redna ha scritto:
Ma accettare i limiti e la nostra ignoranza non ci porta ad evolverci...
Se avessimo accettato tutti i limiti non avremo avuto la bici, l'auto e l'aereo...tanto avevamo le gambe...
Bisogna rendersi conto che ognuno si pone le domande secondo quello che è.
Ad esempio c'è chi mangia molto e chi poco.
Chi ha sete e chi no.
Come si può stabilire se è giusto il tanto o il poco?
Accettare il fatto che non ci potrebbe essere uno scopo e neanche un perchè equivale a dire che ci POTREBBE essere uno scopo e un perchè.
In entrambi i casi non esiste risposta.Ma non credo che sia per questo che esistono le religioni.
Comunque c'è sempre da distinguere.
Se la società è fatta da chi comanda è preferibile comandare degli esseri che sono FELICI di essere comandati.Meno problemi.
Perchè questi siano felici bisogna andare sull'insondabile (lo spirituale).
Pertanto le religioni sono funzionali al potere.Danno delle risposte che il potere NON è tenuto a dare, e comunque delega altri a dare.
Ma per questo non è detto che, le religioni essendo tali, allora bisogna dire senza mezzi termini che dio non esiste e che è un'invenzione.
Potrebbe esserlo e no.Ma la certezza non esiste.
E se come dicono i buddisti...tutto è illusione...allora nemmeno il mondo materiale esiste.
PS-non è a naso che si 'valutano' le cose spirituali
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