vapori di mercurio filtrata da un piccolissimo forellino (altro che laser…).
I risultati di questi suoi primi studi furono pubblicati dalla famosa rivista «Nature» nel maggio del 1948. (*)
Questo sistema “senza laser” permise a Gabor di registrare immagini solo in pochi millimetri quadrati e dovette attendere fino agli anni ‘60 quando, con i primi laser, riuscì finalmente ad ottenere fonti di luce abbastanza coerenti e sufficientemente intense, capaci di produrre immagini di dimensioni e qualità accettabili. (primi ologrammi della storia…)

E fu proprio grazie a questi suoi primi esperimenti che Gabor si rese conto che nella luce riflessa da un oggetto c’erano informazioni di tipo globale, cioè in grado di riprodurre tutta l'immagine (olos) dell’oggetto.


(*) Gabor, D., “A New Microscopic Principles”, Nature 161, No. 4098, 777-778(1948).

DITEMI SE E' TUTTO CHIARO
E POI VADO AVANTI



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